Palermo, Mignani va piano e guarda lontano: ma ora serve di più

Il Palermo va avanti piano. La strategia di Michele Mignani è stata chiara fin dai primi passi della sua nuova avventura in rosanero: prima garantirsi i playoff nella miglior posizione possibile – il sesto posto permette di giocare il primo turno in casa e con due risultati utili per passare – poi costruire e progredire in ottica spareggi. Un gioco di equilibri che ha portato a tre pareggi consecutivi, ma dopo la gara col Parma la squadra ha qualche certezza in più.

Palermo, si comincia a vedere la mano di Mignani

Dopo 18 giorni dal suo ‘insediamento’, si comincia a vedere la mano di Mignani. L’allenatore ha puntato sulla tenuta difensiva, il vero tallone d’Achille del Palermo in questa stagione. I rosanero hanno abbassato il baricentro, facendo densità nella propria metà campo. L’emorragia di gol subiti è stata fermata: le due reti incassate con la Sampdoria sono state frutto di episodi, quella col Cosenza è scaturita da un errore individuale mentre col Parma è arrivato un clean sheet che mancava dalla gara vinto con il Lecco, datata 10 marzo.

È cambiato anche il modo d’attaccare del Palermo. La novità più grande, infatti, riguarda le due punte: Mancuso aggredisce la profondità ed è più un punto di riferimento in area di rigore, mentre Brunori è libero di venire incontro e giocare con i compagni. I rosanero cercano di più la verticalizzazione – per questo Mignani preferisce schierare Henderson e non Segre, proprio perché lo scozzese ha caratteristiche da palleggiatore – e il gioco sulle fasce laterali si sviluppa con i ‘quinti’.

Di Francesco è fondamentale in questo nuovo sistema di gioco. L’ex Spal sta giocando in posizione di mezzala sinistra ma con ampia libertà di allargarsi quando Lund è più basso o di accentrarsi se il 3 rosanero dà l’ampiezza. Il ruolo sembra calzargli a pennello, anche perché è sostenuto da una buonissima condizione fisica. Sarà interessante capire come Di Francesco si integrerà con Ranocchia quando quest’ultimo tornerà dall’infortunio.

Palermo, (ri)ecco il 3-5-2 ‘ibrido’

Mignani non sta operando rivoluzioni ma aggiunge qualcosa di ‘suo’ partita dopo partita. Il sistema di gioco scelto dal debutto è stato il 3-5-2, ma col Parma si è visto un Palermo in grado di variare in base al momento del match e al posizionamento degli avversari. A tratti i rosanero si sono schierati con una difesa a quattro, nel momento di massima sofferenza sono tornati a cinque, spesso però hanno costruito con tre difensori e Lund alto. Un 3-5-2 ‘ibrido’ quindi, che ha permesso a Brunori e compagni di limitare le offensive del Parma ma anche di proporre buone trame offensive, soprattutto nel primo tempo.

Quel 3-5-2 emergenziale, che sembrava essere stato scelto da Mignani per cercare di tamponare l’emorragia di gol subiti, potrebbe anche diventare il modulo di riferimento per questo finale di stagione. L’allenatore ci punta, il Palermo è più ‘quadrato’, ma con il rientro di Ranocchia non è da escludere un’evoluzione verso il 4-3-1-2 utilizzato dal tecnico per la maggior parte della carriera.

Palermo, il pareggio non basta più

Il Palermo fa piccoli passi in avanti, ora però serve il cambio di marcia. Difficile che la posizione di classifica possa cambiare, ma arrivare ai playoff col vento in poppa è fondamentale per un ambiente che si è un po’ ‘raffreddato’. Anche i giocatori devono dare qualcosa in più, già a partire dalla prossima partita, in casa contro la Reggiana. La squadra di Nesta è reduce dalla pesantissima sconfitta contro il Cosenza ed è stata contestata dai tifosi: i rosanero devono puntare alla vittoria, il pareggio non basta più.

