Catania, vandalizzati seggiolini del Massimino: la rabbia del sindaco

Non solo la sconfitta contro il Crotone, anche un’altra beffa per il Catania: alcuni seggiolini dello stadio Massimino (nuovi di zecca) sono stati vandalizzati dai tifosi presenti per la prima di campionato. Un comportamento di certo contenuto solamente ad alcuni soggetti ma che ha comunque scatenato la rabbia del primo cittadino etneo Enrico Trantino.

IL POST

Abbiamo corso per consegnare il Massimino per la prima di campionato. Un colpo d’occhio straordinario che ha attirato i consensi di tutti gli osservatori. Abbiamo deciso, come negli stadi più civili, di arredare con i seggiolini anche le curve. Dopo la partita di ieri, diciassette sono andati già distrutti.

Vorrei sperare sia casuale, ma poco cambia; è la dimostrazione dell’ incuria di molti nostri concittadini per la cosa pubblica: si chiami strada, marciapiede, arredo urbano, è come se non riguardasse una buona parte di noi. Il problema è che chi mostra disinteresse, in altri luoghi osserva la disciplina. Ma ci vogliamo veramente fare così tanto male?

Io so che come Amministrazione abbiamo il dovere di compiere il massimo sforzo per trasmettere il valore del rispetto per cittadini in ogni cosa che facciamo; così sarà più facile che i catanesi ricambino, prestando attenzione per tutto quanto è “nostro” (di tutti) e non terra di nessuno. Cominciamo, però, dalle piccole cose, come lasciare integro ciò che è stato appena riqualificato e che costituisce un biglietto da visita della citta. Sarebbe un tradimento amare la squadra del Catania, ma non amare altrettanto Catania.

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9 thoughts on “Catania, vandalizzati seggiolini del Massimino: la rabbia del sindaco

  1. Nelle curve dove gli ultras cantano e ballano è inutile il sediolino con la spalliera, meglio un sediolino privo della spalliera.

    1. Concordo! Nelle curve le spalliere non hanno senso, anzi vanno evitate, considerato che si salta e si sta in piedi (vale per la stragande maggioranza dei tifosi lì presenti) e sono destinate a rompersi inevitabilmente. Almeno per le curve, l’errore è dei progettisti. Quanto al senso di rispetto per la “cosa comune”, che sia pubblica o privata, basta guardare al degrado anche dei condomini dove, finanche un ascensore nuovo di zecca, dopo pochi giorni (o qualche ora) è zeppo di malriusciti disegnini di falli o scritte invitanti ad impersonali e generalizzate fellatie.

  2. Tristezza. E tanta rabbia. Purtroppo niente da fare . Incivili e marmaglia che non si riesce più a fermare . In tutte le città. Da noi andrebbe diversamente? Dubito , la marmaglia ormai domina , senza ostacoli.

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