Coronavirus, controesodo sullo Stretto di Messina. Musumeci: “Non siamo carne da macello”

Il governo nazionale vara una nuova stretta agli spostamenti per contenere la diffusione del Coronavirus, ma sullo Stretto di Messina lo scenario è quello del controesodo di massa: tantissime le auto incolonnate nella notte agli imbarchi, nonostante con un’ordinanza fosse già in vigore dal pomeriggio il divieto agli spostamenti (se non per comprovate ragioni) dal comune in cui ci si trova, divieto poi inserito anche nel decreto del governo in vigore da oggi.

Sui social tuona il presidente della Regione Musumeci, che in un primo post Facebook scrive: “Non è possibile e non accetto che questo accada. Ho chiesto al prefetto di intervenire immediatamente. C’è un decreto del ministro delle Infrastrutture e del ministro della Salute che lo impedisce. Pretendo che quell’ordine venga rispettato e che vengano effettuati maggiori controlli alla partenza. Il governo nazionale intervenga perché noi siciliani non siamo carne da macello!”.

Poi un secondo post in cui afferma: “Ho appena avuto conferma dalla prefettura di Messina che saranno ulteriormente intensificati i controlli sullo Stretto. Possono passare, alla luce del provvedimento nazionale, SOLO i pendolari che svolgono servizio pubblico, come sanitari, forze armate e di polizia. BASTA. Stiamo facendo sacrifici enormi e bisogna dare certezze a tutti i cittadini che questa fase è seguita con impegno”.

E anche il segretario generale del sindacato Orsa, Mariano Massaro, sottolinea la situazione, definendo “consistente quanto pericoloso” l’afflusso di auto a Villa San Giovanni: “Stiamo parlando di numeri importanti, centinaia di automobili in marcia verso la Sicilia che secondo i decreti le ordinanze del presidente della Regione, dovrebbe essere blindata”.

FOTO FACEBOOK – NELLO MUSUMECI

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