Facile: “Richardson sapeva tutto”. Dimissioni accettate – IL COMUNICATO

Ieri sera avevamo rilevato che il comunicato della società era scomparso due ore dopo la pubblicazione. Oggi il comunicato è riapparso sul sito ufficiale, si era trattato solo di un problema tecnico, risolto in mattinata. Può capitare, ma la coincidenza aveva fatto pensare a un’altra “stranezza” (gm)

L’amministratore delegato del Palermo Emanuele Facile ha firmato un comunicato pubblicato sul sito ufficiale del Palermo:il club ratifica le dimissioni di Clive Richardson e John Michael Treacy dal CdA (che sarà convocato a breve) e smentisce categoricamente quanto affermato e divulgato alla stampa da Richardson.

Facile afferma di aver operato per tentare di ridurre le frizioni tra Richardson e la struttura tecnica, confermando la fiducia a Rino Foschi, sottolineando la professionalità della squadra e non escludendo la possibilità di azioni legali contro lo stesso Richardson.

Il comunicato:

“L’U.S. Città di Palermo comunica che il signor Clive Richardson e il signor John Michael Treacy hanno rassegnato ieri formalmente le loro dimissioni dalle rispettive cariche di presidente e consigliere. È convocata per i prossimi giorni l’assemblea per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione.

L’Amministratore Delegato precisa che il signor Richardson è sempre stato al corrente della situazione finanziaria della Società, come per altro evidenziano significative documentazioni risalenti al mese di ottobre. Pertanto le informazioni contenute nella lettera di dimissioni inviata agli organi di stampa sono prive di ogni fondamento.

In merito alla gestione societaria l’attività dell’Amministratore Delegato è stata volta a ridurre frizioni e attriti di natura caratteriale e professionale che si sono venuti a creare tra il signor Richardson e la struttura tecnica e sportiva dell’U.S. Città di Palermo.

L’Amministratore Delegato coglie l’occasione per rinnovare la fiducia nei confronti del Direttore dell’Area Tecnica Rino Foschi e per sottolineare la professionalità dei giocatori e dell’allenatore manifestata nella partita con il Foggia.

In merito alle notizie divulgate alla stampa dal signor Richardson, la Società ha dato mandato ai propri legali di valutare le affermazioni rilasciate.

Emanuele Facile

Amministratore Delegato U.S. Città di Palermo”.

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21 thoughts on “Facile: “Richardson sapeva tutto”. Dimissioni accettate – IL COMUNICATO

  1. Ragazzi questi mi fa paura davvero!!mi sembra uno squalo affamato solo a guardarlo mi da l’impressione di uno che non si pone limiti che cerca la t….a tutti i costi se non è il vecchio friulano ad avere organizzato tutta sta messinscena questo è anche peggio del vecchio perché mi sembra uno che non ha rumni cariri e runni muoriri!!insomma uno spiantato preciso!!!

  2. oa aspettiamoci altri processi. vi conviene. che i processi. li fate dentro lostadio barbera. peche ormai. qua il calcio non esiste più si và avanti di proccessi e carte bollate. questi sono dei mafiosi. legalizzati. fortunatamente il tempo e cambiato.qui a palermo. per che di sicuro voi della coscietà facevate la fine dell’ l’abrito sbardella. vergognaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

  3. Un atto dovuto. Qualcuno aveva dubbi che sarebbe finita a querele?
    Altro che brace…: dalla padella siamo passati direttamente al cratere lavico.

  4. sentite ponte che dice PALERMO – Antonio Ponte si tira fuori dalla possibilità di tornare in lizza per acquistare il Palermo, ma al tempo stesso non risparmia critiche nei confronti di Zamparini e degli inglesi. L’imprenditore italo-svizzero, intervistato a Zona Vostra su TRM, ha parlato del netto cambio di scenario dai giorni in cui ha trattato l’acquisto del Palermo alla situazione attuale: “Purtroppo la situazione è cambiata totalmente in un modo abbastanza caotico che nessuno si aspettava. È inutile riprendere otto mesi di lavoro, da allora sono in questa storia. Tutto è iniziato a fine maggio, ne ho viste di tutti i colori. Ero molto vicino a fare diverse cose, ma è inutile elencarle tutte. La situazione che c’è adesso è l’ultima cosa che mi aspettavo, non credo ai miei occhi. Le cose non sono migliorate, non è vero che ora il Palermo si può comprare meglio, le cose sono peggio di prima in base a quello che sta succedendo. Se prima c’era la buona volontà da parte di chi era propenso a fare dei gesti verso il Palermo, ora la maggioranza aspetta solo di chiedere soldi da mesi. È diventato tutto molto difficile, si parla di somme abbastanza forti, tra i 40 e i 50 milioni”.

