Il trasformista De Zerbi: il suo Palermo vince e stupisce

Alla faccia dell’integralista del 4-3-3. Roberto De Zerbi ha saputo cambiare l’assetto tattico del Palermo in pochi giorni e ha dimostrato di poter variare tema in corso d’opera, dando ai rosa una solidità per certi versi inaspettata e un gioco vero, non di attesa, grazie al quale è riuscito a portare a casa tre punti fondamentali. Vero, il gol di Nestorovski arriva al novantesimo e sugli sviluppi di un calcio da fermo, ma tutta la seconda metà della ripresa è stato un capolavoro tattico del tecnico bresciano, che ha battuto nella sfida a scacchi il concorrente Gasperini.

Tutto in pochi minuti: Gasperini inserisce Kurtic per D’Alessandro, De Zerbi risponde con Gazzi per Hiljemark. Il primo toglie uno degli elementi più fastidiosi per la retroguardia rosanero e inserisce una mezzala schierata fuori ruolo. Il Palermo, invece, si ritrova con un mediano fresco, da mettere a far legna alle spalle di Diamanti, insieme ad un altro cagnaccio subentrato da qualche minuto, quel Mato Jajalo che finalmente ha dato prova di essere un centrocampista di spessore, se fisicamente in forma. Da quel momento è cambiato tutto: il Palermo che sembrava essere in balìa di Gomez e, appunto, D’Alessandro (con un Posavec da applausi proprio nella fase di maggiore difficoltà) è diventato un Palermo pronto a giocarsi il tutto per tutto.

Il colpo di testa di Goldaniga svirgolato a lato, l’ennesimo colpo di sfortuna di Rispoli che dopo aver centrato il palo nel primo tempo vede il proprio tiro spegnersi sull’esterno della rete e, infine, il giusto premio con il secondo gol in due partite di Nestorovski. In quei venticinque minuti s’è visto il miglior Palermo della stagione. Non il Palermo solido e passivo, seppur ugualmente da applausi, capace di strappare un punto all’Inter a San Siro. Quello di Bergamo è stato finalmente un Palermo capace di far gioco, di saper imporre la propria regola al di là della cifra tecnica modesta. Perché è inutile esaltarsi dopo un successo del genere, ma la prestazione va analizzata per quella che è: il Palermo di Ballardini incapace di tirare in porta si è trasformato in una squadra capace di mettere i brividi a Berisha in almeno cinque occasioni.

Questo grazie al lavoro di De Zerbi, che finalmente sta portando i suoi frutti, e alla capacità del tecnico di adattarsi alla rosa a disposizione. La difesa a tre, stavolta con tre centrali puri, ha retto (anche se con qualche sbavatura) dinanzi al tridente tutto estro e fantasia dell’Atalanta. Il ricambio in mediana, con l’ingresso in corsa di Jajalo e Gazzi, ha garantito un filtro continuo lì in mezzo. E poi, Nestorovski. Il macedone ha dimostrato ancora una volta di saperci fare in area di rigore. Anche qui, se l’ex Inter Zapresic sta ritrovando fiducia, il merito è tutto di De Zerbi.


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