Palermo, un anno fa l’addio di Zamparini: i 10 euro e l’arrivo degli inglesi

“Palermo ceduto ad una società londinese”. Dopo uno 0-0 (non proprio entusiasmante) contro il Benevento, la società rosanero annuncia (la mattina dell’1 dicembre 2018) che nella sera precedente si è chiusa dal notaio la cessione del club rosanero ad una società inglese. Annuncio improvviso e stringato: nessun nome, pochi dettagli. A corredo solo una lettera, firmata da Maurizio Zamparini, in cui il patron saluta la città con “con profonda tristezza e molto affetto” in cui specifica che la cessione è avvenuta al prezzo simbolico di 10 euro e che nell’operazione rientrano sia il club che la Mepal. É passato un anno, ma sembra una vita fa.

La notizia fa rapidamente il giro dell’Italia e del mondo attraverso i social, dove i tifosi si divisero subito tra entusiasti per un annuncio dal sapore liberatorio e chi invece (già in quel momento) si diceva profondamente scettico di fronte alle modalità dell’annuncio, seguito da notizie incontrollate sull’identità degli acquirenti (e anche una violazione del sistema informatico del club).

Pochi giorni dopo avremmo scoperto la famigerata “società londinese” in questione, la Global Future Sports (anzi no, la Sport Capital Group…). Da lì in poi, una incredibile catena di eventi (dal tandem Richardson-Facile a Mirri, ai traghettatori Foschi e Daniela De Angeli fino alla famiglia Tuttolomondo). Una serie di eventi che alla fine ha portato il Palermo dove è ora: in Serie D, in lotta per il ritorno fra i professionisti. É passato un anno, ma a rileggere queste parole sembra passato un secolo:

“Pensando solo al futuro della società e al tifo palermitano ho, con un nodo in gola, firmato la mia uscita dalla Proprietà.

L’obiettivo raggiunto era da tempo quello di trovare interlocutori che proseguissero con più mezzi economici il mio lavoro, con traguardi importanti che si possono raggiungere solo con investimenti che, anche per le tristi mie ultime vicissitudini giudiziarie palermitane, io non ero più in grado di fare.

Oltre al Palermo, ceduto al prezzo simbolico di € 10, è stata ceduta alla nuova proprietà la società Mepal, proprietaria del marchio, con impegno al pagamento a saldo del credito residuo del Palermo di € 22.800.000 che entreranno nelle casse sociali per una garanzia serena di gestione economica. La nuova proprietà londinese metterà in atto, con l’aiuto della associazioni industriali, le attività necessarie per la costruzione dello stadio e del centro sportivo. Ho già a suo tempo contattato il Sindaco che ha promesso con entusiasmo la sua massima collaborazione al realizzo nei tempi più brevi del progetto.

Sono triste per le ultime vicende che mi hanno coinvolto, disegnando sui media quello che io non sono: io sono, e tutta la mia vita trascorsa lo testimonia, una persona estremamente onesta, corretta, attiva socialmente e generosa.

Ogni volta che scendo a Palermo sento l’affetto e la riconoscenza della gente palermitana; quando cammino in ogni città europea ricevo la dimostrazione di riconoscenza e affetto di tutti i palermitani che sono emigrati in Europa e nel mondo. Riconoscenza per tutti i risultati sportivi che hanno dato al Palermo dopo il mio arrivo un contributo per una immagine diversa e attinente alla realtà di gente generosa, corretta e con una cultura millenaria. Con la mia gestione ci sono in tutti gli aeroporti del mondo le maglie rosanero e ci saranno sempre anche in futuro.

Pur con la diversità di un uomo del nord ho amato e amo la vostra città ed i vostri costumi. Ogni volta che tornerò vorrei essere accolto come uno di voi.

Con profonda tristezza e molto affetto vi saluto

Maurizio Zamparini”.

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4 thoughts on “Palermo, un anno fa l’addio di Zamparini: i 10 euro e l’arrivo degli inglesi

  1. E c’è lo ricordate pure!!! Che dite festeggiamo??? Non saprei distinguere fra le vostre porcate e quelle del farlocco friuliano…

  2. io l’ho sempre detto che doveva fare il politico…e in politica avrebbe trovato il suo ambiente ideale…..bugiardo fino al midollo!!!

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