Repubblica – Inchiesta Zamparini: “Debiti verso soci fittizi”

“Debiti verso soci finanziatori fittizi che nella realtà dei fatti avrebbero consentito a Zamparini di sottrarre al Palermo diversi milioni ed intascarli sotto forma di rimborsi”. L’edizione odierna de La Repubblica” fornisce ulteriori dettagli a quella che diventa, di giorno in giorno, una vicenda sempre più oscura.

L’inchiesta aperta dalla Procura di Palermo procede spedita, i dati sin qui raccolti sono tutt’altro che incoraggianti: l’attenzione degli inquirenti è tutta concentrata sugli avvenimenti del 2014, dalla riduzione del capitale sociale rosanero fino ai rimborsi ad altri soci finanziatori.

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8 sono le persone indagate: Maurizio Zamparini ed il figlio Diego Paolo, insieme alla segretaria, al presidente e consigliere delegato di Alyssa, la società riconducibile al patron friulano che ha acquistato il marchio rosanero.

Numeri da capogiro: 16 milioni di euro, i debiti accumulati dal Palermo nel bilancio del 2014 per la voce relativa all’esposizione verso altri soci finanziatori. 12 milioni di euro la riduzione del capitale sociale, con il sospetto sempre più concreto che “quei soldi non siano stati utilizzati effettivamente per la copertura dei debiti, ma siano finiti nelle tasche del patron”.

Se il Palermo non avesse fatto ricorso a quegli artifici contabili nel 2014, avrebbe seriamente rischiato l’azzeramento del proprio patrimonio per via del passivo (19 milioni) dell’esercizio precedente e per quello in rosso per 27 milioni. L’unica soluzione, a quel punto, sarebbe stata la liquidazione del club.

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3 thoughts on “Repubblica – Inchiesta Zamparini: “Debiti verso soci fittizi”

  1. Lasciamo che la Procura di Palermo faccia il suo corso, solo cosi’ ci potremo liberare del delinquente patologico!!!

  2. Visti i numerosi campioni transitati per Palermo, acquistati a poche lire e venduti a peso d’oro, ricomprando mezze cartucce o scarponi buoni per il calzolaio, mal si comprendono i buchi di bilancio che la Zamparinese vanta. Che la Procura faccia il suo corso, fussi ca fussi la vota bona che decide di vendere e levarsi di torno.

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