Come cambia il Palermo con Baldini: difesa a quattro e calcio offensivo

Da Giacomo Filippi a Silvio Baldini cambia il mondo. Il Palermo passa da un allenatore al ‘debutto’ o quasi tra i professionisti, a uno che vanta trent’anni di carriera con panchine in tutte le categorie, dalla C2 alla Serie A. Il tecnico toscano è un uomo schietto, che dedica molto tempo al rapporto con i giocatori ma soprattutto ha un’idea di calcio ben marcata, come dimostra la sua ultima avventura alla Carrarese, intrapresa dopo sei anni di ‘pausa’.

La Carrarese di Baldini è una delle squadre più “belle” in Serie C degli ultimi anni. L’allenatore, che si era fermato dopo l’esperienza al Vicenza nel 2011, comincia la stagione 2017/18 dando subito la sua impronta: un gioco offensivo, che punta molto sugli esterni offensivi e la costruzione dal basso, con una pressione immediata quando si perde il pallone e una linea difensiva alta che va ad accorciare la squadra. Il campionato ‘manifesto’ è quello 2018/19, con 77 gol segnati in 44 partite e un calcio divertente lodato su scala nazionale. L’anno dopo la Carrarese si evolve, diventa più pratica e meno ‘sbarazzina’, arriva seconda (Nicola Valente grande protagonista con sei gol) e vede sfumare il sogno di andare in Serie B solo alle semifinali dei playoff.

Il sistema di gioco più utilizzato da Baldini alla Carrarese è il 4-2-3-1. La difesa a quattro, quindi, potrebbe essere la prima grande novità del Palermo. Filippi ha provato a schierare quattro difensori in questo campionato ma solo per poche gare, mentre con il nuovo allenatore dovrebbe essere il punto di partenza per costruire una squadra più offensiva. In primis andrà studiato l’organico, bisognerà fare delle valutazioni tecnico/tattiche per poi tuffarsi nel calciomercato e tappare gli eventuali “buchi”. Servirebbe un ‘vero’ trequartista, in grado di giocare a due tocchi e lanciare in profondità l’attaccante (profilo già ricercato in estate), ma anche alternative sugli esterni, il vero perno del calcio dell’allenatore toscano.

I rosa, quindi, potrebbero tornare a un sistema di gioco già sperimentato con Roberto Boscaglia, soprattutto nei primi mesi della sua avventura rosanero. Si passa da un 3-5-2 (o 3-4-1-2) comunque con vocazione offensiva a uno schieramento come il 4-2-3-1 che si basa sulle catene laterali, col lavoro coordinato di esterno basso e alto, con soli due centrocampisti e un trequartista che va ad appoggiare la punta (e Brunori potrebbe beneficiare di questa “solitudine” negli ultimi metri). Di sicuro, ci vorrà del tempo affinché le idee del nuovo tecnico attecchiscano sul gruppo e si vedano poi in campo.

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10 thoughts on “Come cambia il Palermo con Baldini: difesa a quattro e calcio offensivo

  1. Se Baldini conferma il suo 4-2-3-1 serve comorare altri esterni offensivi, ne abbiamo solo tre, Valente, Silipo e Floriano.

  2. Convince. Forse l’organico a disposizione del Palermo è più vocato per situazioni tattiche di questo tipo che per uno sterile possesso palla in ampiezza di Filippi. Dispiace per Silipo che è ancora acerbo ma un trequartista con quelle caratteristiche – due tocchi – e più esperto ci vuole. Insieme ad un altro esterno alla Valente più giovane di Floriano che deve essere utilizzato alla Santana. Bisogna provare a rimontare la classifica, magari, stavolta, divertendoci. Forza ragazzi!

  3. Se Filippi conferma il suo 4-2-3-1 serve comprare altri esterni d’attacco, abbiamo solo Valente, Silipo e Floriano

  4. A me sembra uno bollito da tempo, uno preso al risparmio… Speriamo bene. Buon Natale a tutti, Filippi compreso.

  5. Benvenuto, mister Baldini, uomo in grado di dare la scossa allo spogliatoio. Finalmente non vedremo più quello scempio di difesa a tre.

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