Si “accende” lo stadio e si spegne il Palermo. Le pagelle ironiche di A&F

FOTO PEPE / PUGLIA

Perché ci troviamo in un tranquillo pomeriggio infrasettimanale allo stadio della Favorita non lo sappiamo neanche noi. Ci incazziamo ancora di più quando troviamo i nostri posti occupati da una serie di improvvisati tifosi che, approfittando della discutibile generosità del presidente rosanero, indegnamente banchettano sui nostri sediolini, pagati a peso d’oro in campagna abbonamenti e rivenduti per un tozzo di pane. Per di più noi siamo tra quelli che al mito dello stadio pieno di occasionali non abbiamo mai creduto e quindi furenti ci appollaiamo nel posto più isolato dello stadio alla ricerca di un minimo di tranquillità per lavorare come il MegaDirettore ci ordina di fare.

Non abbiamo neanche il tempo di studiare le formazioni perché il Palermo ci sembra un po’ svagato in fase difensiva ed a noi queste cose non piacciono. Al 6’ , dopo avere rischiato su un contropiede dei pugliesi, i rosa sfiorano il gol con una bella iniziativa di Valente che ciabatta (lo volevamo scrivere da sempre!) di poco a lato. L’Andria non ha nulla da perdere e se la gioca a viso aperto lasciando ampi spazi per le giocate offensive rosanero che regalano almeno tre contropiede pericolosi con il passaggio finale degno del nostro calcetto del martedì sera. Al 16’ i pugliesi passano in vantaggio al termine di tre passaggi sbagliati su cui i difensori rosa rimangono immobili.

Il Palermo prova a reagire ma crea poco e noi cominciamo ad innervosirci. E ne abbiamo ben donde – come direbbero quelli colti – perché il primo tempo scivola via senza grandi emozioni e per riprenderci siano costretti a litigare per un caffè Borghetti da sottrarre in un modo o nell’altro ad improbabili avventori di un bar solitamente vuoto. Il Palermo inizia il secondo tempo con ben altro ritmo e crea scompiglio in area biancazzurra. Al termine di una azione confusa l’arbitro, dopo qualche esitazione, indica il dischetto per un fallo di mano di un difensore pugliese. Il rigore viene calciato da Floriano con la stessa precisione e potenza di un allievo di una scuola calcio classe baby e il portiere facilmente respinge tra i nostri “santioni” che non avevamo visto di buon occhio la scelta del 7 rosanero come rigorista.

Il Palermo continua ad attaccare alla ricerca del pareggio ma in maniera confusionaria e sul nostro taccuino da bravi cronisti di palle gol vere e proprie non riusciamo ad annotarne. Al 33’ la gara si infiamma perché un giocatore pugliese cerca di aiutare il Palermo facendosi espellere. Al 40’ i rosa pareggiano con un bel colpo di testa di Luperini sull’ennesimo calcio d’angolo. Noi ci crediamo alla vittoria ma il forcing finale purtroppo non cambia il risultato. Il Palermo conferma tutti i suoi limiti, soprattutto dì mentalità, e la mancanza di continuità che, in assenza delle invenzioni di Brunori, ne fanno una squadra poco più che mediocre e noi mestamente ne siamo consapevoli.

Massolo 6 – Sul gol non può fare nulla perché i difensori dimenticano che c’è un attaccante da solo al centro dell’area di rigore. Poi deve solo lanciare il pallone in avanti ogni volta che arriva dalle sue parti. Incolpevole.

Accardi 5 – Svagato e poco reattivo ogni volta che i pugliesi si presentano in avanti, anche in fase di spinta non si vede granché. Spento.

Somma 4 – Costantemente fuori posizione e incerto sulle chiusure. Iattura.

Perrotta 4,5 – Dovrebbe dettare i ritmi della difesa e invece si confonde anche da solo. Vagante.

Crivello 4 – Un festival degli orrori. Rocky horror picture show.

