Inghilterra – Italia 0 – 0, LE PAGELLE: “favola” Gatti, Scamacca non punge

Inghilterra – Italia 0 – 0 

Dopo la finale dell’Europeo, Inghilterra e Italia tornano a sfidarsi allo stadio Molineux di Wolverhampton in Nations League. Ma ottengono un punto e un tempo a testa.

Prima frazione azzurra nonostante gli inglesi non escano mai dal gioco. Gli uomini di Mancini, infatti, non riescono ad andare in gol ma sono più pericolosi dei rivali, soprattutto quando escono fuori in palleggio. Classe e qualità si infrangono però contro il muro Ramsdale che non concede la gioia del vantaggio e qualche errore di troppo.

Nell’avvio del secondo tempo l’Italia sembra aver perso le energie e concede spazio agli uomini di Southgate, che prendono in mano la situazione e spingono preoccupando l’area di Donnarumma. Mancini vuole dare vitalità con i cambi, ma nulla sblocca il risultato dallo 0-0. L’Italia rimane in testa al gruppo.

Inghilterra (4-3-3): Ramsdale 6.5; James 5.5, Tomori 6.5 (43′ s.t. Guhei s.v.), Maguire 5, Trippier 6; Ward-Prowse 4.5, Rice 6 (20′ s.t. Phillips 6); Sterling 4.5 (14′ s.t. Saka s.v.), Mount 5.5 (20′ s.t. Bowen 5), Grealish 6.5; Abraham 6 (20‘ s.t. Kane 6).

Italia (4-3-3): Donnarumma 6; Di Lorenzo 6.5, Gatti 6.5, Acerbi 6, Dimarco 6 (43′ s.t. Florenzi s.v.); Frattesi 5, Locatelli 5 (18′ s.t. Gnonto 6), Tonali 6; Pessina 6.5 (43′ s.t. Cristante s.v.), Scamacca 5 (30′ s.t. Raspadori s.v.), Pellegrini 5.5 (18′ s.t. Esposito 5.5).

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Donnarumma: un grave errore in fase di impostazione nella prima frazione di gioco rischiava di compromettere tutto. La tranquillità non è del tutto ritrovata ma dopo alcuni tentennamenti torna sui binari. Ha la fiducia del tecnico.

Di Lorenzo: inserimenti pericolosi che potevano portare anche a un gol – peccato per l’occasione sprecata da Scamacca -, in ogni caso il terzino del Napoli è uno dei più propositivi e sicuri. Bilancia fasi offensive a difensive.

Gatti: dalla D alla Nazionale. Un sogno che si avvera per il difensore che non ha neanche un minuto in Serie A, uno dei migliori della giornata nonostante il giallo, forse esagerato. Pochi errori, tanti anticipi e sicurezza senza mai strafare. Il ct se lo dovrebbe tenere stretto.

Acerbi: solita partita “sicura”, simile a quella del compagno di reparto.

Dimarco: meglio nella fase arretrata, non commette particolari sbavature. In avanti si vede poco ma deve anche stare attento ai velocisti inglesi. Florenzi s.v.

Frattesi: dopo quasi due minuti ha la possibilità di portare l’Italia in vantaggio ma manda fuori. In ogni caso, non riesce ad essere incisivo quanto dovrebbe: date le sue caratteristiche Mancini gli chiede continui inserimenti, ma commette troppe ingenuità.

Locatelli: gioca troppo dietro e non sfrutta le sue caratteristiche da incursore. L’allenatore gli chiede di andare più avanti ma niente, soprattutto nel secondo tempo. Viene sostituito e non la prende bene. Nervoso. Gnonto: subito pericoloso: ha una facilità nel saltare l’uomo impressionante. Deve ancora crescere, ma è effervescente.

Tonali: il metronomo azzurro. Potrebbe anche andare in rete ma Ramsdale compie il miracolo. Giostra il centrocampo e il palleggio, praticamente le armi principali dell’Italia che quando esce palla a piede fa male. Nel primo tempo però è più attento.

Pessina: bravo a livello tattico ed è un guerriero. Batte e si sbatte, purtroppo senza ottenere i risultati sperati. Qualche errore c’è, ma si butta su ogni pallone e soffre fino alla fine. Cristante s.v.

Scamacca: “bello ma non balla”. Basta un tocco all’attaccante del Sassuolo per dimostrare di essere un big, peccato che di tocchi ne arrivino veramente pochi e conclusioni ancora meno, nonostante un paio di occasioni. Nel secondo tempo è fuori dal gioco, proprio lui che è anche abbastanza “mobile”. Raspadori s.v.

Pellegrini: giocate di qualità e intensità solitamente sono il suo pane quotidiano, ma oggi non riesce a esprimersi al meglio. Vuole fare tutto, ma conclude poco. Peccato perché quando si accende lo fa anche la squadra. Esposito: non riesce a fare molto più del calciatore e capitano della Roma. La giovane età si sente tutta.

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