Palermo, vigilia inquieta tra infortuni e sussurri giudiziari

palermo venezia, vigilia inquieta

E’ una nuova vigilia inquieta, inutile negarlo. Il Venezia c’entra poco nel futuro prossimo del Palermo. In fondo, sarebbe una partita come le altre se non fosse per gli storici incroci di Zamparini che però, in fondo in fondo, non interessano a nessuno (e forse nemmeno a lui) e potrebbero provocare solo reciproca solidarietà tra le tifoserie. Il Venezia è squadra d’alta classifica, ha fatto più punti fuori casa che in casa ed è la migliore difesa del torneo: basterebbe questo per non sottovalutare la partita di questo pomeriggio.

Il problema è che sembra ripetersi lo stesso cliché di quindici giorni fa, quando il Palermo si apprestava ad affrontare il Cittadella ed è stato travolto, alla vigilia, dalle forti tensioni emotive determinate dalla istanza di fallimento avanzata dalla Procura della Repubblica. La prima udienza, che aprirà la procedura pre fallimentare, sarà il 7 dicembre, la prossima settimana. E nel frattempo arrivano le sirene d’emergenza dal campo e i sussurri sinistri dalle aule del Tribunale dove filtrano particolari non rassicuranti sulla vicenda giudiziaria.

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“La situazione è seria”, confida una fonte che si definisce ben informata. E narra di possibili operazioni fittizie, legate sopratutto alla valorizzazione del marchio del Palermo, ceduto alla società Mepal (Merchandising Palermo, amministrata dal figlio di Maurizio Zamparini) e poi alla società lussemburghese Alyssa. Ci sono numerose operazioni finanziarie su cui si è concentrata l’attenzione dei consulenti della Procura che sono complesse da capire (quanto meno per chi non è del mestiere) e ancor di più da spiegare al tifoso comune con un linguaggio di facile comprensione.

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La sintesi estrema, che poi è quella che interessa e preoccupa il tifoso comune, è che il debito della società sarebbe di poco inferiore ai 70 milioni e che ci sarebbero pesanti irregolarità nei bilanci. Cosa che, com’è noto, viene contestata ampiamente dal patron della società Maurizio Zamparini, a cui ha fatto eco in modo convinto il neo presidente Giammarva che è un esperto della materia, tra l’altro più volte consultato dalla Procura e dal Tribunale per perizie specialistiche. Restano però i fatti (ovviamente da dimostrare) di una istanza di fallimento e di una indagine che ipotizza reati gravi.

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In questo quadro poco confortante, la squadra avrà il compito di isolarsi ma non sarà facile. Già la situazione ambientale non è la migliore possibile (eufemismo), in più ci sono elementi di preoccupazione dei quali tutta la componente sportiva farebbe volentieri a meno. E a complicare il quadro della situazione c’é pure una serie di infortuni, più o meno seri, che mettono Tedino in difficoltà nella costruzione della formazione. Gli uomini sono contati, molti di quelli arruolati andranno in campo con cerotti e stampelle. Il traguardo è ancora lontano, i due punti di vantaggio sul terzo posto sono un cuscinetto non abbastanza comodo: i tre punti di oggi sono maledettamente importanti per evitare il rischio di un nuovo abbattimento psicologico. Ma sarà dura.

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7 thoughts on “Palermo, vigilia inquieta tra infortuni e sussurri giudiziari

  1. Spero solo che la prossima volta che viene a Palermo ad accoglierlo ci sia lo stesso lancio di monetine che fu fatto a Craxi ai tempi di mani pulite merita tutta l’umiliazione una.persona.che ha fatto questo ma che soprattutto ha tradito una città intera