(dal 18′ s.t. Giron) 6 – Spinge senza sosta nella mezz’ora di forcing finale purtroppo i suoi cross non sempre sono precisi. Storto.

Damiani 5,5 – Un notevole passo indietro rispetto alle ultime prestazioni, soprattutto per personalità (poca) mostrata in Campo. Timido.

(dal 18′ s.t. Odjer) – Non si risparmia lanciandosi su ogni pallone, purtroppo i piedi sono quello che sono. Corridore.

Dall’Oglio 5 – Prova ad alzare il ritmo della gara, ma non ci riesce. Le sue iniziative si spengono mestamente sul muro pugliese. Stanco.

(dal 28′ s.t. Fella) 5 – Conferma il giudizio che abbiamo maturato di lui in questi mesi. Inutile.

Valente 4 – Non azzecca nulla e per quanto visto la sua sostituzione è anche tardiva. Abulico.

(dal 12′ s.t. Felici) 6 – È uno dei pochi a salvarsi nel naufragio della squadra. Ed infatti dalle sue iniziative nascono i pericoli maggiori per gli ospiti. Confermiamo che dovrebbe giocare di più. Negletto.

Luperini 6,5 – La sua prestazione era già positiva, uno dei pochi tra i rosa, ed in aggiunta riesce ad agguantare il pareggio con un preciso colpo di testa su azione di calcio d’angolo (come direbbe Fantozzi). Zuccata.

Floriano 3 – Tutto sommato non aveva giocato male, ma rovina tutto con l’erroraccio dal dischetto che condiziona l’intera partita del Palermo. Imperdonabile.

(dal 12′ s.t. Soleri) 6 – Entra in campo assatanato, come spesso gli accade, lanciandosi su ogni pallone come se non ci fosse un domani. Purtroppo non è preciso in fase conclusiva. Mezzo servizio.

Brunori 5 – La sua brutta prestazione, la prima dopo tante partite, conferma che è lui il valore aggiunto del Palermo. Deluso.

Baldini 5 – Il Palermo entra in campo molle e poco attento in una partita in cui dovrebbe, invece, sbranare letteralmente gli avversari. Evidentemente non ha saputo trasmettere le motivazioni giuste. Impallato.


24 thoughts on “Si “accende” lo stadio e si spegne il Palermo. Le pagelle ironiche di A&F

  1. In questa categoria, classe e tecnica non ce n’è. Conta solo la grinta e il pressing alto, che riesce a far sbagliare gli avversari, altrettanto scarsi come noi. Solo questa è la strada.

  2. La difficoltà principale, per l’allenatore, è dare ai giocatori una forma fisica e mentale perfetta. Poi, il resto conta poco.

  3. Vorrei che si ragioni su un argomento, il Palermo ieri poteva pure vincere ma la sostanza non sarebbe cambiata, perché quando la nostra squadra non ha ambizioni e possibilità di crescita futura stiamo parlando del nulla. Già dal primo anno è palese l’inconsistenza del progetto Mirri, che solo per la dimensione della città e della tifoseria avrebbe dovuto produrre ben altri investimenti. Lo stadio prima della pandemia era pieno perché il progetto era agli inizi e i tifosi , sempre bistrattati (cosa che avviene solo in questa città) alla prima occasione utile, davano fiducia piena solo per amore della squadra. E’ ovvio che dopo la presa in giro della serie A in tre anni e dopo la pena della prima campagna acquisti e della preparazione degna di una squadra di paese di 2mila abitanti, il tifoso faccia retromarcia. Ci possiamo mettere anche il centro sportivo che secondo le previsioni già doveva essere pronto e invece al momento niente di niente. Oggi abbiamo una squadra che parteciperà ai playoff per poi ripresentarsi alla c 2022/23 ancor piu’ debole di quest’anno per mancanza di disponibilità economica. Ma c’è qualche giornalista che ne parla in questa citta’? Qualcuno degli addetti ai lavori che affronti la realtà con obiettività nell’interesse dei tifosi ? Dobbiamo pagare lo scotto dei quattrini buttati al vento da Mirri nel vecchio Palermo poi fallito. Le squadre per vincere i campionati , noi che ne abbiamo vinti diversi tra la c e la b, sono altra cosa. Basta leggere la rosa del Palermo a settembre per capire chi siamo, inutile sperare, Ferrara e Polizzi non avevano soldi pero’ giocavano per vincere e rischiavano , oggi non siamo manco a quei livelli.

