Il Palermo si butta via: a Monopoli di nuovo il volto peggiore

FOTO PEPE / PUGLIA

“Oggi forse il Palermo pensava di giocare al vecchio e caro Monopoli. Gli imprevisti però hanno superato le probabilità”. Ho commentato così a caldo  sul mio profilo Facebook, l’ennesima deludentissima sconfitta del Palermo in terra pugliese. Battuta sarcastica scontata e comunque piena di amarezza, per evitare di farmi uscire dalla bocca le schifezze che, come credo molti di voi, ho pensato. Il Vulcanico rosanero scriverà comunque poche cose, di malavoglia e con un po’ di rabbia.

È accaduto ancora una volta – non è la prima in questo campionato – che questo strano, fondamentalmente mediocre Palermo, arrivato sul punto di spiccare il salto verso posizioni di classifica più adeguate al suo nome e alla sua storia, è miseramente e inspiegabilmente crollato. Sotto i colpi, nel caso nella partita di Monopoli, di avversari che hanno avuto il solo merito di lottare con generosità e di crederci fino all’ultimo, nonostante grossi problemi di formazione e una inferiorità tecnica abbastanza evidente.

E invece i rosanero, che non vogliono smettere di sorprenderci in senso negativo, dopo essere passati in vantaggio alla mezzora con il primo gol in campionato del centrale Somma ed avere avuto l’opportunità di governare molto agevolmente la partita e di mettere al sicuro il risultato, si sono letteralmente dati in pasto ai padroni di casa, che si sono giocati alla grande le uniche carte che avevano a disposizione: grinta, determinazione, voglia di farcela nonostante tutto.

Il Monopoli dell’ottimo Beppe Scienza avrebbe sicuramente firmato per un pareggio prezioso e prestigioso, ma dopo la formidabile punizione dell’1-1 di De Paoli, si è reso conto che continuando ad aggredire un Palermo fiacco e tremebondo avrebbe potuto addirittura tentare il colpaccio clamoroso del sorpasso, riuscito al 93esimo con una gran botta in diagonale di Viteritti, sulla quale Pelagotti non mi è sembrato esente da colpe. E così è stato 2-1, meritatissimo per i padroni di casa, che hanno rimandato a casa con le pive nel sacco la squadra ospite, presuntuosa e inconcludente.

Non ci sarebbe altro da dire, se non prendere atto di questa nuova figuraccia, inattesa dopo i buoni risultati e i progressi evidenziati nella gestione di Giacomo Filippi. E invece i rosanero hanno fatto un grosso passo indietro, non soltanto per il clamoroso e inaccettabile “blackout” di cinque minuti che ha determinato la sconfitta, ma anche per l’incapacità ampiamente dimostrata di gestire una partita che poteva essere vinta senza troppe difficoltà. E’ mancata la testa e la voglia e anche Filippi, stavolta, ci ha messo la sua con qualche decisione non azzeccata sia nella formazione iniziale, che nei cambi. Con la beffa aggiuntiva dell’infortunio di Lorenzo Lucca – sicuramente non in giornata sì a Monopoli -, la cui entità è meno grave di quanto temuto ma quanto basta per tenerlo fuori dal campo per almeno due gare.

La dico tutta per come la penso: se il Palermo di quest’anno non ci avesse già abituati ad esaltare la propria mediocrità con questi clamorosi cedimenti dopo belle prestazioni, ci sarebbe stato da pensare male del brutto finale di Monopoli. Per fortuna – lo dico con amaro sarcasmo – sono solo i limiti di una squadra che continua ad essere incoerente e incompiuta, a non capire e a non farci capire fino a oggi, a quattro partite dalla fine, di che pasta è fatta veramente.

Adesso restano tre sfide in casa (sabato la Vibonese, poi il mercoledì successivo mercoledì il recupero con il Foggia e l’ultima con la Cavese), con in mezzo la gran trasferta di Bari. Ci sono tutte le condizioni giuste per difendere e portare a casa un posto nei play off promozione, dove il Palermo per ora conserva il nono posto nonostante la brutta sconfitta di Monopoli. Sempre che i nostri eroi non mostrino ancora il loro volto peggiore.

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