  2. Fino a qualche settimana addietro tu, Guido (pur non conoscendoci mi permetto il tu, sperando sia gradito e reciproco), scrivevi di non credere assolutamente alla ventilata ipotesi di un fallimento. A me, da “non giornalista”, da uno che fonti non ne ha e per di più vive lontano dall’Italia da due anni, ha sempre fatto specie che in tutto questo tempo, diciamo dal post finale di Coppa, nessuno di voi professionisti si sia mai posto la domanda che mi sembrava più ovvia: se la società prende 70 milioni annui fra diritti PPV, Lega, sponsors, incassi al botteghino e abbonamenti, se spesso e volentieri a questi aggiunge plusvalenze da 20 o 30 milioni, se anno dopo anno riduce il monte ingaggi ed i costi di gestione (tagli al settore giovanile, al settore medico, perfino la mascotte Kurò è scomparsa), se spende poi 5 o 10 milioni al massimo per la campagna acquisti, fatti salvi i costi di gestione comuni o inferiori a buona parte delle compagini di serie A, come diamine è possibile che ci siano sempre sofferenze finanziarie e difficoltà nel pareggiare i bilanci?

    La puzza si sentiva lontano centinaia di miglia, soltanto voi eravate raffreddati o al massimo chiosavate l’intera questione con un ignorantissimo: c’è crisi, Zamparini non ha più le disponibilità di un tempo. Passaggio ignorantissimo, perché ignorava che il calcio non è più quello di Renzo Barbera, che ipotecava le proprietà personali a caccia di fideiussioni per la sua squadra, in serie A fino allo scorso anno il Palermo prendeva in una stagione quello che Barbera, Gambino, Parisi, Matta e Schillaci hanno preso in 20 anni, più o meno le stesse cifre che consentono al Torino di tenere Belotti per tre anni e superiori a quelle che hanno dato una dimensione europea a quel gioiellino chiamato Atalanta. Solo il Palermo non poteva tenere nessuno e non poteva garantire più risultati. Pensate…

    Oggi, dopo che le stesse domande che mi facevo io e si facevano altri, ma non voi giornalisti, se le sono fatte anche in Procura, lo spettro del fallimento e delle operazioni non esemplari è dietro l’angolo. Comunque vada e per quanto inutile, un bel mea culpa farebbe onore alla vostra categoria. Con la speranza che semmai dovesse un giorno esserci un altro Zamparini, le prime inchieste, i primi dubbi vengano posti da voi e non si debbano aspettare i magistrati per fare luce.

    Buona giornata.

    1. Hai perfettamente ragione, anche se per la verità Monastra e Brandaleone sono i meno allineati a Zamparini, il problema è che nessun autorevole personaggio dica una parola per la causa rosanero, magari li vedi ogni tanto che rilasciano dichiarazioni tanto per…probabilmente la storia finirà perchè all’orizzonte vedo solo sciacalli in attesa di veder il morto! Diciamo la verità, ma chi se ne fotte dei tifosi sparsi in tutto il mondo, interessano soltanto i piccioli e poveri noi derisi da tutta l’Italia calcistica per l’ennesimo invasore venuto dal nord a depredarci dei nostri sogni, passione, sacrifici e amore incondizionato, sembrano passati 30 anni da quella finale di coppa a Roma. Come ha detto Budan, in pochissimi anni cancellati 10 di gloria.Spero che Zamparini si faccia un esame in cuor suo e faccia tutto per salvare il calcio a Palermo.

    2. Ancora ora sono tra coloro che non crede ci siano numeri da fallimento. Se poi dovessero emergere reati contabili a carico di Zamparini è un altro discorso, ti assicuro che non tocca a me indagare anche perchè né io né i miei colleghi hanno gli strumenti della Procura per farlo. Certe domande ce le facciamo pure noi, le plusvalenze ci sono state ma forse voi sottovalutate i costi di gestione e le minusvalenze per l’acquisto di giocatori (un centinaio almeno) di cui non resta traccia nella memoria dei tifosi. Certo, è sorprendente che queste domande non se le è fatte nessuno quando il Palermo entrava spesso in Europa League senza avere i mezzi finanziari di squadre come Milan, Lazio, Fiorentina, Roma… Ma allora Zamparini era Superman, l’eroe di Palermo ecc ecc. Io, evidentemente, ragiono con un metro differente dalla maggior parte delle persone: e per carità, può anche darsi che sbaglio…. In quanto al “tu”, ovviamente, nessun problema (g.m.)

