Diamanti: “Mi hanno bistrattato. Futuro? Anche in Serie B…”
Un matrimonio non andato come previsto. Alessandro Diamanti non vive una delle sue miglior stagioni, nonostante l’entusiasmo della scelta iniziale: “Ero venuto con un entusiasmo che non avevo da danni, per dimostrare quanto avevo e ho da dare. Alcuni miei colleghi mi aveva messo in guardia – racconta a Il Corriere dello Sport – , Gilardino ricordava cose che non andavano e altre molto belle”. Ascoltati gli ex compagni, Diamanti però ha scelto lo stesso Palermo: “Qui mi sono trovato a meraviglia: la genuinità della gente, l’accoglienza dedicata alla famiglia. Devo a questo se, nonostante tutto, non ho mollato”. Parole sincere, affetto per una città che lo accolto come un salvatore del patria.
Appellativo che però il numero 23 non si sente addosso. E si sfoga, complice anche una situazione che non gli è piaciuta e tante parole per lui non carine: “Non ero e non mi sento il salvatore della patria o un fenomeno. Messo nelle condizioni giuste posso essere ancora una valore aggiunto”, assicura. Con Zamparini c’è stato subito feeling, ma poi qualcosa è andato storto: “Ha fatto tutto lui, mi ha voluto. Ci siamo trovati d’accordo in un minuto per la proposta era importante. Poi ci siamo visti poco. Co sa c’è da chiarire? Io sono sempre stato al mio posto e spero che il mio comportamento sia stato apprezzato. Cammino a testa alta, nessuno mi ha regalato niente”. Scatto d’orgoglio per Diamanti.
E certe parole dell’ex presidente, come che fosse più utile dalla panchina o negli ultimi venti minuti, non sono piaciute: “Certo, non mi ha fatto un complimento”. E poi lo sfogo: “Non auguro a nessuno collega di qualsiasi categoria di essere trattato come hanno fatto me. Sono stato bistrattato, hanno cercato di togliermi passione, di delegittimarmi e, sinceramente, ci sono riusciti. In vent’anni di carriera non mi era mai successo. Una cosa sola non mi strapperanno: la professionalità, cioè la voglia di sacrificarmi e migliorarmi. A ad un soffio dai 34 anni, non mi sento al capolinea”. Parole forti, Diamanti non le manda a dire. I destinatari? “Chi vuole capire capisce, la gente è intelligente”, glissa il trequartista. E non manca una stoccata a Perinetti, che lo ha definito un’illusione: “Le persone che parlano senza conoscere i fatti mi fanno tenerezza”.
Con Baccaglini invece sembra andare tutto bene. Diamanti ha avuto una buona impressione: “Abbiamo parlato, mi ha fatto una grandissima impressione e ho tante speranze. Ha dato coraggio, ha tante idee, ho buone sensazioni che riesca a trasformare in realtà le sue ambizioni. Baccaglini ha ragione nel dire che molti giocatori non faranno parte del progetto futuro”. E nel futuro del Palermo ci sarà Diamanti? “Ho una ferita aperta e un contratto che vorrei rispettare anche in Serie B. Non voglio regalare qualche gioia ai tifosi. Glielo devo. Non chiedo di diventare leader, ma di essere trattato con educazione, sudare come faccio ogni giorno, accettare se è il caso panchine e tribune , mantenere equilibri nello spogliatoio che è la cosa più importante. Disposto a giocarmi tutto in un ambiente che mi considera e con un allenatore che non mi vada contro. Non ho mai saltato un allenamento o mancato di rispetto”.
Con la città un rapporto di amore: “Ne siamo innamorati, mia moglie in primis – racconta Diamanti – . I miei figli parlano in Sicilia e hanno molti amici. E’ la gente a fare bella la città”. Diamanti lancia poi un messaggio ai tifosi: “Capisco il loro stato d’animo, si sentono traditi e non c’è cosa più brutta di non identificarsi nella squadra del cuore. Calciatori e società cambiano, i colori rimangono. Le vere bandiere sono i tifosi non i quattrini”.
Palermo che ha vissuto una stagione paradossale: “Con Ballardini abbiamo parlato due volte per un minuto: quando sono arrivato e quando mi ha comunicato che andava via – rivela – . De Zerbi è uno con le palle, l’unico che mi ha fatto sentire parte del progetto”. Diamanti poi non si sbottona più sul tema degli allenatori, conscio che poteva vivere determinate vicissitudini. La squadra invece ha mollato: “Nei momenti di difficoltà non ci siamo mai compattati, anzi ci siamo sciolti” Ma Diamanti non cerca alibi: “Mai cercati, li lascio alle ‘fighette’. Da quando ci sono io non c’è mai stato una squadra, solo un gruppo di ragazzi, però so che l’anno scorso era uguale”.
….. Gruppo squadra…? mai avuto dubbi che non ci fosse intesa … questo il vero problema di una convivenza non gradita tra i “giocatori”… pardon mercenari