Cassano: “In A c’è gente scarsa, posso ancora fare la differenza”

Mai banale come sempre Antonio Cassano. Dopo l’avventura durata una manciata di settimane con l’Hellas Verona, il fantasista barese respinge però tutte le critiche: “Mi alleno ogni giorno ma non ho richieste soddisfacenti”, spiega a Il Corriere dello Sport. “Non è vero che ho smesso o che non ce la faccio più, forse adesso lavoro di più rispetto agli altri anni, sarei pronto se dovesse arrivare un’opportunità che mi fa felice”.

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“Pancia non ne ho e sono 85 chili, il peso forma quando sono andato al Mondiale in Brasile – spiega Cassano – . Mi alleno due volte al giorno e seguo il programma del mio ex preparatore atletico Tibaudi”. L’ex Sampdoria è convinto di poter dire ancora la sua: “In Serie A vedo tanta gente normale o scarsa che fa cose buone. Contro questi giocatori io posso fare la differenza anche a 35 anni e mezzo – assicura – . Non ho mai avuto infortuni gravi e sono integro. Non mi piace sentir dire che sono  nito o che peso 20 chili di troppo. Io sono pronto per giocare ancora, una squadra e un allenatore che abbiano fiducia in me al 100% mi darebbe uno stimolo enorme per vincere una sfida”.

Situazione non verificatasi nel Verona: “Non me la sono sentita di andare a lottare per non retrocedere in Serie B – ammette – . Potevo andare al Crotone prima. Dopo il Verona ho avuto proposte da una squadra francese e da una belga”. La voglia di giocare è ancora tanta e di appendere gli scarpini al chiodo non ci pensa nemmeno. Cosa fatta invece da Totti, da questa stagione dirigente della Roma: “Ha sbagliato a ritirarsi, gliel’ho detto. Poteva divertirsi anche quest’anno, tra punizioni e rigori avrebbe anche potuto fare 10 – 12 gol. Con quel ruolo non c’entra nulla, ma ha la fortuna di poter imparare da Monchi”.

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Cassano poi ripercorre la carriera e ammette: ” Io mi sono bruciato da solo. Per colpa del mio carattere, del mio istinto e del mio orgoglio. Se potessi tornare indietro qualcosa eliminerei”. Come la “cassanata” commessa con l’ex presidente della Samp Garrone: ” Se potessi pagherei tanti soldi per eliminarla perché tra noi c’era un rapporto di grande amore. Da padre a figlio. Ho sbagliato io. Il Real Madrid e Capello? Ogni venerdì prendevo un volo privato per tornare a Roma: mangiavo come un cane e non dormivo la notte. Facevo una vita di merda”.

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Cassano dice la sua anche su Dybala: “E’ un ottimo calciatore, ma non un campione. Quando è stato paragonato a Messi io ridevo: Leo è un’altra cosa”. E Sarri? Cassano non risparmia nessuno: “Non mi sarebbe piaciuto essere allenato da lui. Sarri fa giocare bene una squadra di ottimi giocatori, ma gestire i campioni e fare i risultati come fanno Allegri, Mourinho, Ancelotti, Capello e Guardiola è molto più complicato”.

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