Palermo, il panino di Saraniti e il fuoriclasse in panchina. Le pagelle ironiche di A&F

Che sia domenica oppure no, che si giochi in casa o meno, abbiamo capito che quest’anno non ci cambia nulla e ci spalmiamo sul divano per goderci (?) questo Ternana – Palermo. Siamo già abbastanza depressi perché domenica non si è giocato, gli addetti ai lavori ci hanno spiegato che il mercato si è chiuso senza botti (anche se è arrivato Luperini tra gli svincolati) e, in più, ci troviamo davanti proprio quella Ternana che, insieme al Bari, sembra essere una delle corazzate del campionato.

Continuiamo a sperare che Boscaglia faccia davvero il fenomeno e Sagramola sia davvero un mago e, siccome non ne capiamo niente, attendiamo speranzosi. Speriamo però che Boscaglia, quando parla del mercato del Palermo, smetta la faccia di un parlamentare grillino alla notizia di elezioni anticipate: altrimenti ci preoccupiamo.

Tutti si lamentano che stiamo incontrando subito le squadre forti ma per noi che siamo cresciuti alla scuola di Carletto Mazzone e Oronzo Canà, è meglio affrontarle ora visto che hanno preso tanti giocatori ma non hanno potuto comprare l’amalgama che il compianto Massimino cercava sempre di acquistare al calciomercato.

Palermo è già in emergenza e senza terzini e quindi il tecnico rosanero si inventa la difesa a 3 tra cui spicca il nuovo acquisto Somma, promosso capitano anche se non sappiamo perché. Giocano Doda e Martin a centrocampo, si accomoda in panchina Floriano ed esordisce accanto a Saraniti anche Rauti che però non si chiama Pino.

Passano poco più di dieci minuti e si fa male Palazzi, su cui si confermano le voci che sia abbastanza incerottato. Entra Broh ma a questo punto Boscaglia chiama il presidente Mirri per organizzare un ritiro direttamente dalla Santuzza con salita sulle ginocchia per espiare evidenti colpe non meglio specificate. Dopo 15 minuti è successo poco e ci siamo assopiti almeno un paio di volte, però il Palermo non dorme come a Teramo e se la gioca a viso aperto. Dopo qualche minuto ha anche la migliore occasione della partita con una bella discesa di Valente che la passa a Saraniti che evidentemente stava mangiando un panino a centro area e non riesce ad arrivare in tempo sulla palla, da spingere comodamente a porta vuota.

Poi risponde la Ternana con una progressione spaventosa dell’ex rosanero Falletti che per fermarlo gli devono sparare, ma si divora i gol come ai bei tempi della maglia rosanero. Se gioca in serie C un motivo ci sarà. La cosa grave è che con noi giocava in serie B e doveva essere uno dei giocatori di punta per tornare in A. Insomma tutto ha un senso nella vita!

Con questa botta di amaro fatalismo si chiude il primo tempo e il Palermo ci è piaciuto ed addirittura sul finale possiamo pure recriminare per un rigore netto per fallo di mano! La Ternana rientra molto più convinta e Pelagotti deve fare un mezzo miracolo per evitare il gol dopo pochi minuti. Il Palermo non riesce più a uscire e a giocare come nel primo tempo ed è palesemente entrato in ‘modalità Teramo’. Se ne accorge anche Boscaglia che tira fuori Saraniti e Doda per mettere dentro Accardi e Lucca, nella speranza che almeno si muovano un pò di più.

La mossa ha qualche effetto positivo perché il Palermo torna ad affacciarsi nell’area avversaria anche se alla fine è ancora Pelagotti a fare un nuovo miracolo a 15 minuti dalla fine.
Non abbiamo capito più nulla con le sostituzioni che quest’anno in serie C pare si possano fare in numero pari alla somma dei parenti della zita presenti allo stadio, ma solo in 3 intervalli di gioco e con le mani legate dietro la schiena. Alla fine però entra anche Floriano ma negli ultimi cinque minuti non ne abbiamo davvero più e rischiamo l’infarto in più occasioni, anche a causa di una serie di rimpalli da flipper già nel recupero.

L’arbitro però alla fine fischia e il Palermo pareggia con ampio merito. La Ternana ci è sembrata più forte nelle individualità ma il Palermo ha giocato molto bene finché ha avuto fiato ed è riuscito a difendersi discretamente anche quando non ce la faceva più. Una partita che fa ben sperare per il futuro e, di questi tempi, ci sembra già una gran cosa! Forza Palermo!

Pelagotti 8 – Non ci sembra sicurissimo in un paio di occasioni iniziali e ci fa spaventare un po’. Poi salva il risultato con due parate eccezionali. Parrapicca (per noi).

Somma 6,5 – Si vede che ha gli scaglioni ed è uno che ha rotto più gambe di un ortopedico cieco. Dalle sue parti si fatica sempre a passare. Roccia.

Lancini 5 –  Si fa ammonire subito senza motivo ed è sempre in ritardo. Nel corso della partita trova un pò più di ritmo e migliora. Insufficiente.

