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Palermo, scatta l’ora di Palumbo: il ‘mago’ in rampa di lancio

Una giocata così non si dimentica. Quel tunnel, la lucidità nella corsa con la palla al piede e la precisione nel passaggio finale per Pohjanpalo hanno riportato alla mente i grandi fantasisti del passato – da Zauli al “Mudo” Vázquez – che hanno incantato con la maglia del Palermo. Niente paragoni però: Palumbo è un calciatore speciale, ma il suo percorso è ancora all’inizio.

Non è stato un avvio di stagione semplice per lui. Inzaghi lo aveva subito individuato come rinforzo ideale, ma la trattativa per il suo trasferimento in rosanero è stata più lunga del previsto. È arrivato a ritiro già iniziato, senza allenamenti sulle gambe e con una condizione fisica da costruire, mentre i compagni erano già avanti nella preparazione.

Un inserimento più lento del previsto

Inzaghi è molto analitico nelle scelte: gioca solo chi sta meglio, chi può garantire intensità alta e continuità atletica. Palumbo ha quindi dovuto soffrire, rimboccandosi le maniche per mettersi al passo con il resto della squadra. Finora il suo minutaggio è stato molto ridotto: 26 minuti in Coppa Italia e soltanto 45 in campionato, distribuiti in tre presenze.



Numeri insoliti per un calciatore che nella passata stagione ha disputato 35 partite in Serie B, di cui 34 dal primo minuto, saltando soltanto tre gare per squalifica. L’anno precedente, sempre col Modena, aveva collezionato 36 presenze, di cui 35 da titolare. Ancora prima, con la Ternana, erano state 35, di cui 33 dall’inizio. Insomma, parliamo di un giocatore abituato a essere insostituibile.

L’attesa di Inzaghi e il primo squillo

A Palermo però il livello si è alzato, l’organico è competitivo e Inzaghi ha potuto permettersi di ‘aspettare’ Palumbo, facendolo arrivare alla condizione migliore prima di lanciarlo. Il napoletano sembra adesso vicino a entrare stabilmente nelle rotazioni dei titolari.

Il tecnico piacentino ci aveva già pensato prima della gara contro il Südtirol, arrivata dopo una sosta che aveva consentito a Palumbo di lavorare molto sull’aspetto atletico. Alla fine, però, la scelta è ricaduta su un piano partita più incentrato sulla fisicità e sulla ‘lotta’. Gli è stato quindi preferito Le Douaron, che ha ben svolto i compiti assegnati.

L’ingresso col Südtirol e il futuro da titolare

Palumbo è subentrato in una fase della gara in cui gli spazi si stavano aprendo e serviva maggiore gestione del pallone. È lì che ha tirato fuori una giocata da fuoriclasse, che in Serie B davvero in pochi hanno nel repertorio. Più del tunnel che dà il via all’azione, ha colpito la lucidità nella scelta e la precisione del passaggio dopo la progressione palla al piede. Un assaggio delle sue qualità, che negli ultimi due anni gli hanno permesso di collezionare 13 assist.

Adesso sembra essere scattata l’ora di Palumbo dal primo minuto. Inzaghi dovrebbe proseguire con le rotazioni contro il Bari, in una gara molto diversa da quella col Südtirol. Il fantasista napoletano è in rampa di lancio e potrebbe essere schierato titolare nel suo ruolo naturale di trequartista sul centrodestra, anche se può adattarsi da mezzala o seconda punta ‘atipica’, come già visto a Bolzano.

L’uomo in più che serviva al Palermo

Il suo impiego a pieno regime è troppo importante per un Palermo che aveva bisogno di un giocatore così. Palumbo rappresenta qualità, ultimo passaggio, imprevedibilità tra le linee: la scheggia impazzita in una squadra solida e razionale. Tutto quello che era mancato negli ultimi due anni. Inzaghi lo ha voluto fortemente e adesso è pronto a gettarlo nella mischia dall’inizio. Tocca a Palumbo accendere la luce.

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4 thoughts on “Palermo, scatta l’ora di Palumbo: il ‘mago’ in rampa di lancio

  1. Io penso che Inzaghi, da maniaco del calcio quale è, stia cercando la formula tattica migliore, più equilibrata, per inserirlo . Al di là della condizione atletica che ormai dovrebbe essere buona. Inzaghi sa bene che in B non puoi schierare troppi giocatori non propensi alla fase difensiva. Da qui i dubbi che, a mio parere, risolverà presto.

  2. Io chiederei un parere a Dionis-canzi su come agevolare l’inserimento da titolare di Palumbo. Il suo consiglio sarebbe importante, perché almeno si saprebbe cosa NON fare. Lasciamo lavorare Inzaghi che mi sembra uno che sa fare il mestiere dell’allenatore

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