    1. Solo una cosa, anzi due, ma perché ti firmi Daniele se qui sei già stato e sei Valerio? Credi che un nome possa mascherare la sostanza? Eppure il Direttore aveva invitato qualcuno (forse solo uno) ad usare un solo nickname (anche in questo caso leggi diversamente applicate?). Io non difendo Mirri (non mi importa di lui) ma difendo il Palermo perché lo amo a prescindere da chi lo detiene (un pò come i tuoi amici, quelli che leggi sul muro che conosci, che, pur diffidando di Mancini, sono perfettamente coscienti che senza di lui sarebbe stato game over, anche se saranno in bilico se non arriva un nuovo affidabile proprietario). Devo dirtelo in faccia: I tuoi commenti mi appaiono “viscidi” e per me tu non hai affatto a cuore le sorti del Palermo (anche ammesso che le abbia avute sino a Zamparini, per come hai già scritto).Come si fa ad invocare rassegnazione anche di fronte alla speranza di un colpo di fortuna? Sono o non sono un terno al lotto i play off? Quale vero tifoso non vorrebbe almeno provarci e poi sperare che le cose dal punto di vista societario cambino? Quanto al periodo Ferrara Polizzi (miserere) forse non sai che, tanto per fare un esempio, che Vasari lo ha praticamente acquistato (di propria tasca, rinunciando a degli emolumenti a lui dovuti dal Trapani) Arcoleo e non la società. Come fa, chi ama veramente il Palermo a scrivere (pressoché) di preferire quei tempi?

      1. Confermo. Condivido il pensiero di Daniele ma non sono io. Evidentemente siamo in tanti a riconoscere solo la A.S. Palermo calcio, come l’unica da rispettare. Quando questo trio andrà davvero via, allora si vedrà. Caro Luigi, capisco il tuo ragionamento, ma è inutile illudersi, questi non porteranno mai del bene a questa città( incluso il credere ai play off- con questa difesa e personalità possiamo solo fare ridere) ma pensano e penseranno solo ai loro interessi, pur senza la minima umiltà o voglia di confronto.

        1. Per come ho scritto prima (non importa a chi, in fondo l’username non ha alcuna importanza), io non credo che qui ci sia gente che si entusiasmi o che pensi che sia stato costruito un Palermo forte. Sono pienamente cosciente delle debolezze di questa squadra e di questa società, ma poiché nel calcio vi è una componente (determinante) che si chiama “fortuna” e nella vita vi è una componente, altrettanto fondamentale, che si chiama “speranza”, perché, se veramente amiamo il Palermo, dobbiamo rinunciare alla speranza dell’aver fortuna? Poi, per quanto riguarda il discorso “societario”, anch’io mi auguro che Mirri ceda al più presto e, soprattutto, ad un imprenditore solido e serio. Come evidenzia un famoso dialogo del film “Vi presento Joe Black”, vale sempre il “se non hai mai tentato, non hai mai vissuto”

          1. Per carità , Luigi, condivido la speranza, la buona sorte…speriamo, ma quel trio deve andare via e io ritengo che purtroppo questi non molleranno l osso mai.
            Proprio perché osso da spolpare
            Per quanto riguarda il Catania, lì tutti e un intera città ha fatto quadrato, compreso il Tribunale e quest’ ultimo sempre dentro il recinto della legge, checché si possa sempre malignare diversamente.
            La squadra poi è vailda ed encomiabile per l ‘impegno ( cosa poco vista nei giocatori della Palermo fc) e se arriva ai play off, per chi l’avrà come avversaria, ti dico con sicurezza, non sarà una passeggiata di salute.
            Mancini preoccupa, ma a me preoccupano più Mirri Sagramola e Castagnini perché loro han già fallito, han già dimostrato la loro “pasta” mentre sto signore potrebbe per assurdo pure rivelarsi un buon presidente.
            Infine credo sia più grazioso sentirci tutti in una stessa barca piuttosto che esprimere sempre livori o paragoni negativi tra i “poveri del calcio” che in fondo siamo.