Marconi 6 – Sembra abbastanza indietro con la preparazione. È sudato come un corazziere in divisa nella canicola d’agosto dopo soli due minuti. Alla fine chiede anche l’ossigeno ma non molla mai. Tenace.

Doda 5 – Timoroso e impaurito. Sembra davvero un pesce fuor d’acqua. Forse non lo aiutano posizione e modulo ma oggi non ci ha convinto. Sperduto.

(dal 17’ s.t. Accardi 6) – Fare meglio di Doda era veramente facile. Però lui ci riesce e non era scontato. Diligente.

Palazzi s.v.

(dal 13 p.t. Broh 6) – Ha voglia di fare ma sembra sempre più accelerato del pallone. Si vede che è uno che ha piede ma si deve rasserenare. Ansiogeno.

Martin 5 – Andava già a due all’ora in serie D e non sembra avere il passo giusto per la categoria. Perde sempre almeno 1 minuto in più del necessario e non riesce mai a farla girare in tempo. Moviolone.

Odjer 6,5 – E’ il classico motorino che, da avversario, ti sogni pure la notte. Gioca un tempo e poi non ce la fa più ma si vede che può essere insostituibile. Accelerato.

Valente 6,5 – Finché ha fiato mette in difficoltà gli avversari. Poi si spegne ma ci mette sempre impegno. Ci ricorda le classiche ali del calcio di quando eravamo piccolini. E quindi già gli vogliamo bene. Fategli il pieno.

Saraniti 5 – Ci prova. Ma proprio non ci riesce. Inane.

(dal 17 s.t. Lucca 6,5) – In difesa, sulle palle alte, è una certezza E in quel momento questo serviva. Corazziere.

Rauti 6,5 – C’è la tecnica, c’è la corsa e pure la personalità. È sempre lucido e sa qual è la cosa più giusta da fare con il pallone. Saranno famosi.
Dal 45 s.t. Floriano. S.v.

Boscaglia 8 – Gli si infortunano quelli buoni, arrivano con il contagocce quelli che devono ambientarsi. Ma lui non si scompone. Ha la faccia di uno che non ride neanche quando gli fai il solletico e ha la stessa allegria del giocatore di Oronzo Canà che non entrava mai e non portava bene. Però la squadra sembra già avere una personalità e un gioco che nessuno si aspettava. E poi le sue urla come un ossesso ci fanno godere. Fuoriclasse in panchina.

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5 thoughts on “Palermo, il panino di Saraniti e il fuoriclasse in panchina. Le pagelle ironiche di A&F

  1. SARANITI SPERO SIA SOLO QUESTIONE DI PREPARAZIONE ATLETICA , BOSCAGLIA ALLENATORE VECCHIO STAMPO, ACCARDI DEVE GIOCARE SEMPRE

  2. Crisantemi, ragazzi. Si chiamava Crisantemi. Nonostante il riposo forzato e gli eccessi etilici, osservo che siete sempre in gran forma. Mi mancavano i vostri paragoni, sempre godibili. Ecco le mie contro-pagelle al duo A&F: Medaglia di bronzo: “Speriamo però che Boscaglia, quando parla del mercato del Palermo, smetta la faccia di un parlamentare grillino alla notizia di elezioni anticipate”. Medaglia d’argento: “Falletti che per fermarlo gli devono sparare, ma si divora i gol come ai bei tempi della maglia rosanero”. Medaglia d’oro: “Le sostituzioni che quest’anno in serie C pare si possano fare in numero pari alla somma dei parenti della zita presenti allo stadio”. Mitici. Qualche contro-pagella di Vitogol sui nostri eroi, con rimembranze “d’annata”. Pelagotti: salva il risultato riscattando qualche incertezza di Teramo. Non tenta mai la presa e tende sempre a respingere la palla. Nino Trapani. Michelesomma (tutto unito). I telecronisti della RAI, che ne hanno viste tante con il padre allenatore-commentatore, forse gli cambiavano il pannolino da piccolo. Lo chiamano sempre con nome e cognome e lo definiscono “il secondo fuoriclasse del Palermo dopo Boscaglia. RAI-ccomandato. Lancini. Dice di ispirarsi a Bonucci, ma il fallo su cui rimedia l’ammonizione nel primo tempo con l’avversario girato di spalle alla porta è da polli. Munc’un pilu. Odjer. Moto perpetuo. Se avesse i riccioli sarebbe Vailati. Rosolo tignusu. Saraniti. Lento e impacciato, vaga in cerca di qualche palla da giocare con risultati a dir poco mediocri. Aridatece Buoncammino. Rauti (Nicola, non Pino, grazie al Cielo). Nelle movenze ricorda Totò De Vitis, nelle sembianze Galderisi. Volesse il Cielo. Saluti rosanero dal vostro affezionato lettore Vitogol.

    1. Vitogol, è sempre un piacere leggerti….. fin dai tempi (lontanissimi ahimè) di Quelli del Portiere Avversario, o di Tifosirosanero.it.
      Ciao.
      Nicolaking69.

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