Brocchi: “Una persona mi ha tradito e non è stato riconosciuto il mio lavoro”

L’ex allenatore del Monza Cristian Brocchi, intervenuto a Bobo Tv, è tornato a parlare dell’avventura in biancorosso, terminata anzitempo dopo la mancata promozione in Serie A.

“Ho sofferto sia per il risultato finale, che purtroppo non è stato positivo, sia perché non è stato riconosciuto il lavoro – afferma -. La questione è che ciò non riguarda chi pensava si dovesse vincere per forza, mostrando di non saper analizzare in profondità, bensì da alcuni addetti ai lavori, dai quali ho percepito e avuto delle risposte davvero superficiali. Questa è la cosa più brutta. Ancora oggi sui social qualcuno scrive Brocchi Out, c’è da ridere”.

“Sono stato definito cocco di Berlusconi dall’inizio della mia carriera da tecnico – prosegue l’ex centrocampista-, dato che mi obbligarono ad allenare la prima squadra del Milan in quei due mesi e mezzo finali, dove la squadra faceva fatica. Per quale motivo questa etichetta? Vuol dire che diversi allenatori sono cocchi dei presidenti che gli danno la prima opportunità.”.

“Una sola cosa negativa posso dire di Monza: c’era una persona di cui mi fidavo e ho sbagliato a farlo. Tutti mi dicevano di stare attento a questo elemento, ma credevo in lui e dicevo che fosse una brava persona. Per un periodo di tempo ci ho creduto veramente, a un certo punto ho capito di dover dar ragione allo scetticismo mostratomi dagli altri. In realtà non era la persona che credevo”, ha concluso.


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