Vitiello: “Adoro i tesori di Palermo, estraneo al calcio scommesse”

Capitano relegato in panchina. Roberto Vitiello trova poco spazio in campo, ma rimane un uomo spogliatoio. Intervistato da La Repubblica, il difensore rosanero svela i luoghi della città da lui preferiti: “Abito vicino la piazza di Mondello, un posto che adoriamo. Ogni volta che ci vengono a trovare degli amici, il Santuario di Santa Rosalia è una tappa obbligatoria. C’è la zona dei due teatri, non amo il traffico e non scendo spesso in città ma lo faccio solo per vedere le bellezze architettoniche. Come accade nel Sud, ci sono tanti luoghi eccezionali lasciati al degrado e all’abbandono. Volevo visitare l’interno dello Spasimo ma l’ho sempre trovato chiuso”. Vitiello prosegue: “Anche l’Hotel delle Palme, il primo luogo della città che ho visto quando sono arrivato. La squadra, durante quella sessione invernale, non era nemmeno in città ma io morivo dalla voglia di arrivare. Lì abbiamo anche festeggiato la promozione in Serie A, uno dei momenti indimenticabili della mia carriera“.

Il romanzo di Isodoro Meli, “La mafia mi rende nervoso” e la critica a Zamparini per le cessioni di Di Donato, Morrone e Biava e l’incapacità di creare delle bandiere: “Ci vuole l’accordo tra giocare e società, cosa che adesso accade di rado“. Il capitolo del calcio scommesse, una macchia nella carriera di Vitiello: “Il Tnas ha cancellato o la pena relativa a Novara-Siena, ma ha aumentato quella per l’omessa denuncia in Albinoleffe-Siena – spiega il difensore rosanero – . Ci sono tante assurdità relative a quella partita, che tra l’altro ho visto in tribuna con le stampelle. Non mi piace ricordare quel periodo, è doloroso. Ho la coscienza a posto, con il calcio scommesse non c’entro nulla“.


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