Ripresa calcio, sarà un tour de force: si alza il rischio infortuni

Sulla ripartenza dei campionati l’Europa si è divisa in due: c’è chi come la Germania è già ripartito, chi come la Francia, il Belgio e l’Olanda, che ha già chiuso. E poi ci sono tutti quei paesi che hanno intenzione di concludere il campionato, ma che tardano (per ovvi motivi) la ripresa dei giochi.

Più tardi si riprende, meno tempo c’è per concludere la stagione: dal Consiglio Federale c’è stato un chiaro diktat: la stagione 19/20 sarà chiusa al 31 agosto. Le ipotesi sulla ripartenza vogliono al momento il 20 giugno come data prediletta, ma ce la farebbero i calciatori a giocare per 2 mesi ogni 3 giorni senza sosta?

Alberto Zaccheroni, intervistato a La Gazzetta dello Sport, non è di questo avviso: “Questa ripartenza mi sembra una grande forzatura. Per i calciatori è importantissimo recuperare presto la brillantezza fisica, ma anche quella mentale. Con questa tensione infatti il rischio di infortuni è molto più elevato“.

Anche il medico Piero Volpi è preoccupato: “Non c’è dubbio che in queste condizioni il rischio di infortuni muscolari si alza, sotto questo punto di vista i 5 cambi sono un grande aiuto. C’è la voglia di ripartire, ma anche preoccupazione e non solo per i possibili contagi tra calciatori, anche per gli infortuni“.

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