Palermo, sfida a due per la panchina: Inzaghi o Vanoli? Pro e contro
Prosegue il toto-allenatori in casa Palermo. Dopo la fine dell’esperienza con Alessio Dionisi – per il quale è probabile una risoluzione consensuale con il club – la corsa alla panchina rosanero si sta stringendo attorno a due nomi: Filippo Inzaghi e Paolo Vanoli, che hanno entrambi conquistato delle promozione dalla B alla A in carriera. I due tecnici sembrano aver preso ‘vantaggio’ rispetto ad altre alternative, comunque ancora in piedi, come Fabio Pecchia e Alberto Gilardino.
Inzaghi sì
Filippo Inzaghi si è affermato come uno dei tecnici più vincenti e preparati della Serie B. Le promozioni conquistate alla guida del Benevento nella stagione 2019-20 e, più recentemente, con il Pisa, ne confermano l’esperienza e la capacità di incidere. Il tecnico avrebbe già rivelato alla dirigenza toscana la sua preferenza di tornare in cadetteria, campionato in cui si esaltano al meglio le sue caratteristiche.
Carismatico, determinato e molto apprezzato da chi ha avuto modo di lavorare con lui, Inzaghi rappresenta una figura forte, in grado di fare la differenza anche sul piano umano. Qualità, queste, che potrebbero rivelarsi all’apparenza ideali per la piazza palermitana, che ha sempre apprezzato. L’ex attaccante del Milan sarebbe il profilo giusto per ridare entusiasmo a tutto l’ambiente e si tratterebbe di un allenatore in grado di reggere la forte pressione.
Oltre al suo profilo da leader, Inzaghi porterebbe in Sicilia anche una visione tecnica ben definita. Il suo 3-5-2 è un sistema collaudato che valorizzerebbe al meglio i talenti offensivi rosanero, come Brunori e Pohjanpalo. Il tecnico piacentino ha sempre cercato calciatori fisici, generosi, disposti a lottare su ogni pallone, ma anche capaci di esprimere qualità. Un mix perfetto per un campionato come la Serie B, dove intensità e carattere fanno spesso la differenza. Le sue idee molto pragmatiche hanno sempre avuto grande successo in cadetteria.
Inzaghi no
Per convincere Inzaghi, il City Group dovrebbe mettere sul tavolo un ulteriore contratto importante, probabilmente sotto forma di triennale a cifre elevate. Un investimento di questo tipo, potrebbe rappresentare una scommessa non priva di rischi, come dimostrato dal precedente con Dionisi, il cui rapporto con la società si è interrotto prima del previsto. E non è da escludere che il tecnico richieda una importante rivoluzione dell’organico, che porterebbe all’ennesima ripartenza in pochi anni.
Un altro punto cruciale per il tecnico piacentino è la visione a lungo termine. Inzaghi cerca un progetto chiaro, strutturato, con obiettivi condivisi e la prospettiva reale di incidere nel breve tempo. Tuttavia, l’allenatore sembra stia dimostrando di essere consapevole che la Serie B è la sua dimensione ideale e una promozione in A, per paradosso, potrebbe complicare la sua permanenza senza adeguate garanzie su programmi e aspettative.
Vanoli sì
Paolo Vanoli, dal canto suo, ha già dimostrato di sapersi misurare con la massima serie, e il suo profilo resta tra i più interessanti sul mercato. Il rapporto con il presidente Cairo è ormai ai ferri corti e potrebbe sfociare in una separazione, aprendo così la strada a un affondo da parte del Palermo. Come Inzaghi, anche Vanoli gode di grande stima nell’ambiente rosanero e propone un sistema di gioco affine, il 3-5-2.
Il tecnico 52enne ritroverebbe inoltre un giocatore che conosce bene: Joel Pohjanpalo, autore di ben 37 gol in due stagioni proprio sotto la sua guida. Vanoli ha idee chiare e un’identità tattica ben definita: in tutte le sue esperienze da allenatore ha puntato sul sistema a due punte, e Palermo rappresenterebbe il contesto ideale per valorizzare questa impostazione, affiancando il finlandese al capitano Brunori.
