Segre: “Palermo mi ha adottato, qui si gioca per una comunità intera”
Parla Jacopo Segre. Il centrocampista del Palermo, in una lunga intervista rilasciata a La Repubblica, ha raccontato il suo legame con la città e con i tifosi, affrontando anche diversi altri temi: dalla prossima sfida contro la Juve Stabia agli studi personali.
“Studiare mi aiuta a mantenere equilibrio e a gestire la pressione. Nello spogliatoio siamo in tanti ad avere la passione per la lettura”, spiega il numero 8 rosanero.
Sul piano tecnico, Segre analizza il momento della squadra e la sfida imminente con la Juve Stabia, dopo la vittoria con gol contro il Pescara: “Stiamo trovando lucidità e serenità, ma anche la voglia di dimostrare chi siamo. A Pescara ho rivisto la leggerezza che ci aveva un po’ contraddistinto lo scorso anno. A Castellammare mi aspetto una partita sporca e difficile. Vincere prima della sosta darebbe continuità al nostro percorso”.
Il giocatore si sofferma anche sul forte legame con la città e con i tifosi: “Palermo è una città ti mette alla prova, ma ti ripaga con l’affetto. Qui senti che giochi per una comunità intera. Mi ha adottato e ogni sorriso dei tifosi è una ricompensa”.
Capitano in diverse occasioni, Segre sente il peso positivo della fascia: “Il nostro capitano è Brunori, ma in squadra ce ne sono tanti senza fascia. Esserlo significa dare l’esempio, nei comportamenti e nei silenzi. Con Corini ho trovato un grande allenatore e una guida vera”.
Guardando al futuro, il centrocampista resta concentrato sugli obiettivi stagionali: “Vogliamo dare continuità ai risultati. La classifica è corta, ma abbiamo le qualità per restare in alto”.
E mentre il campo lo vede protagonista, anche fuori dal rettangolo di gioco Segre continua a crescere: “Lo studio mi accompagna e mi arricchisce. È un modo per migliorare anche come persona”.
