Il Palermo “brinda” al primo punto: importanti segnali di crescita

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Ha perfettamente ragione Roberto Boscaglia a lamentarsi per il rigore non concesso al Palermo allo stadio Liberati di Terni sul finire del primo tempo: visto e rivisto, il fallo di mano di Suagher appare decisamente volontario e l’arbitro Gualtieri di Asti, che per il resto ha fatto bene il suo lavoro, non ci ha visto giusto.

Ma è altrettanto vero, per guardare l’oscillazione della bilancia da entrambe le parti, che almeno in tre occasioni il portiere rosanero Alberto Pelagotti ha effettuato parate determinanti e che in fase di recupero il buon Accardi ha salvato il risultato con una respinta sulla linea dopo un pasticcio della difesa che stava per regalare la vittoria ai padroni di casa.

E allora la saggia bilancia ci dice che questo 0-0 fra Ternana e Palermo, maturato alla fine di una partita combattuta e a tratti anche gradevole, è un risultato giusto, che certamente soddisfa molto di più i rosanero che brindano al primo punto nel durissimo campionato di Serie C, ma che non può fare strappare i capelli ai rossoverdi umbri, che con un organico fatto da vari giocatori di categoria superiore è squadra che può puntare molto in alto.

Ma questa sfida infrasettimanale, vista con l’occhio di parte rosanero, ci dice un’altra cosa più importante: il Palermo visto a Terni è già altra cosa rispetto alla squadra incerta e asfittica del debutto di Teramo, sia in termini di qualità del gioco che di prestazioni dei singoli giocatori. Cresce la formazione rosanero e il lavoro dell’allenatore, che per mentalità non è certo uomo di mentalità sparagnina e raccogliticcia, si vede: si dispone ad affrontare a viso aperto un’avversaria forte e favorita alla vigilia, si gioca le proprie chances in avanti, è capace anche di qualche bella e profonda verticalizzazione che la porta vicina al gol – che ancora manca – con Valente e Rauti, entrambi vivaci e incisivi mentre ancora piuttosto statico sembra Saraniti.

Sono un estimatore di Martin e dico che la sua presenza in campo ha dato un certo ordine alla squadra, così come ho visto Odjer migliorato e non mi è dispiaciuto affatto Broh, subito chiamato a dare una mano dopo il precoce infortunio di Palazzi. Complessivamente buono il debutto del capitano Somma, che però ha rischiato di macchiare in modo devastante la sua partita con il maldestro intervento da cui è nata l’azione che ha portato al salvataggio sulla linea di Accardi.

Boscaglia ci sta mettendo la sua: lo si è visto a Terni in alcuni schemi e giocate e soprattutto nella mentalità in campo del Palermo, per nulla disposto a fare da vittima sacrificale e ad immolarsi ad una nuova sconfitta, che avrebbe reso il clima intorno alla squadra già abbastanza pesante. Invece questo bel punto crea nuova fiducia e aspettative positive.

Preoccupa qualche infortunio di troppo, ma desta sicuramente entusiasmo il prossimo innesto a centrocampo di Gregorio Luperini, giocatore di provenienza Trapani brillante e di qualità ben conosciuto da Boscaglia in grado di accrescere il tasso tecnico e il livello complessivo di gioco della squadra rosanero.

Non so se arriverà qualche altro rinforzo, ma credo che qualcosa in avanti debba essere ancora fatta per rendere il Palermo competitivo o comunque in grado di reggere il confronto con tante avversarie importanti. In queste due partite in trasferta, giocate tra l’atro su campi molto difficili, non siamo ancora riusciti a capire quale potrà essere il peso reale dell’attacco della squadra di Boscaglia. Si ha la sensazione netta che manchi il classico uomo-gol, la punta in grado di catalizzare il gioco offensivo e di tramutarlo in gol. Anche se non è affatto detto che con il gioco impostato dal mister questo tipo di giocatore sia davvero necessario.

Basta, passo e chiudo, mi sono divertito a fare qualche umile considerazione tecnica da vecchio cronista che qualche partita l’ha vista, forse ho un tantino esagerato ma … ho sentito l’ispirazione! E ora sotto con la prossima sfida alla Favorita di domenica con l’Avellino, un’altra partita importante che servirà per capire ancora meglio di che pasta è veramente fatto il Palermo.

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