Fin dal suo arrivo in laguna nel 2022, inoltre, Vanoli ha dimostrato la capacità di incidere immediatamente. Alla sua prima stagione ha ereditato un Venezia in grande difficoltà, riuscendo a risalire la classifica fino all’ottavo posto e centrando i playoff. L’anno successivo, proprio tramite i playoff, è arrivata la promozione in Serie A, dopo un percorso brillante che ha visto i lagunari eliminare anche il Palermo guidato da Mignani in semifinale. Anche la partenza col Torino è stata sprint, poi l’infortunio di Duvan Zapata ha complicato tutto.
Vanoli no
Va detto che, in Serie B, l’esperienza di Vanoli è ancora limitata: appena due stagioni all’attivo, entrambe con il Venezia. Un curriculum senz’altro positivo, ma inferiore per continuità e profondità a quello di Inzaghi, che nella categoria si è ormai affermato come uno specialista. Da questo punto di vista, Vanoli rappresenterebbe quindi un’opzione più rischiosa.
Anche nel suo caso, sarebbe necessario un investimento importante da parte della società, sia sul piano contrattuale sia nella costruzione della rosa. Il Palermo, infatti, ha iniziato la scorsa stagione puntando su un 4-3-3, poi abbandonato in corso d’opera: per adattarsi al 3-5-2 di Vanoli, servirebbe rivedere profondamente l’organico, con innesti mirati a sostenere un’idea di gioco molto diversa da quella proposta da Dionisi.
L’allenatore è inoltre reduce da un finale di stagione tutt’altro che brillante. Il Torino ha raccolto una sola vittoria nelle ultime nove giornate, contro l’Udinese il 23 aprile. Non a caso, il presidente Cairo si è detto apertamente deluso nel post-partita della sconfitta contro la Roma, evidenziando un malcontento che ha probabilmente segnato la fine dell’esperienza del tecnico sulla panchina granata.

Se corrispondesse a verita tutto cio e me lo auguro sarei felice sia per l uno che per l altro
Penso sia scontato che ci sara una rivoluzione di organico in ogni caso almeno spero.
Vanno bene entrambi, tanto saremo tutti entusiasti all’inizio e inizieremo a insultarlo alla prima sconfitta.
E’ successo con Corini, è successo con Mignani, è successo con Dionisi.
Nota di servizio: non interverrò più in questa discussione. Eventuali altri post firmati a mio nome vanno, pertanto, ritenuti drasticamente apocrifi.
finalmente a finisti i rumpiri i….
hai trovato il modo di intervenire senza dire niente. siamo cresciuti rispetto a qualche giorno fa quando intervenivi per dire niente di serio.
Sopravviveremo……
Secondo me Inzaghi, è già stato a cena durante questa stagione con qualche rappresentante del CFG, possibilmente Bigon.
Quindi la motivazione del no al Pisa da parte sua, deriva da questo.
Inzaghi nelle esperienza in A ha sempre toppato ottendo statistiche finali abbastanza deludendi e risultando ancora non pronto per la massima serie mentre in serie B ha ottenuto sempre ottimi risultati con 2 promozioni dirette nel curriculum inoltre il suo carattere molto saguigno potrebbe fare breccia tra i tifosi. Mister Vanoli caratterialmente è il tecnico giusto per la piazza rosanero ma c’è da dire che non ha molta esperienza come allenatore di 1 squadra e che pur aver raggiunto grazie ai play off la promozione con il Venezia in classifica generale era arrivato 4 con una rosa proveniente dalla A inoltre viene da una stagione non esaltante con il Torino anche se c’è da dire che l’infortunio di Zapata a condizionato molto l’andamento dei granata.
In conclusione meglio Inzaghi che Vanoli.
Inzaghi sa come gestire le pressioni dell’ambiente, ha giocato diversi anni nel Milan.
