Palermo, il fattore Pippo accende il “Barbera”: alla prima non perde mai
Ogni volta che Filippo Inzaghi siede per la prima volta su una panchina di Serie B, il verdetto è sempre lo stesso: non conosce la sconfitta. Da Venezia a Benevento, passando per Brescia, Reggina e Pisa, il copione si ripete con costanza impressionante. Due vittorie e tre pareggi all’attivo, ma soprattutto la capacità di trasformare quelle partenze solide in stagioni da protagonisti: due promozioni conquistate e altre presenze fisse nella zona playoff.
Il Palermo riparte proprio da qui, affidandosi all’esperienza e al carisma di un allenatore che ha saputo rendere i suoi esordi un marchio di garanzia. I numeri sono chiari: Inzaghi non ha mai ceduto il passo alla prima e la speranza rosanero è che il trend si confermi anche al “Barbera”, alimentando il sogno di un campionato ambizioso.
Dalla Laguna alla Torre di Pisa, un filo continuo
Il percorso comincia nel 2017/18 con il Venezia, neopromosso e già competitivo, capace di bloccare la Salernitana sullo 0 – 0 e arrivare ai playoff, eliminato proprio dal Palermo. Due anni più tardi, a Benevento, un altro pareggio al debutto – ancora 0 – 0, stavolta col Pisa – fu l’anticamera di una stagione storica, chiusa con la promozione in Serie A.
Con il Brescia (2021/22) arrivò il primo acuto: vittoria netta a Terni per 2 – 0. Poi la Reggina, corsara a Ferrara contro la Spal (3 – 1), preludio a un piazzamento playoff. Infine, al Pisa, lo scorso anno, un pareggio spettacolare con lo Spezia (2 – 2) che aprì la strada a un campionato coronato da un’altra promozione. Un ruolino di marcia che racconta molto più di semplici numeri.
Palermo, partenze in salita
La storia recente dei rosanero, invece, offre un quadro diverso. Nelle ultime cinque stagioni di Serie B, il bottino al debutto parla di due vittorie, due pareggi e una sconfitta. Troppo poco per una piazza ambiziosa, che spesso ha visto le difficoltà iniziali trasformarsi in un campionato altalenante, senza continuità né slancio.
Basti ricordare il 2 – 0 rifilato allo Spezia nel 2017/18, preludio a una corsa fino alla finale playoff persa col Frosinone, o lo 0 – 0 con la Salernitana nell’anno della cancellazione del club. Nella nuova era del City Group con Corini in panchina, gli esordi hanno portato una vittoria con il Perugia, un pari a Bari e infine la sconfitta di Brescia dello scorso anno, anticamera di un’ottava posizione e dell’eliminazione ai playoff per mano della Juve Stabia.
L’attesa del Barbera
Oggi tutto ruota attorno al “fattore Inzaghi”, diventato quasi un talismano. I tifosi attendono con ansia il primo fischio al “Barbera”, convinti che la tradizione positiva del tecnico possa incidere fin da subito sulla stagione. L’obiettivo è chiaro: trasformare la costanza dei suoi esordi in una base solida per la rinascita rosanero.
