Sagramola: “Lo stadio non è un bene commerciale. Serve trattamento particolare”

L’amministratore delegato del Palermo, Rinaldo Sagramola, è stato intervista per il Giornale di Sicilia sul tema stadio dopo l’incontro con i consiglieri della settima commissione, tenutosi lunedì.

“La consapevolezza è che si sta parlando di un canone non adeguato per quelle che sono le dimensioni dell’unico utilizzatore possibile – afferma – . Non posso valutare la perizia, ma la sensazione è che sia stata fatta valutando lo stadio come un bene commerciale, invece è un contenitore realizzato per ospitare la squadra che è espressione del territorio”.

La dirigenza rosa, quindi, punta sullo “scontodel canone. “Laddove cultura e sport sono sostenuti dagli enti pubblici – continua Sagramola – come tante altre attività che coinvolgono la comunità, prevedono un trattamento particolare, diverso da quello di un normale esercizio commerciale”.

Il Palermo e l’amministrazione comunale, quindi, devono valutare le modalità di questo “trattamento particolare”. Si potrebbe procedere con una sponsorizzazione del Comune, oltre alla compensazione di eventuali opere di manutenzione straordinaria.

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12 thoughts on “Sagramola: “Lo stadio non è un bene commerciale. Serve trattamento particolare”

  1. Non è bastata l’assegnazione particolare, attraverso un avviso particolare con condizioni particolari ad una società tutta particolare. Adesso c’è bisogno pure del trattamento particolare per il canone dello stadio. E questo signore rimarca pure la differenza con un “normale esercizio commerciale”… nella situazione attuale? Ma questo illustre dirigente ha visto cosa c’è intorno a loro? Lo sa come sono combinati i “normali esercizi commerciali”? Ma quann’è ca vi iti a circari un travagghiu comu i cristiani? ANDATEVENE

  2. Hera Hora, di cambiare il codice civile. Però è intrigante questo concetto della squadra di calcio come ‘espressione del territorio’, terminologia da viticoltura ( v. anche Zamparini, detto ‘il friulano’ e pertanto tenuto al pagamento completo del canone di concessione). Lo Stadio in realtà è un ‘bene patrimoniale indisponibile’ (v.art.826 c.c. e alquanto recenti sentenze della Cassazione rif. Atalanta-Albinoleffe/Stadio di Bergamo)

  3. Altrro che comprare le quote di Di piazza…Non abbiamo visto ancora niente…andremo avanti ad una trattativa infinita…questi si sono ormai messi in testa che il Comune il canone glielo deve quuasi regalare….

  4. Non è un bene commerciale??? E quando vendete i biglietti e la pubblicità dello stadio cosa fate, la regalate??? Per cortesia, trovate un compratore serio ( ce ne sarà uno… ) e togliete il disturbo, perchè state facendo ridere i siddiati, e noi di scappati di casa in affari non ne vogliamo più!!!!

  5. In termini giuridici si chiama bene infungible. Non vi è concorrenza e non c è mercato. Dovrebbe essere messo a disposizione con una percentuale sullo sfruttamento economico che ne fa l unico utilizzatore possibile.

  6. Seguo il Palermo da tifoso ma non da palermitano e la (brutta) sensazione che la scorsa stagione e questo scorcio di inizio anno (calcistico) mi hanno lasciato è che questa nuova società, nata solamente sull’onda emozionale della “palermitaneità” non ha assolutamente i requisiti economici degni per rappresentare il glorioso blasone rosanero.
    Spero sbagliarmi ma vedo solo affaristi nascosti dietro un finto perbenismo utile solo ad accattivare le piazze, con pochissima liquidità (non parlo di liquidità personale ma aziendale) e con un unico obbiettivo : portare con il minimo sforzo economico possibile il Palermo in serie B (impresa per niente semplice pensando di risparmiare su tutto) per poi rivenderlo al miglior offerente con relativa (importante) plusvalenza (e poco importa se saranno italiani, cinesi, americani o altro…)
    Desidero solo ricordare a tutti quanti che non accettavamo il Palermo in serie B (volevamo la squadra in A e quindi nessuno allo stadio, contestazioni a go go, etc.) ma abbiamo supinamente accettato di ripartire dalla D (!) con un progetto molto scarno e condiviso unicamente dal sindaco della vostra città (chissà poi perché).
    Immagino che questo mio pensiero provocherà parecchie reazioni negative ma è, in tutta onestà, quello che penso. Spero di cuore di sbagliarmi, sarò il primo ad esserne felice.

    1. Non sbagli affatto, il trio composto dal sindaco Ollando Mirri Sagramola, sono delle finte persone perbene che hanno coinvolto il povero Di Piazza per prendere il titolo perchè Mirri da solo non poteva contrastare il gruppo di Alcot

  7. CH66, visto il livello medio di nobiltà dei commentatori di questo sito, “illuminati benefattori con il portafoglio altrui”, credo riceverai solo convinti consensi.

  8. Tutto ciò che produce commercio è commerciale come qualsiasi bottega. Secondo Sagramola lo stadio è come una cattedrale od una chiesa.
    Ma che fenomeno……

  9. Discoso inaccettabile e ridicolo allo stesso tempo, questo manager servo del calcio business che parla di bene non commerciale per lo stadio, quando lui e’ espressione diretta di un calcio fondato invece sul profitto, sul commercio (dei giocatori e di tutto il resto), sulla speculazione finanziaria e si riempiono la bocca che vogliono gli stadi di proprieta’, voglio vedere se avendo uno stadio di proprieta’ non lo iscrivessero a bilancio con tutto il suo valore commerciale pieno……e poi pero’, con ipocrisia sfacciata, si richiamano al principio del bene della comunita’……tipico poi del capitalismo all’italiana, la cui specialita’ e’ sempre stata e continua ad essere privatizzare i profitti e pubblicizzare (nel senso di farle gravare sulle istituzioni quindi su tutti noi) le perdite……..Ma dai!!! No proprio non mi cala giu’, a questo punto, nonostante non sara’ un bene per la squadra amata, mi auguro che il consiglio comunale gli dia una bella lezione, lo faranno da destra e per schifoso calcolo politico, ma io questa volta da sinistra (vera) sono con il consiglio comunale.

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