Ci vuole qualcuno che trasmetta grinta, cazzimma e garra (l’ho detto in tutti i modi possibili). Più Inzaghi (un tarantolato!) che Vanoli per i miei gusti
Tra i due preferirei Vanoli, anche e soprattutto in prospettiva futura. Inzaghi comunque anche un big per la categoria, come Pecchia. Gilardino sarebbe una scommessa interessante, come De Rossi che sarebbe in assoluto il mio preferito per le caratteristiche caratteriali.
De Rossi ha dimostrato di non essere un allenatore di calcio.
De Rossi era un allenatore in campo anche da giocatore… Figlio di un bravo allenatore a livello di settore giovanile, ha idee e carattere da vendere, sono pronto a scommettere che diventerà un grande allenatore
Preferisco stadionews che non crea illusioni e valuta pro e contro rispetto a certi giornali che disegnano inzaghi e vanoli come i nuovi messia.
Certi giornali stanno facendo gli stessi errori fatti quando hanno pompato a dismisura dionisi, non capendo che illusione crea poi delusione e malcontento.
Poi non mi piace che chi è un idolo in una città la abbandoni in quattro e quattrotto! Perché lo stesso può avvenire poi se va bene a Palermo.
A Pisa i pisani hanno dato tutto a inzaghi e inzaghi invece di ringraziarli se ne va?
Per quello che abbiamo visto alla Favorita quando il Pisa vinse 2-1 senza praticamente mai tirare in porta (una minkiata del portiere; un rigore; nemmeno un calcio d’angolo; ostruzionismo e gioco spezzettato sin dal primo minuto) Inzaghi pratica un non-gioco, della serie: massimo risultato con meno del minimo sforzo. Io lo detestavo da giocatore (l’uomo che nacque in fuorigico) e mi fa orrore da allenatore, ma ci mette una passione gigantesca, è un motivatore accanito, una bestia da panchina, al contrario di quella specie di morto nell’uovo che abbiamo (mal) sopportato quest’anno. Vedremo, è comunque un’opzione vincente, abituato alle pressioni di grandi piazze come Palermo
Si, concordo con te che i tifosi sbagliano ad “innamorarsi” di alcune figure che poi ti abbandonano seguendo i loro interessi.
Però è anche vero che Inzaghi magari teme di confermare di non essere un allenatore da serie A (dove non ha mai fatto benissimo…): forse ha chiesto rinforzi importanti ma il Pisa non è grado di accontentarlo?!?
SuperPippo Inzaghi con il suo non gioco può al massimo aspirare a fare l’usciere di Galliani al Monza. Nota di servizio: non interverrò più in questa discussione. Eventuali altri post firmati a mio nome vanno, pertanto, ritenuti drasticamente apocrifi.
Post drasticamente apocrifo per quanto detto nel terzo post pubblicato in questa discussione. La Redazione, che conosce benissimo il mio unico account, può confermare? Grazie
min….a trunzu i malafiura chi facisti……
E magari poi resta Dionisi..
Iachini…. Costa meno ed è più bravo.
Palladino si è dimesso… Un tentativo non si potrebbe fare? Ha già fatto vedere delle cose molto interessanti e propone un tipo di gioco coraggioso e divertente
Premesso che nessuno di questi due mi esalta (ma neanche Pecchia e Gilardino, figuriamoci De Rossi), non mi fa perdere il sonno pensare al prossimo allenatore: chiunque arrivasse, fosse anche Ancelotti, non cambierà molto se City Group non farà un mercato all’altezza ma sopratutto non ci metterà chiarezza (finora inesistente), passione (finora zero), volontà di andare in A (l’hanno detto pure loro: ottavo posto? Per loro è stato un obiettivo raggiunto).
E poi non escludo affatto che non arriverà nessuno dei due anche perché City Group – che ci mette una vita a scegliere qualsiasi cosa – cerca un altro Dionisi, non un allenatore vincente.
Ma siete sicuri che Dionisi vada via, con quanto costerebbe un nuovo allenatore?