Caos Brescia, la nota del Trapani: “Anche noi siamo stati truffati dalla stessa società”
Il caso Brescia scuote il calcio italiano e ora coinvolge anche il Trapani. In una nota ufficiale, il club siciliano ha dichiarato di essere stato vittima della stessa società esterna che avrebbe indotto il Brescia Calcio a commettere presunte irregolarità fiscali.
Il Trapani presenterà una denuncia
“Abbiamo appreso con sconcerto quanto accaduto al Brescia – si legge nel comunicato – e riteniamo di essere anch’essi parte lesa nella medesima vicenda. La nostra società ha sempre operato in piena regola e nel rispetto delle normative statali e sportive”. Il Trapani ha annunciato che presenterà una denuncia dettagliata alle autorità competenti per tutelare la propria posizione.
Fissata l’udienza del TFN
Al centro dello scandalo, l’uso illecito dei crediti d’imposta da parte di una società intermediaria alla quale il Brescia si era affidato per adempiere ai versamenti fiscali. Secondo quanto trapelato, il club lombardo avrebbe corrisposto circa 1,4 milioni di euro a questa realtà esterna, convinto di regolarizzare i pagamenti di Inps e Irpef entro la scadenza del 16 febbraio. Gli stipendi sarebbero stati corrisposti regolarmente, ma il nodo riguarda il versamento del lordo dovuto allo Stato, la cui mancata corresponsione ha portato all’attuale indagine federale.
Il presidente Massimo Cellino si è detto “truffato” e ha fatto sapere di essere in contatto con i propri legali. Intanto, il Tribunale Federale Nazionale ha fissato per giovedì 22 maggio l’udienza decisiva: verrà ascoltata la difesa del Brescia, dopodiché si attende la sentenza sulla penalizzazione, che potrebbe variare da -2 punti fino a una retrocessione diretta, con conseguente esclusione dai playout contro la Salernitana.
Il Brescia si professa innocente
Il Brescia, che si professa innocente, è pronto a ricorrere in ogni sede, sportiva ed eventualmente civile, per dimostrare la propria buona fede. Ma la vicenda ha già acceso un effetto domino: se i lombardi verranno penalizzati, anche la Sampdoria potrebbe salvarsi. E la scadenza per l’iscrizione ai campionati del 6 giugno rischia di essere congelata, in attesa che la giustizia sportiva faccia il suo corso.
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