A braccetto verso l’inferno della B. Palermo-Empoli, che brutti ricordi

Palermo ed Empoli si ritrovano al Barbera, a quattro mesi di distanza dall’ultimo confronto. Quello di maggio fu incubo per tutte e due le squadre. Era l’ultima giornata di campionato, il Palermo salutava la serie A davanti a pochi intimi: la retrocessione aritmetica era già arrivata a 3 turni dalla conclusione, dopo il pareggio in casa del Chievo ma era virtualmente scontata già due mesi prima. E a sorpresa vinse il Palermo 2 a 1, contro ogni pronostico, trascinando nell’inferno della B anche l’Empoli, superato proprio sul traguardo dal Crotone protagonista di una grande rimonta.

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Ancora oggi, ad Empoli, fanno fatica a crederci. Un vero e proprio suicidio sportivo contro un Palermo ormai senza motivazioni. All’Empoli sarebbe bastato poco per vincere ma la squadra allenata da Martusciello (ora secondo di Spalletti all’Inter) non stava in piedi e non riuscì ad evitare una clamorosa sconfitta che chiudeva un mini ciclo targato Sarri – Giampaolo. Una vittoria paradossalmente dannosa anche per il Palermo perché la retrocessione dell’Empoli (e non quella del Crotone) potrebbe costare ai rosanero 10 milioni di “paracadute” qualora la stagione in corso non dovesse concludersi con la promozione.

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Questo il tabellino del match disputato a maggio del 2017:

Palermo (3-5-1-1): Fulignati; Cionek, Gonzalez, Goldaniga; Rispoli, Ruggiero (15′ st Henrique), Jajalo (28′ st Balogh), Chochev, Aleesami; Diamanti (37′ st Lo Faso); Nestorovski. All.: Bortoluzzi.

Empoli (4-3-1-2): Pelagotti; Laurini, Bellusci, Costa, Pasqual; Krunic, Diousse, Croce; Zajc (16′ st Pucciarelli); Thiam, Maccarone (13′ st Marilungo). All.: Martusciello.

Marcatori: 31′ st Nestorovski (P), 39′ st Henrique (P), 42′ st Pucciarelli (E)

Le due squadre, accomunate da un medesimo destino, hanno scelto due percorsi diametralmente opposti per la rinascita, per esigenza o per volontà. Il Palermo, pur con qualche cambiamento, ha mantenuto l’ossatura di quella squadra sostituendo in difesa Goldaniga e Gonzalez con Struna e Bellusci (arrivato in Sicilia proprio dall’Empoli), con la novità Coronado che idealmente rileva il ruolo di Diamanti come giocatore dai piedi buoni.

L’Empoli ha invece messo in atto una vera e propria rivoluzione dal punto di vista tecnico, pochi i “superstiti” della scorsa stagione: sciolta la storica coppia del gol Maccarone – Pucciarelli, la dirigenza toscana ha puntato tutto su due attaccanti di categoria come Donnarumma e Caputo. Proprio quest’ultimo, trascinatore dell’Empoli contro il Bari, è stato conteso fino all’ultimo con il Palermo che poi ha ingaggiato Monachello.

Il Palermo ha cambiato prospettiva. In serie A era diventata una squadra “cuscinetto”, adesso in serie B è una delle squadre da battere, certamente un’autorevole candidata alla promozione. Ma non è ancora rinato l’entusiasmo: ieri come oggi continua a tenere banco la vicenda relativa alla cessione societaria. Tramontata l’alternativa Baccaglini, i tifosi vedono in Frank Cascio la luce in fondo al tunnel e contemporaneamente la fine della gestione Zamparini che, dopo aver dato tanto, non ha più la capacità economica per reggere a certi livelli. Il Barbera resta una dimora per pochi intimi (record negativo di abbonamenti), i primi due mesi di lavoro sono trascorsi in un clima di sfiducia solo in parte mitigato dai primi risultati positivi della stagione, che hanno messo in mostra la validità di una rosa competitiva per la Serie B.


1 thought on “A braccetto verso l’inferno della B. Palermo-Empoli, che brutti ricordi

  1. La dovbbisamo ancora vedere la validità e competitività della rosa in serie B …….ci vogliono una decina di giornate almeno.

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