Avanti un altro: Dario Simic, il (nuovo) consigliere dell’Est

Poltrone girevoli. Quelle che all’interno della dirigenza del Palermo sembrano ormai essere impazzite. Non è più Zamparini ad esonerare (almeno in questo caso), ma sono loro ad andarsene. In questa stagione sempre più sulla scia di quella passata, il club di viale del Fante si prepara ad accogliere l’ennesima nuova figura di raccordo tra squadra e società. Dario Simic sarà, comunicato stampa alla mano, il consulente personale del Presidente per il collegamento ed il supporto aziendale con allenatore, staff e squadra. Detta così è una frase che significa tutto e il contrario di tutto: viene inserito nello staff tecnico (comunicato dixit), ma è un consulente del presidente. Oltre che una sorpresa per lo staff.

Intanto chiariamo il suo ruolo: sarà l’uomo di campo di Zamparini, seguirà la squadra e parteciperà alla vita attiva dello staff guidato da Eugenio Corini. Un po’ quello che è stato Gianni Di Marzio nel finale della passata stagione, figura che quest’anno è mancata quasi del tutto (perché Di Marzio non ha alcun legame contrattuale col Palermo, sebbene resti un consulente esterno alla società). In realtà era un compito svolto da Faggiano, sempre presente in campo e con la squadra, ma ormai prossimo all’addio per incomprensioni col patron friulano.

Simic sarà dunque l’anello di congiunzione tra la squadra e la dirigenza, un doppio legame che non intaccherà l’indipendenza di Corini e del suo staff tecnico. Nell’arrivo dell’ex difensore croato non c’è alcun intento di “tutoraggio”, come paventato in precedenza per De Zerbi. Un dubbio più che lecito, dato dalla presenza di Simic nella riunione tecnica a Coccaglio prima della sfida col Bologna (documentata dallo stesso Simic via Instagram), ma mai confermato dagli ambienti societari. Anzi, se c’è una certezza data dall’ultimo comunicato, quella è che la consulenza di Simic è “personale” ed esclusivamente per il presidente.

Con Simic, però, le già note consulenze dell’Est mettono definitivamente piede in società. Uno scenario che non ha mai riguardato Curkovic, che rimane in ogni caso l’aggancio principale di Zamparini in sede di mercato, ma che non è stato realizzabile nemmeno per Mijatovic (protagonista nella passata stagione di una toccata e fuga negli uffici di viale del Fante). Un aggancio interno per il procuratore “amico” del patron, che a questo punto si candida ad un ruolo da protagonista in un mercato da vivere con ogni probabilità senza direttore sportivo.


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