Catania, Nicolosi: “Closing? Voglio restare fiducioso, ma…”

Si sta complicando il passaggio delle quote del Catania a Joe Tacopina. Il closing continua a slittare a causa della mancata risposta dell’Agenzia delle Entrate sulla proposta di riduzione del debito. Lungaggini burocratiche che stanno facendo spazientire l’imprenditore americano, atteso sabato 10 aprile a Torre del Grifo per verificare lo stato dell’arte.

Gaetano Nicolosi, maggiore azionista Sigi (attuale proprietaria del Catania), è stato intervistato per La Sicilia e ha espresso alcune perplessità: “Abbiamo fatto l’impossibile per salvare il Calcio Catania ma se i tempi dovessero allungarsi saremo costretti a ritirarci. Anche io voglio restare fiducioso, ma…“.

La situazione si sbloccherebbe solo in caso di risposta da parte dell’Agenzia. Anche l’avvocato Ferraù si è detto preoccupato dai tempi. “Non ci arrendiamo e andiamo avanti – afferma – oggi, subito, senza perdere tempo (mai perso)! La prossima settimana deve essere LA settimana, basta più attese!”.

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8 thoughts on “Catania, Nicolosi: “Closing? Voglio restare fiducioso, ma…”

  1. Catania purtroppo sta pagando la gestione scellerata precedente(Pulvirenti) che non pagava le tasse: incredibile e imperdonabile. La Sagi sta facendo di tutto per salvare il Catania e sono entusiasti, ammirevoli e competenti. Speriamo ci riesca, è una sconfitta per la Sicilia intera ogni esclusione dal calcio che conta di città simbolo delle Sicilia, che si chiamino Palermo, Catania o altra città siciliana.
    Anche Tacopina tuttavia non è che ispiri molta fiducia. Chi vivrà vedrà! Purtroppo le principali squadre siciliane non sono di certo attualmente nelle situazioni e nelle mani ideali.

    1. Non mi pare molto dignitoso salvare la società, aspettandosi che l’Agenzia delle Entrate chiuda entrambi gli occhi. La SIGI sapeva di questo scoglio sin dall’inizio e si è accollata il debito. Ha beneficiato inoltre di una eccessiva tolleranza da parte del Tribunale – Sezione Fallimentare – di Catania, il quale ha accettato un piano di ridimensionamento dei debiti senza che fosse fornita alcuna garanzia certa (tant’è vero che a tutt’oggi questa garanzia non esiste ancora) e, a mio parere mai esisterà perché l’Agenzia delle Entrate ha l’obbligo di rendere conto del proprio operato motivando idoneamente. In altre parole, non può concedere ciò che la legge non consente di concedere. Ho calcato per anni i corridoi di quell’Ufficio, ricordo le visite di Pulvirenti nei suoi tempi all’Acireale. Ma molte cose sono cambiate da allora, la politica non può influenzare in misura determinante le decisioni di un apparato istituzionale che non è più pubblico (come lo era il Ministero delle Finanze) nella gestione, nelle decisioni, nelle scelte procedimentali e nei provvedimenti. La SIGI si è troppo fidata di assicurazioni prive di fondamento d’antico antico stampo politico. Neanche se intervenisse il vostro caro Nello Musumeci, l’Agenzia delle Entrate si assumerebbe il rischio di una indagine interna o, peggio ancora, da parte di qualche Procura. Infine, se proprio vogliamo dirla tutta, il Catania è già stato una volta salvato dalla radiazione quando “avvulava” comprando almeno una decina di partite. Gli conveniva ricominciare da capo, ma l’orgoglio ha superato la ragionevolezza.

  2. Avevo scritto un commento in risposta al nick Valerio. Vorrei gentilmente sapere perché non è stato pubblicato. Non era offensivo ed ogni riferimento a nomi era a mò di esempio e per il resto a cronaca storica. Grazie Direttore.

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