Palermo, ‘gioie e dolori’ nei minuti finali: tanti gol fatti, ma quante ingenuità

Durante le partite del Palermo succede sempre qualcosa negli ultimi dieci minuti. In questo campionato sono state diverse le emozioni nella parte finale dei match, qualche volta dolci, alle volte amare.

Il Palermo ha segnato 14 dei 42 gol negli ultimi dieci minuti. Il 33% delle reti totali è arrivato dal minuto 81 al fischio finale: è la percentuale maggiore (al secondo posto, col 17%, c’è lo slot dal minuto 71 all’80, con 7 gol fatti). Soltanto nell’anno nuovo è arrivata la doppietta di Soleri col Modena, minuti 88 e 96; nel 3 – 0 contro il Bari, Jacopo Segre ha messo la propria ormai immancabile firma sul match segnando all’80’; anche contro la FeralpiSalò non è mancato il gol nel quarto d’ora finale, con ancora una volta Soleri protagonista.

I minuti finali di partita però non sempre hanno regalato sorrisi. Sono stati 6 su 29 i gol subiti dal Palermo negli ultimi dieci minuti, il 21% del totale; soltanto nello slot dal 41′ al 50′ (sette gol subiti) si è fatto peggio. Nel corso del girone di andata Corini e i suoi hanno lasciato parecchi punti preziosi per strada, basti pensare al gol di Canotto al 91′ che ha decretato la vittoria al “Barbera” del Cosenza, la rete di Pandolfi al 97′ con conseguente vittoria del Cittadella, i gol di Mihaila e Charpentier rispettivamente al 91′ e al 95′ che hanno permesso la rimonta clamorosa del Parma al “Tardini”, il rigore siglato da Verdi a Como al 92′. Nel 2024 non si possono non citare anche i gol subiti da Vita all’80’ nel 2 – 0 del Cittadella e la rete di Dubickas al 91′ che ha accorciato le distanze per la FeralpiSalò.

I numeri esaltano una incredibile produzione offensiva nei minuti finali di gara, il Palermo spesso ha dimostrato di sapersi rialzare nei momenti di difficoltà e di poter sbloccare partite complicate anche grazie alle sostituzioni. Se da un lato ci sono le motivazioni e la voglia di portare a casa il risultato, dall’altro altrettanto innumerevoli sono state le ingenuità costate care ai rosanero. Per fare il salto di qualità adesso occorre maturare e imparare a gestire le partite, amministrando senza correre rischi e difendendo le situazioni di vantaggio troppo spesso perse a causa di ingenuità e disattenzioni.

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