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Un gol di Saponara “piega” il Palermo, l’Empoli passa al Barbera

Sos in casa Palermo. Se a Napoli la sconfitta poteva essere messa in preventivo contro una squadra di un altro livello, contro l’Empoli in casa era necessaria un’immediata inversione di rotta e invece i rosanero hanno fallito l’esame. Peraltro con una diretta concorrente nella lotta per la salvezza. Nel monday-night dell’undicesima giornata, il successo per 1-0 dei toscani maturato grazie al gol su punizione di Saponara all’8’ del secondo tempo (decisiva l’intuizione del trequartista azzurro che con un rasoterra beffardo ha trovato un varco sotto e non sopra la barriera) amplifica il suono del campanello di allarme tra le mura dell’edificio rosanero e certifica il momento no della compagine di Iachini. Un periodo negativo sancito anche dalla sfortuna che ha messo nuovamente il bastone tra le ruote della squadra con l’incrocio dei pali colpito da Gilardino in avvio di ripresa sul punteggio di 0-0 (si tratta del settimo legno dei rosa in campionato, il nono stagionale contando anche la Coppa Italia) o il doppio miracolo del portiere Skorupski che, nel finale, si è superato sulle conclusioni ravvicinate di Rigoni e Trajkovski, entrato al posto di Hiljemark al 22’ della ripresa.
Ma al di là degli episodi, tra i quali spicca il contatto sospetto avvenuto in area nel primo tempo tra Tonelli (obiettivo di mercato del Palermo in estate) e Gilardino lanciato a rete, la partita ha lanciato dei segnali precisi. Il messaggio più chiaro è che l’Empoli ha dimostrato di essere una squadra con delle idee ed un’organizzazione di gioco. Immagine diversa da quella mostrata dagli uomini di Iachini che, soprattutto in questa fase, sembrano una somma di individualità che faticano a trovare equilibrio e compattezza. Significativo il caso di Vazquez. Il Palermo, che ha rimediato la seconda sconfitta consecutiva e che in casa non vince dalla prima giornata, dipende in maniera eccessiva dalla qualità del “Mudo” e nel momento in cui il giocatore più rappresentativo non è ispirato come è capitato questa sera, ne risente l’intera struttura. C’è una differenza sostanziale con la formazione guidata da Giampaolo: Saponara, che agendo tra le linee ha scompaginato i piani della retroguardia rosanero, è l’elemento di spicco e quello che può fare la differenza ma se il numero 5 azzurro stecca una gara, c’è comunque una squadra con degli automatismi che funzionano a prescindere dal rendimento del singolo. E l’Empoli, reduce dalla vittoria casalinga con il Genoa e dal pari esterno con la Sampdoria, ha conquistato con merito l’intera posta in palio mettendo a nudo i limiti strutturali di un Palermo sfortunato ma decisamente involuto rispetto, ad esempio, alla brillante prestazione fornita nove giorni fa al Barbera contro l’Inter. Manca il gol e gli episodi in questo periodo sono tutti contrari ma senza un gioco fluido e con diversi elementi spaesati in campo diventa difficile girare la ruota dalla propria parte.
E adesso? Non sono previste “dall’alto” reazioni immediate ma è chiaro che la gara interna di domenica contro il Chievo può essere davvero decisiva per il futuro di Iachini. Un risultato negativo contro i clivensi, infatti, potrebbe segnare il destino del tecnico (allontanato nella ripresa per proteste dall’arbitro Di Bello) e rendere più pesante una situazione di classifica che già adesso, con il quint’ultimo posto a quota 11 punti, impone una certa attenzione.

 

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