Ronaldo, debutto in chiaroscuro. La Juve vince al 93′, lui non segna

Non sembra emozionato, nemmeno teso per un debutto che gli mette addosso gli occhi di tutta l’Italia e di mezza Europa. Cristiano Ronaldo è la star e “recita” il preliminare con semplicità, senza gesti da primadonna. E siccome non serve la sua abilità per “spaccare” la partita (ci pensa Khedira dopo due minuti) sembra un pomeriggio tranquillo, ideale per rompere il ghiaccio senza soffrire troppo visto che ha solo 19 giorni di preparazione sulle gambe.

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Batte una rimessa laterale ed è quello il suo primo “primo piano tv”, si esibisce in qualche tocco di piede di classe che strappa applausi, però passano 17 minuti prima di vederlo vicino al gol con un destro rasoterra dal limite dell’area che si spegne pochi centimetri alla destra di Sorrentino. La partita si addormenta – anche troppo – e Ronaldo prova a “scuoterla” al 29esimo con un tiro di sinistro da posizione defilata che termina fuori non di molto: avesse segnato sarebbe venuto giù il Bentegodi.

Ma è al 33esimo il momento che potrebbe diventare la copertina della giornata: su una palla vagante in area di rigore Cristiano Ronaldo per un secondo sembra voler preparare una rovesciata acrobatica. Sarebbe quasi la fotocopia di quella che costò alla Juve, contro il Real, uno dei più bei gol della storia del calcio. Ronaldo ci ripensa, abbandona l’idea ma già questo basta per provocare un fortissimo ohhh dagli spalti.

Siccome il calcio è strano il Chievo pareggia nell’unica mazza occasione del primo tempo e la partita cambia. Allegri urla negli spogliatoi, c’è bisogno di ritrovare il vantaggio e Ronaldo cambia registro: dopo 3 minuti della ripresa tira fortissimo dai venti metri e Sorrentino respinge goffamente con un ginocchio. Ma la partita cambia ancora con il rigore di Giaccherini e Ronaldo prende atto di come il campionato italiano sia meno scontato di quello spagnolo dove certi match tra grandi e piccole finiscono con il pallottoliere.

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Al 15esimo il portoghese torna protagonista: prima subisce un fallo duro sul quale comunque non ha nemmeno un vago cenno di reazione scomposta e dopo pochi secondi conclude di testa troppo centrale. Al 20esimo ancora una grande giocata di Ronaldo che semina tre avversari in pochi metri e calcia dal limite proprio all’angolino: sarebbe stato un gran gol senza un grandissimo Sorrentino. Al 24esimo una conclusione di Ronaldo da dentro l’area viene deviata da Tomovic appena sopra la traversa. Per trovare il pareggio la Juve deve approfittare di un autogol di Bani su azione di calcio d’angolo.

Nel forcing finale, alla caccia della vittoria, Ronaldo si defila sempre più sulla sinistra, qualche buona giocata ma anche pochi spazi su cui inserirsi. Decide di inserirsi al centro e mette lo zampino sul terzo gol che però l’arbitro prima convalida e poi annulla con il Var: è lui a cercare la deviazione aerea sotto porta ed è lui che sulla corsa colpisce involontariamente al volto Sorrentino. Poi ci pensa Bernardeschi in pieno recupero. La Juve vince, Ronaldo non segna ma per come si erano messe le cose va bene così.


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