    Ponte sottolinea anche uno degli errori più gravi nella conduzione della trattativa, poi chiusa con l’acquisto del Palermo da parte della Sport Capital Group. Si parla del fatto che la trattativa si è basata in particolare sull’eventuale promozione in serie A, senza prendere in minima considerazione l’eventualità che i rosa potessero restare in B, con tanto di eventuali ripercussioni sul piano economico: “Non si poteva pensare solo a un bonus per andare in serie A, si doveva pensare anche a un’eventuale permanenza in serie B, che avrebbe portato a un ulteriore aumento di perdite per circa 15 milioni. Si sarebbe arrivato a discutere di chi avrebbe pagato cosa, invece si è parlato di una sola eventualità. Adesso non c’è più questa doppia eventualità, bisogna trattare con una società che non ha soldi e che quindi non può discutere su certe basi. In questo momento la vendita la fa la Sport Capital Group, che non avendo soldi non può trattare nè parlare di eventuale permanenza in serie B”.

    Nel corso dell’intervista Ponte vuole mettere in guardia anche chi pensa di partecipare in maniera minima per risolvere i primi problemi che stanno attanagliando il Palermo, ovvero il pagamento degli stipendi per evitare la penalizzazione in classifica. L’italo-svizzero, senza fare nomi, si rivolge al gruppo di imprenditori locali che vorrebbero mettere circa 3 milioni per salvare la situazione degli stipendi e della regolarizzazione Covisoc: “Non basta mettere i primi 3 o 5 milioni, poi bisogna fare tutto il resto e chi mette i primi soldi deve sapere tutto questo. È vero che salendo in serie A succedono cose positive sul piano finanziario, tutti quelli che si sono avvicinati al Palermo, me compreso erano convinti della bontà del lato sportivo. Il Palermo si salva solo se va in serie A, in caso di permanenza in serie B ci sarà il patatrac, perciò è difficile pensare di continuare con una società indebitata e con impegni da serie A ma con entrate da serie B”.

    Incalzato dalle domande, Ponte è poi tornato sulla proposta che lui stesso fece a Zamparini per diventare il nuovo presidente del Palermo, proprio come aveva profilato tempo fa lo stesso patron. Un’offerta che, almeno in base a quanto detto dallo stesso Ponte, appare positiva ma che non si è trasformata in accordo a causa della mancata intenzione di Zamparini di investire ulteriore denaro sul Palermo: “A settembre-ottobre feci una proposta a Zamparini. Lui doveva 22 milioni al Palermo, se lui avesse messo 15 milioni per coprire i debiti io ne avrei messi 25. Sarebbero entrati 40 milioni nelle casse e la società era salva e poteva operare in tranquillità. Lui non voleva mettere soldi nel Palermo, anzi voleva liberarsene, quindi saltò questa proposta e arrivarono gli inglesi e gli italiani con tante promesse. Questi hanno comprato firmando tutto e dicendo che avrebbero assorbito tutti i debiti: una manna per chi vendeva. Zamparini ha fatto un’operazione fantastica dal suo punto di vista, si liberava dei debiti in cambio della serie A”.

    E in tal caso, Ponte sottolinea anche il suo scetticismo sul fatto che Zamparini abbia ceduto il Palermo a un gruppo che non dava le giuste garanzie sul piano finanziario per il rilancio del club. L’imprenditore italo-svizzero, però, vede crollare il suo scetticismo quando ammette che una cessione senza dover ulteriormente investire denaro potesse essere l’unica soluzione presa in considerazione dallo stesso Zamparini: “Ricordo quanto ci tenesse lui a vedere fatti e non parole. Il fatto di aver ceduto senza garanzie mi sembra stranissimo, non ho mai visto il contratto. Magari ha ceduto perchè era in una situazione difficile anche sul piano giudiziario tanto da ritrovarsi costretto a vendere, ma faccio fatica a credere che non abbia messo condizioni e garanzie che al momento non si vedono. Sembra ci sia un totale caos tra chi ha comprato, addirittura non ci sono più gli inglesi”. semuuuuuuuuuuuuuuu a mariiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

  5. Il sindaco “balla coigli arabi “ a cu ci aspetta a convocare questo signore ed intervenire. Credo che sia nelle sue facoltà o mi sbaglio direttore ?

  6. I picciuli a miettiri facile. Ma accussi difficile è. Niesci i tubbietti e parrà picca. A piliciedda ci vuole. U capisti Facile

  7. prepariamoci al peggio, sarebbe importante pero’ in questo momento una grande dimostrazione di massa per far emergere l’orgoglio e la dignita’ che una volta appartenevano alla tifoseria rosanero, nell’estate 1986 ci guadagnammo il rispetto e l’ammirazione di tutta Italia, anche se non servi’ a nulla ma almeno abbiamo salvato la nostra identita’ popolare, perche’ alla fine ILPALERMO APPARTIENE A NOI!!

  8. Forse mi sfugge qualcosa: gli inglesi non erano gli azionisti? Si è dimesso l’azionista ed un dioendente, seppur AD le ha accettate?

  9. è iniziato il prevedibile teatrino…colpa mia no sua anzi loro…
    tutto secondo copione. le minacce di denunce sono grottesche.

  10. Più lo guardo, più mi ricorda Manenti… ma almeno i 10 euro per comprare il Palermo li ha messi, questo pallone gonfiato???

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