Palermo, scarsa personalità: servono i tre punti per cancellare i blackout esterni ​​

Palermo, scarsa personalità: servono i tre punti per cancellare i blackout esterni

Il Palermo e il mal di trasferta: il club rosanero è reduce da un trittico “terribile” di partite fuori casa nelle quali sono usciti fuori tutti i limiti caratteriali della squadra. Un’inversione di tendenza netta rispetto alle prime tre gare lontano dal “Barbera”, quando gli uomini di Inzaghi avevano dimostrato di essere fatti di tutt’altra pasta.

8 punti in trasferta, uno nelle ultime tre

Il Palermo in realtà ha totalizzato 8 punti nelle sei partite giocate in trasferta: solo quattro squadre hanno fatto meglio (e con una o due partite in più) ma le ultime tre prestazioni destano preoccupazione: a fronte dei 7 punti nelle prime tre trasferte il Palermo ne ha conquistato solo uno nelle ultime tre.

La prima vittoria è arrivata in casa del Sudtirol, gara che può essere considerata manifesto del “metodo Inzaghi”, con un Palermo che lotta, corre e capitalizza le pochissime occasioni a sua disposizione e con un super Pohjanpalo autore di una doppietta. Poi è arrivato l’ottimo pareggio di Cesena (in rimonta) e la bella vittoria di La Spezia dove i rosanero hanno disputato un’ulteriore gara concreta.



A Catanzaro sono arrivate le prime crepe: il Palermo gioca forse la peggiore partita della stagione perdendo 1 – 0 contro un avversario che prima di quella nona giornata non aveva mai vinto (e i rosa mai perso). Poi il ko di Castellammare di Stabia, che arriva in condizioni simili ma con una Juve Stabia di un livello certamente migliore e infine il pareggio in casa dell’Entella, nel quale perlomeno è arrivato un punto in rimonta.

Blackout a fine primo tempo

Le ultime partite disputate dai rosa sono quasi “fotocopia”: il Palermo approccia non di certo al meglio, galleggia per quasi tutto il primo tempo e poi prende gol negli ultimi minuti della prima metà di gara. È successo a Cesena ma era ancora un Palermo vivo che nella ripresa ha giocato con personalità meritando il pareggio; è successo a Catanzaro con il gol di Cisse preso da rimessa laterale, a Castellammare di Stabia con il gol di Cacciamani nato dallo scivolone di Pierozzi e infine a Chiavari con la rete di Tiritiello su disattenzione difensiva. Le tre reti sono arrivate tra il 38′ e il 45′, in Calabria addirittura durante il recupero.

E anche i secondi tempi sono stati simili: in nessuno dei casi il Palermo è riuscito a prendere il comando della partita, difettando proprio di personalità e di spirito di reazione. Le sporadiche occasioni da gol costruite si contano sulle dita di una mano: quella a Catanzaro capitata a Pohjanpalo che sugli sviluppi di un calcio d’angolo si è divorato il pari a Pigliacelli battuto. Contro la Juve Stabia non si ricordano azioni di rilevante pericolosità, con i padroni di casa che hanno anzi colpito la traversa nei minuti finali.

Segnali di ripresa

A Chiavari sono arrivati i primi timidi segnali di ripresa: Inzaghi ha provato a cambiare alcuni interpreti dando l’impressione (da confermare) di voler intraprendere un nuovo percorso: il “nuovo” Palermo però è stato rimandato non superando l’esame come il tecnico si sarebbe aspettato pur avendo avuto un approccio migliore alla gara e un secondo tempo spesso in superiorità.

Il Palermo è infatti riuscito a pareggiare la partita, grazie al pressing offensivo o se preferite grazie a un pasticcio della retroguardia dell’Entella. Gli uomini di Inzaghi a tratti hanno continuato ad attaccare con Pohjanpalo che ha sfiorato la doppietta prima con un colpo di testa a fil di palo e poi con un tiro da dentro l’area ma non sono stati risolti i problemi di fragilità mentale. Troppo poco per recriminazioni e rimpianti anche perché nel finale il Palermo ha rischiato di perdere con la traversa di Franzoni e col match point capitato sui piedi di Russo.

Ora si torna a giocare in casa dove finora le partite “da vincere”, quelle cioè contro avversari sulla carta più deboli, il Palermo le ha vinte: Reggiana, Bari e Pescara. Non basta per essere molto ottimisti anche perché la Carrarese evoca brutti ricordi recenti.

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5 thoughts on “Palermo, scarsa personalità: servono i tre punti per cancellare i blackout esterni

  1. Per cancellare i blackout esterni serve non solo la personalità dei giocatori ma anche un amministratore delegato motivato.

  2. Buongiorno Monastra ,
    se mi consente un “editoriale” firmato con uno “ spiattellamento” di tutto il ridicolo che ho da dire dopo 4 anni io ci sono.
    Vero che lo dico da giugno , ogni lunedì su questo sito , ma potrei fare anche meglio , per rendere chiara l’idea di questa “banda “ di fessi capitanata da Gardini e Bigon che strapaga tutto e tutti. Dopo avere letto stadionews +++ +++++++ +++++++++ ++++++++ ++++++++ +++++++++ ++++++++ ++++++++++++++++++++ +++++++++++++++++++++++ +++++++++++++ ++++++++++ ++++++++++++ +++++++++++++++++ ++++++++++++++++ +++++++++++ ++++++++++++ +++++++++++ +++++++++++++++++ +++++++++++++++++

    1. Non ci siamo, io parlo e rispondo per conto di stadionews, non voglio parlare di tutte le altre teorie espresse da altri siti (locali o nazionali poco importa). Se volete leggere teorie fantasiose, incoerenti ricostruzioni o altro fate pure ma senza coinvolgere questo sito. (gm)

  3. “personalità” l’ha sempre portato sul campo il capitano – e per questo Lui é’ il capitano – ma anche bisogno di rodaggio – se rimane sempre il panchina il danno alla squadra è grave – Inzaghi cosi va a sbattere come nel passato è già successo – non si può tenere il banchina chi è il secondo capocannoniere di Palermo di tutti i tempi – lo si fa giocare anche quando è il mezzo servizio – lui i gol li ha sempre fatti – qui c’è qualcosa che non funziona – sistematelo prima che diventa troppo tardi !!!!!

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