Daniele Mirri: “Mi sono dimesso perché c’erano cose da chiarire”

Parla Daniele Mirri. Il padre del presidente del Palermo ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Giornale di Sicilia in merito alla notizia anticipata da Stadionews riguardante le sue dimissioni dal CdA di Hera Hora.

Mi sono dimesso già da giugno perché c’erano delle cose da chiarire – afferma Daniele Mirri -. Io avevo votato per la liquidazione di Hera Hora, per evitare il recesso di Di Piazza“. Benedetto Giardina ricostruisce la vicenda accaduta, parlando dell’assemblea del 10 marzo nella quale si è votato per la liquidazione della controllante del Palermo: mentre Daniele Mirri ha votato a favore, Tony Di Piazza e suo figlio Dario hanno votato contro (il voto di quest’ultimo ha fatto da ago della bilancia). Il recesso di Di Piazza, in caso di liquidazione (che sarebbe arrivata dopo aver inserito nelle casse del Palermo tutto il capitale di 15 milioni) sarebbe stato inefficace.

Il quotidiano riporta anche un commento rilasciato da Hera Hora: “Dopo le dimissioni di Di Piazza e l’ingresso di Antonello Perricone nel CdA di Palermo Fc, dal momento che Hera Hora non svolge più alcuna attività di sviluppo o indirizzo sul Palermo Fc, si è scelto di di riorganizzare il CdA di Hera Hora affiancando a Dario Mirri due figure tecniche, un commercialista con esperienza nel settore e un avvocato di fiducia del club”.


11 thoughts on “Daniele Mirri: “Mi sono dimesso perché c’erano cose da chiarire”

  1. Tipo ci sarebbe da chiarire come ha fatto una “proprietà” del genere ad aggiudicarsi il bando per l’assegnazione del titolo sportivo della squadra di calcio della 5a ccittà d’Italia. Ma sono dettagli…

  2. non c’e’ nulla da chiarire, non avete un euro e volevate fare i soldi col palermo calcio senza capire in che guaio vi siete messi voi ed in che guaio avete trascinato tutta la citta’ – vergognosi

  3. La grandezza delle città d’Italia non si misura per numero di disoccupati ma per reddito procapite e Palermo è in linea con la serie dove gioca

    1. La Sicilia TUTTA è in linea con le serie dove giocano le proprie squadre. Anzi v’è da aggiungere che qualcuna esiste ancora grazie alla benevola compiacenza degli organi di potere.

  4. Sono D’Accordo.
    La prova? Quando con estrema presunzione il Sig. Mirri Dice…….
    Metto fuori 7 milioni per ricavarne 70 !
    Auguri! Mister Finanza.
    Saluti.

  5. Città di pititto. Sporca. Senza impianti sportivi decenti e quelli presenti abbandonati a se stessi. Ricordo a chi scrive che Mirri ha investito 9 milioni di soldi veri. Non chiacchiere. E incassi zero. Non chiacchiere. Poi ha sbagliato a metterli nelle mani di incompetenti. Ma questo non può significare non ricordarne i grandi meriti.

  6. Il Crotone che è stato in Serie A non credo che ci sia andato perché abbia avuto il reddito pro capite più di Palermo o Canicattì.. se parliamo di imprenditori ci credo che a Gioia Tauro hanno più soldi della Damir Ma sono ultimi in classifica nel sole 24 ore cioè poverissimo. Non confondiamo lucciole per Lanternee la serie A con la strada asfaltata è quella di viale Strasburgo con le buche la serie C. non centra una se.. direbbe il conte Mascetti…carissimo Joe.

  7. La storia la fanno gli uomini al comando non la grandezza della città o del reddito procapite Napoli più grande reddito più basso in testa o la novese o la cavese la Pro Vercelli o x andare all’estero Leicester o Chelsea,il Nizza o sant’Etienne…

  8. Gli uomini fanno la differenza ricordatelo SEMPRE senza Peppino Giovanni Paolo ed Dalla Chiesa la mafia che ora non c’è più la grande mafia ci sarebbe ancora senza il loro sacrificio x non parlare di Garibaldi ed l’unità d’Italia partendo dal regno delle due Sicilie o Cristoforo Colombo che scopre l’America partendo da Genova x dire…

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