Umiltà e sorriso, le armi di Giacomo Filippi per alimentare il sogno rosa

FOTO PEPE / PUGLIA

La vittoria del Palermo sul campo della Virtus Francavilla per 3 a 1 in una tiepida serata, complice inconsapevole il cugino rivale Catania che ha pareggiato a Foggia, regala ai rosa il settimo posto. Si tratta del migliore risultato possibile, che permette di giocare almeno la prima partita in casa con il Teramo, potendo contare su due risultati utili su tre (pareggio o vittoria) grazie alla migliore posizione conquistata.

Naturalmente all’inizio della stagione le prospettive e le speranze della società, e certamente dei tifosi, erano ben altre. Nonostante il mercato estivo poco soddisfacente si pensava di potere sbaragliare in tempi brevi le squadre concorrenti grazie anche all’esperienza di Roberto Boscaglia che più volte, nella sua carriera di allenatore, aveva vinto il difficile campionato di serie C realizzando brillanti promozioni con le squadre da lui condotte.

Le cose purtroppo non sono andate per il verso giusto ed ora non è il momento delle recriminazioni e della ricerca dei colpevoli. Certamente sono stati compiuti degli errori da attribuire alla società e allo stesso Boscaglia, quest’ultimo rivelatosi spesso troppo rigido e alla fine addirittura confuso. Ci sono stati, in verità, anche eventi avversi come l’epidemia di Covid che ha interessato diversi giocatori e una serie di infortuni, anche gravi, che hanno peggiorato la situazione, ma la sensazione è che si poteva fare di più ed è questo che Giacomo Filippi ha dimostrato.

Quando il 28 febbraio scorso, dopo un’amara sconfitta con la Viterbese, la società decise di sollevare Boscaglia dall’incarico e di affidare la squadra al suo vice vi fu grande meraviglia e perfino diffidenza. Ci fu addirittura chi accusò Filippi di tradimento nei confronti di Boscaglia che lo aveva scelto come suo vice a Trapani, Novara, Brescia e nell’Entella e che ancora prima lo aveva allenato a Trapani quando Filippi era ancora giocatore. Oggi di fronte ai venti punti da lui conquistati in dieci partite si parla addirittura di rimpianto per non averlo assunto prima come allenatore titolare. La verità è che nel calcio, come nella vita, il lavoro e l’umiltà pagano sempre.

Il nostro partinicese Filippi, con il suo solito sorriso di persona semplice, dichiara adesso di non essere un mago ma di avere sempre lavorato assieme ai giocatori cercando di sfruttare le caratteristiche di ciascuno, imprimendo una certa identità alla squadra. È sincero quando, con gli occhi che gli brillano, parla dei suoi giocatori più “anziani” e di come questi sostengono, nello spogliatoio e in allenamento, quelli più giovani fra i quali “ritroviamo” Doda e Silipo che nell’ultima partita hanno fatto bene e hanno preso fiducia in loro stessi.

In fondo il calcio è fatto di cose semplici e a Filippi è bastato cambiare il modulo e spostare, per esempio, Valente più dietro in maniera tale da sfruttare la sua corsa, cosa che lo ha reso uno dei migliori giocatori nelle ultime due partite, nelle quali ha realizzato tre gol. Ora a lui i tifosi consegnano il loro sogno e non importa se non si andrà in serie B, che è quasi un terno al lotto, dato che solo una squadra su ventotto partecipanti ai play off sarà promossa. L’importante è che i giocatori onorino i colori rosanero e sudino la maglia. Allora il sostegno dei tifosi si farà sentire ugualmente e, qualunque sia il risultato, il loro sogno continuerà sulle ali dell’aquila che non ha mai smesso di volare e mai smetterà.

LEGGI ANCHE

SERIE C, PROGRAMMA PLAYOFF: PALERMO – TERAMO SI GIOCA DI POMERIGGIO

 


22 thoughts on “Umiltà e sorriso, le armi di Giacomo Filippi per alimentare il sogno rosa

  1. Gli autobus sono pieni di persone umili e oneste. Quanto all’aquila, siamo aquile e siamo fatti per volare, in alto, sempre più in alto e così nei secoli, nei secoli dei secoli. Quest’aquila rapace, vittoriosa a Cava dei Tirreni per un rimpallo e in rimonta, a Francavilla (pensavo fosse al Mare e invece è Fontana, 35mila abitanti). Dino Risi abitava in un residence lussuoso, ai Parioli di Roma. Di fronte allo zoo, rinominato ‘Bioparco’ (secondo Risi, per far pagare di più il biglietto d’ingresso). Proprio davanti ad una sua finestra, c’era una gabbia con dentro un’aquila, sempre ferma immobile su un albero di cemento. Gabbia non grande, le consentiva appena un paio di stanchi colpi d’ala per scendere a terra quando un guardiano ‘romanaccio’ (che la chiamava ‘zia’) le buttava un pezzo di carne, rifiutato dai leoni. [rif. ‘I miei mostri’ racconti di D. Risi, ed.Mondadori, 2004].

