Palermo, vittoria dell’orgoglio. Ma per la serie B serve ancora tanto
Un pensiero in meno. E di questi tempi è già qualcosa. Il Palermo, battendo la Reggiana in maniera limpida e più di quanto non dica il risultato finale, si è guadagnato la sfida di Coppa con il Torino – un po’ di profumo di serie A – e un passaggio in tv nazionale visto che la gara di sabato prossimo sarà trasmessa in diretta sulle reti Mediaset.
Prima di analizzare una partita unica nel suo genere va reso omaggio al d.s. Leandro Rinaudo e al tecnico Stefano Di Benedetto: questa vittoria è soprattutto merito loro che in soli tre giorni hanno saputo fare un grande lavoro sulla testa dei giocatori che erano in confusione dopo il traumatico addio di Silvio Baldini.
Rinaudo e Di Benedetto hanno saputo trovare la chiave di accesso nella psiche dei giocatori seguendo un’idea ben precisa: questa sfida, non solo con la Reggiana ma soprattutto con l’improvvisa diffidenza di tutto l’ambiente, avrebbero dovuto giocarla gli stessi che meno di due mesi fa hanno trionfato nei playoff. Un modo per stimolare l’amor proprio di chi magari non si sentiva più… al centro del progetto, tanto per usare le parole di Baldini. E così è stato, anche nei cambi. In campo tutta la vecchia guardia, ad eccezione degli infortunati. Dalla panchina sono entrati Silipo, Doda, Damiani, Soleri e nessuno dei nuovi acquisti di luglio. Lo stesso Broh, una delle sorprese più positive della serata, non può essere considerato un nuovo giocatore visto che si tratta di un “cavallo di ritorno”.
La vittoria è stata più netta di quanto non dica il risultato, il mattatore è stato ancora una volta il solito Matteo Brunori che ha segnato tre gol su tre, la condizione atletica era più che discreta considerato che siamo a inizio di stagione, i meccanismi di gioco hanno funzionato bene e anche le note dolenti sono state più o meno le stesse con Fella un po’ avulso dal gioco e Silipo piuttosto arruffone tutte le volte che c’era da pensare a una giocata decisiva.
Il Palermo ritrova il sorriso perduto, ritrova la possibilità di guardare all’immediato futuro con più serenità, ritrova anche l’affetto di oltre 13.000 paganti e cancella la brutta sconfitta maturata la settimana scorsa nell’amichevole con il Pisa.
Ma, come dicevamo, si è trattato di una gara unica nel suo genere perché adesso si potrebbe nuovamente voltare pagina. Oggi, o comunque in tempi ormai molto brevi, sapremo il nome dell’allenatore prescelto (molto probabile Eugenio Corini) e comincerà il grande lavoro di ricostruzione della squadra che porterà ad alcuni cambi nella rosa. Perchè se l’amichevole con il Pisa era stata troppo brutta per essere vera, non si può sottovalutare il fatto che quella con la Reggiana è stata in fondo solo un’appendice di serie C. Per una serie B “tranquilla” ci vuole ancora qualche innesto di qualità, senza farsi troppo ingannare dal risultato di ieri.
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