  4. Ma stava vendendo,qualche mese fa.Non se ne e’ saputo piu’ niente.Mi sa che non vuole vendere.E con questa societa’ senza soldi che ce bne facciamo?Quale futuro per la Palermo calcio?

  5. Approvo e appoggio ciò che dice Daniele.
    Siamo stanchi di trascinarci in campionati minori, con squadre modestissime, e, con dirigenze altrettanto modeste per mezzi economici e per capacità proprie inesistenti.

  6. Quale Nuova societa’.Quale sara’ il futuro della Palermo calcio?Palermo quinta citta’ d’Italia….E ora di cedere la mano caro MIRRI.

  7. Per @Valerio Per quanto riguarda la vicenda Catania, non la penso come te (salvo soltanto Maurizio Pellegrino, persona seria e degna di stima, per come anche oggi ha dimostrato), molte cose poco trasparenti sono state fatte (partendo dall’iscrizione che senza una fideiussione intera non poteva esser fatta, se le regole sono per tutti uguali). Ma a prescindere da ciò che penso io e da quale sia realmente il fondo ed il contenuto dell’ultima scatola di verità, io non credo che il tribunale abbia fatto alla fine il bene del calcio a Catania. Ti invito a leggere un bellissimo pezzo pubblicato oggi da Luca Allegra, dal titolo ”
    “Catania riparte: pole di M e Briatore crede nel sorpasso…” Questo sì che è giornalismo! L’arte del saper scrivere.

    1. Davvero bravo questo giornalista, senza false ipocrisie e peli sulla lingua dice ciò che pensa con grande maestria di scrittura giornalistica. Condivisibile inoltre la sua certezza in negativo su questo personaggio. Poveri noi!
      Io fino alla fine mi auguravo che l’amico Guido Angelozzi avrebbe potuto fare qualcosa per la città…ed invece solo a parole. Ne vedremo delle belle allora con Mister M. Che tristezza

      1. Due M a Palermo e Catania. Significherà pure qualcosa questa iniziale (nessun riferimento a parole offensive). Buona serata, Valerio

  8. Io me l’aspettavo, infatti nel gioco dei pronostici sull’app del Palermo io avevo pronosticato un 2 a 1 e non una vittoria larga, proprio perché mi aspettavo questo Palermo con il “braccino” corto. Questi giocatori hanno poca personalità e ieri appena hanno visto l’entusiasmo dei tifosi e lo stadio pieno hanno avuto paura di sbagliare, non hanno retto la “pressione” del dovere vincere a tutti i costi.

    1. non è così uno stadio pieno ti esalta. e poi perché braccino?? al sesto posto bracino?? e sarebbe rimasto lì pur vincendo. Il braccino viene per le conquiste finali, al vertice. son soltanto scarsi e senza personalità

      1. Lo stadio pieno esalta solo i giocatori di personalità e di un certo livello, ma se manca la personalità giocare in uno stadio pieno mette pressione. Infatti hanno iniziato a giocare un po meglio solo dopo il pareggio perché si erano mentalmente “sbloccati”. Il braccino corto perché sapevano che dovevano vincere a tutti i costi, abbiamo una gara in meno del catanzaro…

  9. Vedo che si parla anche di Catania. Il Catania era morto ma adesso è uno zombie che è peggio. Almeno Catania sta peggio di noi.

    1. Non c’è da confortarsi per la situazione del Catania. I miei attacchi non sono diretti al Catania, ma al sistema xxxxxxxx (autocensura).

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