      1. Si può fare inchiesta, ognuno con i suoi mezzi. Il magistrato ha determinati poteri, il giornalista altri, non di polizia, ma ha una penna e si può porre domande e trascriverle sul foglio di carta. Il tutto non sfociando nella diffamazione. Dire invece per anni che Zamparini non aveva più soldi da mettere nel Palermo è stato un errore molto grave, visto che le ultime immissioni personali di denaro risultano datate, se non ricordo male, 2006 e quindi i suoi anni migliori il Palermo li ha vissuti andando avanti da solo.

        Nessuno si poneva domande quando andavamo in Europa League pur non avendo i mezzi di Roma e Milan (non Lazio e Fiorentina, squadre del nostro stesso livello economico)? E porsi domande su Udinese o Chievo ai preliminari Champions? Porsi domande sull’avere avuto in squadra Pastore, Cavani, Dybala, Vazquez, Belotti (e mi fermo a questi) e non avere vinto nulla? E porsi domande su come mai l’Udinese, con entrate di gran lunga inferiori, non ha mai ceduto Di Natale, su come Fiorentina, Sampdoria, Genoa, Torino, fatturati equiparabili al nostro, pagavano e pagano, tenevano e tengono giocatori con ingaggi che noi ci siamo sempre sognati?

        Le minusvalenze? Tranquillo Guido che i Simon, i Mehmeti, i Sallai non li ho dimenticati. E credo che nemmeno la Procura abbia memoria debole, magari un giorno scopriremo che Zamparini era tutt’altro che pazzo e che quei 100 o 50 “pacchi” erano parte del suo grande progetto, alla pari dei procuratori strapagati e del brand venduto per 40 milioni mai realmente transitati nelle casse societarie.

        Infine i numeri del fallimento. Stando ai bilanci ufficiali hai ragione tu, non ci sono i numeri, l’unico problemino è che la Procura crede che quei bilanci siano artefatti e che Zamparini abbia commesso una serie di reati tali da costituire un pericolo sociale ed economico qualora dovesse continuare a detenere la società. La richiesta di fallimento va vista in quest’ottica, viaggia di pari passo all’inchiesta penale, che è tutto tranne che un accessorio in questa triste e prevedibile storia.

        Buona notte. O buon mattino, vista l’ora.

  3. Purtroppo, questo signore è uscito allo scoperto per quello che è realmente.
    Se facciamo una analogia con quello che ha combinato a Venezia, possiamo solo dire che il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
    Lo capivano anche le pietre, che il Palermo serviva come copertura per le sue società, da dove potere spolpare all’infinito.
    Del calcio e sopratutto di una città intera non gliene frega un tubo.
    Quando lo definiscono una bella persona penso che non lo conoscano per niente.
    Sono quattro anni che il calcio a Palermo è finito. E la cosa più grave è il contorno di personaggi, tappetini , che hanno fatto e continuano a fare il male del Palermo, perchè conniventi.
    A questo soggetto va tolta la possibilità di continuare a fare del male una volta per tutte. L’arroganza con la quale si rivolge ai palermitani ed alle istituzioni che non gli hanno permesso di fare lo stadio ed altro…………….. secondo i suoi interessi,dimostra solo che si tratta di un vendicativo (come a Venezia) e presuntuoso.
    Ha ancora il coraggio di chiedere di riempire lo stadio, con un fine. E’ stata modificata la legge sulle ripartizioni TV che passano anche dal numero di spettatori.
    Qualsiasi cosa che fa ha un motivo ed un fine personale, sicuramente non altruista e non per Palermo e la città.
    Grazie Zamparini, auguri per la tua vecchiaia e speriamo di non rivederci più.

  4. Era tutto prevedibile e ampiamente previsto. La cosa brutta è questa lunga agonia costellata di bugie e umiliazioni. Zamparini è quello che è, lo si conosceva da tempo. Tutto qua.

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