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Palermo, solo sette gol segnati in sei partite: Brunori non riesce a decollare

Il Palermo singhiozza in attacco: il club rosanero ha segnato appena sette gol in sei giornate di campionato. Troppo presto per far suonare un campanello d’allarme ma è giusto che Inzaghi si ponga il problema, la squadra fa fatica a segnare.

Le statistiche dicono che il Palermo è la squadra che tira di più in porta ma anche nelle tre partite vinte non è stato sufficientemente cinico sotto porta. Tra le prime otto in classifica il Palermo, insieme al Venezia, è quella che ha segnato meno gol: quasi la metà di quelli del Frosinone capolista che soltanto a Palermo non è riuscito a segnare almeno un gol. E i tre legni colpiti da Pohjanpalo non bastano a trovare il perché. E se la squadra dimostra di essere una delle più brave a creare pericoli da palle inattive lo stesso non può dirsi per le azioni manovrate.

La fase offensiva non è fluida: nelle ultime due partite di campionato il Palermo ha avuto difficoltà ad arrivare a calciare verso la porta. Tante possono essere le motivazioni, soprattutto legate anche alla forza dell’avversario, con Cesena e Venezia che hanno dimostrato di essere due valide concorrenti per la vittoria finale. Inoltre gli uomini di Inzaghi sembrano essere a corto di ossigeno, con un tour de force che si concluderà a La Spezia che ha prosciugato parecchie energie.



Rebus Brunori, Pohjanpalo poco servito

Fanno riflettere le prestazioni di Matteo Brunori: le sue partenze stagionali non sono mai state particolarmente prolifiche, né quando era un titolarissimo con Corini né quando faticava a trovare spazio con Dionisi, ma in un modo o nell’altro il capitano del Palermo ha sempre trovato la soluzione riuscendo a concludere la stagione in doppia cifra tranne l’anno scorso quando si è fermato a quota 9.

In questo inizio con Inzaghi, però, l’attaccante non sembra più imprescindibile ed è entrato a far parte delle rotazioni che coinvolgono tutti gli elementi offensivi (escluso Pohjanpalo), giocando solamente quattro volte da titolare nelle otto partite disputate tra campionato e coppa. In un’occasione, in casa del Sudtirol, non è neanche stato utilizzato restando in panchina per 90′. Inzaghi non si dimostra preoccupato ma nessuno più di lui può capire come il gol sia carburante essenziale per qualunque attaccante.

Brunori gioca ormai lontano dalla porta: il capitano non sembra godere di una brillante condizione fisica, ma la posizione da trequartista non ne esalta le qualità finalizzative. Con il Venezia l’attaccante rosa ha agito in una posizione più centrale ma l’insufficiente prestazione collettiva a livello offensivo non gli ha permesso di mettere in mostra le proprie qualità.

E nonostante le sue indiscutibili qualità tecniche, Brunori solo raramente è riuscito a fare un lavoro di cucitura tra centrocampo e attacco facendosi apprezzare soprattutto per la disponibilità a fare un pressing alto, tanto utile quanto dispendioso. E Inzaghi non guarda in faccia a nessuno, al 58′ è arrivata puntale la sostituzione con Le Douaron.

Per la verità si è visto poco anche Joel Pohjanpalo: il centravanti principe del Palermo ha ricevuto pochissimi palloni giocabili, in questo modo non sempre può riuscire a capitalizzare come è avvenuto in casa del Sudtirol. Il finlandese è sembrato vagare per il campo alla ricerca dello spazio giusto, ma c’è da sottolineare come anch’egli sia in grado di aiutare la squadra in fase difensiva, soprattutto sulle palle inattive.

Meno gol ma più equilibrio

Le valutazioni sulla fase offensiva del Palermo sono tutt’altro che definitive: Inzaghi è al lavoro con il club rosanero da circa due mesi e mezzo e appare palese come le attenzioni del tecnico si siano concentrate più sulla fase difensiva e sull’aspetto motivazionale e agonistico dei calciatori. L’allenatore ha sempre sottolineato come il Palermo sia da anni una squadra forte e con qualità e che avrebbe dovuto lavorare soprattutto sulla ricerca di un equilibrio in campo. Con appena due gol subiti il Palermo è infatti la miglior difesa della Serie B, un risultato importante ottenuto anche a discapito dei gol all’attivo.

Al momento, questa sembra essere la carta vincente: il Palermo apparso visibilmente stanco, è ancora imbattuto e a contatto con la testa della classifica.

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15 thoughts on “Palermo, solo sette gol segnati in sei partite: Brunori non riesce a decollare

  1. Sono stati persi Insigne, Di Mariano e Di Francesco, e adesso abbiamo Corona e Gyasi. Credo che il nostro potenziale offensivo sia peggiorato sia numericamente che qualitativamente. Un altro attaccante, magari una seconda punta, ci voleva! FORZA PALERMO

    1. Insigne e Di Mariano sono buoni per la D, anche se li sostituivamo col panellaro di piazza Alcide ci avremmo guadagnato

  2. Brunori non riesce a decollare, ma Brunori non è impiegato come punta vera e per vedere un pallone deve arretrare in mediana e anche oltre. Pohjanpalo anche lui, sia contro la Cremonese che contro il Venezia vede palloni col contagocce e anche sporchi. Andiamo bene in difesa e posso solo immaginare cosa potrebbe questo reparto fare se a Gennaio assisteremo al rientro di Magnani ma le deficienze mostrate sono nel settore centrocampo e quindi in attacco perché alcuni giocatori su cui si puntava e da cui ci si aspettava molto, perché provenienti dalla massima serie, non stanno dando l’apporto atteso

  3. Brunori gioca in una posizione in cui è poi difficile fare gol secondo me sta giocando bene purtroppo fuori ruolo bisogna avanzarlo un po’ e tornerà a segnare come è più di prima!,

  4. Son quasi tutti interditori dal piede tutt’altro che fine. Chi li deve innescare gli attaccanti? Ma è uno spettacolo penoso che si protrae già da almeno 3 anni. c’è penuria di centrocampisti di qualità e palleggio e rilancio preciso. Aspettiamo Ranocchia, ma soprattutto Palumbo, unico centrocampista di grande qualità che deve giocare sempre.

