Palermo, numeri e gioco fanno sorridere: in attesa degli scontri diretti

FOTO PEPE / PUGLIA

A noi che amiamo e seguiamo il calcio e la nostra squadra del cuore, con ruoli e punti di osservazione diversi ma con un comune denominatore e fattore aggregante che si chiama passione, piace sempre tanto chiacchierare, discutere di tutto, approvare o criticare, come da vecchia tradizione di un popolo di allenatori del pallone.

Poi però, al di delle parole, conta la sostanza, i numeri. Che nel calcio sono la classifica, le vittorie, i punti e i gol. E anche se è più che giusto mantenere prudenza e piedi per terra, anche se bisogna sempre pensare che i conti si fanno alla fine, non si può e non si deve negare che guardando e riguardando questi numeri e queste cifre del Palermo, una certa soddisfazione viene spontanea.

Quando mancano quattro giornate alla fine del girone d’andata del girone C della Serie C, la squadra rosanero è seconda in classifica con il fiato sul collo del favoritissimo Bari, ha 29 punti messi insieme in 15 partite, 23 gol segnati e 11 subiti, i suoi tre attaccanti che marciano con regolarità tra i cannonieri del campionato (Brunori 6 gol, Soleri 5, Fella 4). E soprattutto, e finalmente, è riuscita a vincere, molto brillantemente, la terza partita di fila, indovinando quel filotto di risultati necessario per fare andare avanti speditamente la classifica.

La chiave di lettura l’ha offerta con semplicità l’allenatore Giacomo Filippi alla fine della partita con la Paganese: “Non dobbiamo scoprire adesso il nostro ruolo. Abbiamo detto che siamo competitivi e che lottiamo per i primi posti. Poi se nessuno ci considera è meglio: navighiamo come un sottomarino ma poi veniamo fuori”, sottolineando però che il Palermo deve già pensare alla prossima trasferta lucana di Picerno, sicuramente più insidiosa di quanto si possa immaginare visto che i prossimi avversari sono stati capaci di prendersi un punto sul campo dell’Avellino, facendo un bel favore ai rosanero.

Sul campo, la strada intrapresa sembra quella giusta. Il secco 3-0 con la Paganese, al di là dei tre ottimi gol di Fella, Soleri e Brunori – dunque le tre punte andate tutte a segno ed è una nota molto positiva -, ha confermato la forma in crescita dei giocatori e del collettivo, apparso molto più equilibrato: solido, con poche distrazioni, il terzetto difensivo con un rassicurante Pelagotti dietro; decisamente robusta e funzionante la fascia centrale, con la spinta continua di Almici e Valente sempre più in condizione sulle fasce, De Rose, Odjer e Dell’Oglio che danno esperienza, solidità e macinano chilometri; e poi avanti attaccanti che come abbiamo visto sembrano tutti avere preso l’abitudine a fare i gol. Non mancano neanche le alternative, considerato anche l’importante ritorno in campo di Accardi in difesa e il contributo che i vari Doda, Peretti, Crivello, Lancini, Luperini, Floriano, Silipo hanno dato e possono dare quando è necessario.

Che questa squadra sia competitiva, a questo punto sembra assodato; dove possa arrivare non è prevedibile, non dipende soltanto dalle proprie forze e qualità. Qualche riflessione più concreta in proposito si potrà fare alla fine del girone d’andata, anche perché il calendario propone adesso quattro sfide davvero fondamentali per comprendere con chiarezza quali possibilità può avere il Palermo: dopo la trasferta di Picerno, ci sarà il concorrente diretto Monopoli in casa, poi il derby in trasferta a Catania, infine alla 19esima giornata la partitissima con il Bari allo stadio Barbera. Alla quale, è per adesso questo il principale obiettivo di De Rose e compagni, bisognerà arriverà nella stessa situazione di adesso e cioè con il fiato sul collo dei galletti, che devono sentirsi addosso la pressione dell’inseguitrice più blasonata.

Nel frattempo, la quindicesima giornata si chiude con la capolista pugliese che vince facile il derby di Andria (3-0) e mantiene i quattro punti di vantaggio sul Palermo e con la Turris che conferma la sua forza vincendo la delicata partita di Francavilla e restando, a sua volta, con il fiato sul collo della squadra di Giacomo Filippi. Classifica, dunque, ancora cortissima e credo lo resterà ancora a lungo. Vedremo come andrà partita dopo partita.

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