Fallimento Palermo: titolo sportivo a rischio? Guzzetta: “Futuro incerto, ma Giammarva… “

La partita rimane aperta. Proseguono infatti le analisi dei periti nominati dal Tribunale fallimentare in merito all’istanza di fallimento a carico del Palermo, additata dalla Procura di insolvenza e un buco di bilancio di decine di milioni. Nel corso di “Petali di Rosa”, il programma di approfondimento sul Palermo calcio in onda su Tele One, il ragionamento è sulle sorti del club rosanero e l’ipotesi (tutta da valutare) di tempi strettissimi fra sentenza, ricorsi e iter fallimentare.

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In attesa delle risultanze della nuova perizia, il timore di Castrenze Guzzetta, esperto di diritto fallimentare, è quello di una corsa contro il tempo in caso di fallimento, che potrebbe costare anche il titolo sportivo: “Sul fronte dei tempi bisogna capire a quali quesiti i periti nominati dal Tribunale Fallimentare sono tenuti a rispondere: verificare lo stato di insolvenza o singole operazioni? Oppure la veridicità di alcuni documenti? Se non chiederanno una proroga, molto probabilmente si rientrerà nei tempi con ampio margine, ma le ipotesi sul tavolo sono molte”.

E aggiunge: “Allo scenario bisogna aggiungere una sentenza del 2009 del Tribunale di Milano che parla anche di insolvenza prospettica, quindi non solo attuale ma anche legata ad eventuali problemi futuri di sofferenza, qualora ci fossero. Se l’istanza della Procura venisse rigettata ovviamente non ci sarebbe alcun problema; se venisse accolta il Palermo potrebbe anche ricorrere, però, gli effetti della sentenza già si produrrebbero o eventualmente essere sospesi in un secondo momento. Parliamo di un futuro che riserva tante incognite”.

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Esiste una dead-line oltre la quale il Palermo rischia? “L’iscrizione al campionato dell’anno prossimo va completata entro il 30 giugno, i termini sono perentori (così come la legge fallimentare tutela comunque tutte le parti coinvolte): solo la Lega potrebbe derogare di qualche giorno in attesa di dirimere la questione. Se il fallimento arrivasse, ad esempio il 10 giugno, il curatore ovviamente non potrebbe fare in 3 giorni quello che generalmente è chiamato a svolgere in un mese. Il rischio è che con una sentenza tardiva non si faccia in tempo, sebbene si tratti ancora di ipotesi residuali”.

Secondo l’esperto, l’operato del presidente rosanero Giammarva è però da considerarsi ampiamente positivo: “In una partita molto complessa come quella del fallimento, Giammarva si sta giocando bene le proprie carte. E’ un bene della città e lui lo sta gestendo al meglio. Le presunte anomalie dei conti della perizia della Procura? Queste incongruenze ritengo non siano decisive viste le cifre in ballo: le sorti del Palermo dipenderanno certamente da altri elementi, non da questo disguido”.

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