Brunori abbraccia la Nazionale: non è solo uno “stage”. E Luca Toni…

Non chiamatelo “semplice stage”. Perché vestire l’Azzurro per un calciatore italiano è da sempre uno dei sogni della vita, figuriamoci per Matteo Brunori che, da italo-brasiliano, l’Italia l’ha proprio scelta. Un Brunori che non solo infrange record personali (ha già superato tutti i suoi numeri migliori), ma che ne ha altri nel mirino, soprattutto dopo essersi affiancato a Cheddira nella classifica cannonieri della B grazie alla rete contro il Cagliari (qui: Brunori torna al gol al ‘Barbera’).

La media è altissima: 6 gol nelle ultime 8 gare. E la convocazione di Mancini allo stage di Coverciano di oggi, che durerà fino al 22 dicembre, acquista un senso più ampio. Brunori non è Luca Moro (uno dei convocati n.d.r.), non è un ventenne o un ventunenne. L’attaccante del Palermo di anni ne ha 28 e Mancini non è il tipo da fare ‘regali’. Se Brunori è stato chiamato c’è un motivo e probabilmente il ct vuole capire se è pronto ai grandi appuntamenti che non sono poi così lontani. Europei? Mondiale? Forse anche niente ma è bello poter sognare.

La mancata partecipazione dell’Italia al torneo del Qatar ha fatto riaffiorare tutti i difetti del gruppo azzurro, molti dei quali riguardano il reparto offensivo. Con Immobile che a livello internazionale non ha mai brillato e Belotti che non è sicuramente nel momento migliore della sua carriera, servono forze fresche. Ci sarebbe anche Gianluca Scamacca, attualmente al West Ham. Ma i 2 gol in 13 presenze fanno riflettere e non lo elevano a deus ex machina della situazione.

Brunori, invece, ha confermato un cammino costante: 29 reti in C nella passata stagione e 9 realizzate quest’anno in B – numero che punta almeno a raddoppiare -, nonostante il cammino altalenante dei rosa, sono un’indicazione di uno stato di forma che prescinde un po’ da tutto. Inoltre, Matteo ha le caratteristiche per essere un attaccante moderno: elastico, molto mobile, sicuramente doti diverse dall’ariete classico. Doti che gli consentono di svariare sul fronte d’attacco e di mettere a segno un bel numero di gol

“Per ogni giocatore ci sono delle stagioni di transizione – ha spiegato il bomber – penso di aver trovato il luogo giusto, la fiducia della società e della piazza che dà una spinta importante”. La stessa piazza che consacrò Luca Toni, considerato “grande” di età, ai tempi sia del rosa che dell’azzurro. Arrivò alla corte di Zamparini nel 2003,  quando aveva 26 anni – Brunori ne aveva 27 l’anno della C – e scese in campo con l’Italia soltanto un anno dopo: nella sfida amichevole persa contro l’Islanda. Entrò al 56esimo, cominciando a scrivere la sua storia in Nazionale, culminata con la vittoria del Mondiale nel 2006. Brunori non è Toni. Ma le pagine del suo cammino azzurro sono ancora bianche e tutte da scrivere.

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4 thoughts on “Brunori abbraccia la Nazionale: non è solo uno “stage”. E Luca Toni…

  1. Alla nazionale manca proprio un centravanti con le caratteristiche di Brunori, con i piedi da rifinitore, se serve, di Brunori, con la capacità di coprire tutto l’arco d’attacco di Brunori, manca un attaccante di sfondamento, quando occorre, e col tocco di fino quando è necessario. Alla nazionale manca Brunori.

  2. Tanti in bocca al lupo a lui, anche perchè, tra l’altro, mi sembra una persona molto positiva (oltre che il miglior giocatore che abbiamo).

  3. Matteo Luigi Brunori Sandri è già pronto quantomeno per la serie A.
    Il problema del Palermo è un altro: dopo di lui con 9 gol, il vicecapocannoniere della squadra è Elia. Con 3 gol. Che non gioca da 2 mesi, ma è ancora il secondo miglior realizzatore. Questo è il problema.

  4. D’accordissimo. Se poi possa essere Brunori un rinforzo per la nazionale questo non è dato saperlo. Certamente questa convocazione lo porterà ad essere più appetibile sul mercato anche da squadredi A , e questo un po’ mi preoccupa.

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