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22 thoughts on “Palermo, Mignani va piano e guarda lontano: ma ora serve di più

  1. Veramente troppo sbilanciati. Mi aspetto un modulo con 10 difensori e una mezza punta a vagare in attacco. Così vinceremo i playoff. 😆

  2. Vade retro drastico!
    Ma perché non vai tu ad allenare il Palermo visto che sei così bravo!?
    Anzi fatti anche elegere Presidente per gestire anche la società visto che sei anche tanto bravo a scegliere e comprare giocatori e a fare investimenti .

  3. Intanto, guardando la parte bassa della classifica di A, c’è da essere un po’ preoccupati in vista della prossima stagione: probabilmente due tra Sassuolo, Udinese e Frosinone scenderanno di categoria. Ciò significa che bisognerà costruire una VERA corazzata (e ben guidata) per tentare di vincere il campionato.

  4. Mignani ha alzato il baricentro, non abbassato. Il pressing parte dalle punte per buona parte della gara e la linea difensiva sale verso il centrocampo. Squadra quindi più corta e compatta rispetto a prima, lunga e che concedeva spazi giganteschi agli avversari prendendo imbarcate di gol.

  5. Decisivo poi sarà l’inserimento di Ranocchia. In termini di assist puliti per le punte . Un aiuto dovrà darlo anche De Francesco , considerato che Di Mariano mancherà per un po’. Insomma , squadra da costruire in poco tempo dopo i disastri precedenti. Peccato.

    1. Bravo Solo Rosanero, giusta osservazione da tifoso competente.
      Personalmente avrei tenuto Nicola Valente, in questo modulo poteva essere un giocatore importante, averlo ceduto a gennaio è stato un errore, purtroppo con Corini non aveva scampo.

        1. Drastico, Drastico! Se non ci fossi ti dovremmo inventare!
          Dovresti fare il comico avresti buone chance di successo.
          Ciao ciao!
          Pensaci!!!

          1. Hai ragione Nuc, ma credo che anche come cabarettista lui non faccia ridere… per adesso sta schiumando dalla rabbia per il suo idolo di Bagnolo Mella 🤣

      1. Bravo, Pippo. Giusto ricordare Valente, una buona ala sacrificata sull’altare dell’autolesionismo di Corini come tanti altri della squadra-promozione di Baldini. Tipo Buttaro, cui Genio preferiva Maradona Mateju e Messi Masciangelo, e Soleri, che il prossimo allenatore del Bagnolo Mella e il suo leccapiedi di risulta Drastico volevano sostituire con una tale Valencia. Tanto forte da non passare nemmeno le visite mediche.

  6. Drastico le indovina tutte🤣
    Venerdì pomeriggio, alla lettura delle formazioni ufficiali, scrisse che Di Francesco interno di centrocampo non si può vedere, ed infatti è stato il migliore in campo.
    Ma perché non ti dai all’ippica?

    1. In una partita non-giocata non ci sono migliori in campo. Confermo: Di Francesco interno o mezzala non si può vedere. Infatti essendo un esterno d’attacco lui stesso si sposta sulla sinistra. Ma tu NON hai visto la partita come al solito. Incompetente patentato.

      1. Mi basta aver visto il Palermo di Corini, da due anni, coerentemente, ho sempre sostenuto che Il tuo amato Corini fosse inadeguato per allenare la ns squadra, invece tu lo sostieni ancora adesso. Chi è il più incompetente tra noi due?
        Lascio parlare i fatti, tu intanto datti all’ippica…

          1. Cancia squatra e sito. Non ti accorgi che sei lo zimbello del portale? Si’? Allora sei masochista. No? Allora non ci arrivi.

  7. Lasciamo lavorare il mister che deve fare miracoli con una squadra che è stata distrutta a livello sia fisico che mentale…quando rientra ranocchia troverà la soluzione giusta..intanto conosce meglio i giocatori su cui puntare..se rimaneva corini potevamo rischiare anche di non centrarli i play off

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