    1. Al netto delle tue stupidaggini cinematografiche che interessano solo te, si capisce solo che stai a rosicà.
      E i veri tifosi del Palermo godono.
      Ciaone.

      1. Valerio, viste le tue origini catanesi e la tua ultrasimpatia (chiamiamola così) per il Catania, perché non vai ad imbrattare il muro rossoazzurro, anziché provocare continuamente la pazienza rosanero? Oltretutto i fatti hanno sinora dimostrato già che le tue previsioni e valutazioni sono sempre errate e che, dunque, non ne capisci una mazza di calcio. Il Palermo ha esattamente le medesime possibilità che ha il Catania, a meno che non rubate 2 punti con la complicità dei vostri amici. Ma attenzione alle inchieste e alle denunce. Oggi come oggi basta una semplice lettera anonima per avviarle. Saluti

        1. Sì, infatti, Valerio ci farebbe un grande favore se, così come è spuntato dal nulla, sparisse per sempre da questo sito. Diciamo che ce le ha triturate a sufficienza.

          1. vedremo alla fine se ne capirai tu di calcio o io alla fine di questi play off. io non provoco nessuno, quella vostra è provocazione

    1. Noi che tifiamo Palermo siamo abituati a crederci nonostante tutto, altrimenti il gioco piu bello del mondo rimane solo un business per far comprare abbonamenti sky a gente senza sangue nelle vene. Forza Palermo!

      1. Qui manca la coerenza. Il vero tifoso e son tanti non tifa per questa Mirrese fc figlia di Sagramola che pochi giorni fa avete tutti criticato.
        Il vero tifoso non si sente rappresentato da questa squadra e questa squadra non rappresenta Palermo, al di là dei valori tecnici per me da metà classifica. Quando andranno via, sarà città liberata, calcisticamente parlando.

  2. Quanto ai ‘Maghi’ del calcio, vorrei invece segnalare ‘I due Maghi del pallone’ disponibile per intero su Dailymotion. Al centro del film la SCHIAPP squadra di calcio di Pizzusiccu, in lotta per non retrocedere. Ciccio è Ingrassetti, manager, e Franco è KK, il ‘Mago’. C’è pure Tiberio Murgia, nel ruolo dell’ arbitro Concettino Lo Brutto (professione…orologiaio!). Non rivelo il (lieto) fine. La colonna sonora è divertente: ”Siamo gli eroi del ‘fubbòl’, ma non giochiamo mai per denaro, premio d’ingaggio pane e formaggio e ogni viaggio è sempre in tram…”

  3. Ho la brutta sensazione che il discorso dello competente il dirigente più cacciato d’Italia abbia intimorito la stampa locale !spero naturando sbagliarmi ma non capisco come mai nessun sito tra stadionews Mediagol Gds riportano la notizia delle dichiarazioni di ferrero di ieri sera a tiki taka della discussione nata dalle sue dichiarazioni e dalle parole di cruciani che ha appoggiato la scalata di ferrero al Palermo come me ad esempio purché vadano vi i parsimoniosi e il duo meraviglia Sagramola e castagnini!!!!!

    1. Ti capisco, Gioacchino. E’ colpa di Internet, che la fascia di popolazione meno attrezzata culturalmente ha scambiato per il luogo virtuale nel quale sfogare le proprie frustrazioni personali. E questo è il risultato.

  4. Ma anche il sorriso e la speranza che è deposto in molte pagine di Delia Romano servirà a rischiarare il futuro cammino del Palermo. Complimenti sempre per gli ottimi commenti.

  5. MI pare che Delia Romano abbia inquadrato bene la questione: 1) Filippi ha fatto cose semplici e di buon senso ottenendo più del pieno-di-sè-Boscaglia; 2) sappiamo benissimo che i playoff sono un terno al lotto e che questa squadra ha tante lacune e non ci facciamo troppe illusioni; c) siccome siamo tifosi del Palermo ce la godiamo finché si riesce ad andare avanti e chiediamo di onorare per la maglia. Aggiungerei che in questo momento non servono altre riflessioni sulla società e il suo futuro che sarà assolutamente giusto fare in modo netto alla fine della competizione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *