FIGC, oggi il Consiglio Federale: quale futuro per Tavecchio?

É il giorno della verità in Via Allegri. Oggi in sede della FIGC si svolge il Consiglio Federale che deciderà l’immediato futuro della Federazione Italiana di calcio e quello del suo presidente Carlo Tavecchio. Tavecchio non si presenterà dimissionario, ma la sua permanenza al vertice della Federazione dipenderà dagli equilibri politici in Consiglio.

Sono 3 i possibili scenari: se i numeri lo permetteranno, Tavecchio infatti potrebbe ottenere la fiducia e continuare a guidare la FIGC con un nuovo progetto. Altrimenti due le ipotesi possibili: in caso di mancata fiducia, Tavecchio potrebbe allora presentare le dimissioni, oppure  chiedere un nuovo rinvio del voto di fiducia inattesa del termine del commissariamento della Lega di Serie A e di Serie B.

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Nel frattempo, sono arrivati i consiglieri. Cosimo Sibilia (presidente della Lega dilettanti): “La Lega dilettanti ha preso una decisione all’unanimità: la lega è compatta. Ma non comunicherò a voi giornalisti la decisione anche sotto tortura. Prima verrà comunicata in Consiglio Federale”.

Tommasi (Assocalciatori): “Ci aspettiamo ciò che andava fatta una settimana fa. Siamo in ritardo: attendiamo un assunzione di responsabilità e una presa di coscienza, che sarebbe normale da una figura di responsabilità. Se oggi si tratta solo di contare i voti, non abbiamo capito niente: è proprio questo che va cambiato. Fare io il presidente? In questo momento qui no… (ride). Rinvio per le leghe di A e B? E che facciamo: aspettiamo quelli che da 7 mesi non hanno un presidente???”.

Ulivieri attacca ancora Malagò: “Inimmaginabile che vada in tv a raccontare inesattezze. Era amico di Ventura, poi è successo quello che è successo: io dissi a Ventura che non poteva fare il direttore tecnico; la FIGC ne ha fatto a meno per 100 anni, anche io ho detto no”.

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Dura la posizione di Abete (presidente dimissionario nel 2014 e ora consigliere per la Serie C): “La mia linea è la stessa di Gravina. Se tutti i consiglieri vogliono dimettersi lo faremo anche noi, se questo non avvenisse, chiederemo a Tavecchio (non l’unico responsabile, perché ha deciso troppo poco da solo) di fare un passo inedito come atto di responsabilità, che ripeto: non sono solo sue”.

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