  5. brunori è un po’ un rebus. il suo rendimento è calato drasticamente (per usare un eufemismo). ha smesso di essere un giocatore decisivo, vederlo in camp è diventato un supplizio. e mi dispiace perchè gli voglio bene ma mi baso sul suo rendimento. la verità è che se andasse in campo mascherato e senza numero verrebbe fischiato. stop sbagliati, passaggi fuori misura ed errori tecnici a mazzi. vero, ha l’attenuante di essere stato utilizzato poco e male, nell’ultimo anno prima dionisi e poi inzaghi lo hanno definitivamente allontanato dalla porta. questa cosa di sicuro non gli ha fatto bene ed ha creato molta confusione. probabilmente anche l’arrivo di pohjanpalo per lui è stato controproducente. per fugare ogni dubbio e per risolvere parte del problema offensivo c’è bisogno del brunori che conosciamo e per questo, per come la penso io, va fatto giocare da prima punta. non è lui che deve fare gli assist ma quello che li deve ricevere. è l’unico modo per capire quanto il ragazzo possa ancora dare alla causa. poi per risolvere l’altra parte dei nostri problemi dovremmo abbandonare l’inutile sterile noioso 352, ma questo è un altro discorso

  6. Mi dispiace dirlo ma credo che Brunori sia in fase discendente di carriera e penso che nel mercato invernale bisogna guardarsi intorno per prendere una seconda punta di livello.

  7. La colpa della sterilità non è né di Brunori (fuori , ormai, dal suo ruolo) ne do Pohjanpalo,
    Il problema è il centrocampo mancante di un uomo d’ordine, che sappia vericalizzare , che vuole sempre la palla,
    che sappia vericalizzare e lanciare le punte.
    Insomma servono piedi buoni a centrocampo!

  8. Tutti i commenti danno una risposta esaustiva. Brunori gioca lontano dalla porta, non è un trequartista e non è più un titolare. In più mancano i centrocampisti con piedi buoni e gli esterni sono efficaci solo in copertura . Credo che basti. Aggiungo che sin dall’inizio ho auspicato una decisione vera sul giocatore. Per me , ripeto, resta una prima punta da lanciare in verticale. Baldini insegna.

  9. Da anni , chi si diverte ad esprimere qualche considerazione sul Palermo, attende un paio di centrocampisti veri, con piedi buoni , da affiancare ai vari cursori che abbiamo. Ogni anno non arrivano giocatori di questo tipo . E ogni anno ci chiediamo motivo per cui gioco non se ne vede . Siamo un po’ ripetitivi.

  10. Dice bene Valerio: attendiamo Palumbo, il recupero di Ranocchia che deve crescere in fretta e qualche segnale da Giasy . Giasy deve produrre assist dalle fasce laterali insieme ad Augello . Altrimenti tutto si complica .

  11. Ma, se, per motivi diversi, Ranocchia e Palumbo non giocano, chi dovrebbe innescare Brunori, comunque a segno almeno una volta a netto di fuorigioco cervellotici? Forse la riserva Gomes, che, contro il Venezia, s’e’ piazzato in posizione di trequartista tentando, peraltro invano, di passare il pallone esclusivamente all’altro rincalzo Le Douaron invece che a Pohjanpalo? Non babbiamo, picciotti…

  12. I commenti degli altri utenti esauriscono quello che volevo scrivere….per sintetizzare: Brunori non è nel suo ruolo ideale e non è nemmeno servito bene. Come del resto non è servito bene manco Pohjanpalo.

    Ma occorre integrare queste considerazioni con una riflessione più generale e profonda: se non fosse per l’assurda, surreale, irragionevole, interpretazione contemporanea della regola del fuorigioco, per la quale sei “fuorigioco” anche se hai un pelo di gamba oltre l’ultimo difendente, Brunori sarebbe già a quota due gol e tutte ste discussioni non le faremmo nemmeno.

    Per dire…se la regola fosse stata interpretata così ai tempi di Filippo Inzaghi , il nostro mister avrebbe sul suo prestigioso curriculum almeno una 50ina di gol ufficiali in meno.

    Oggi purtroppo l’interpretazione della regola è questa, ma per me dovrebbe tornarsi alla cara vecchia regola della “Luce” tra i due corpi.

    Questo per dire che Brunori, anche giocando in un ruolo non suo, i movimenti per trovarsi al posto giusto al momento giusto li sa fare e li ha fatti.

    Poi se una frazione di secondo ti porta ad avere un pezzo di gamba oltre l’ultimo difendente il problema non è che chi viene sanzionato col fuorigioco ha sbagliato i tempi del movimento, ma bensì che l’interpretazione della regola è semplicemente de-men-zia- le.

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