Simic: “Caro amico Juric, scusa, ma devo batterti”

Nato e cresciuto in Croazia, ma adottato dall’Italia e dal calcio italiano, Dario Simic, attuale dirigente del Palermo ed ex giocatore del Milan, ricorda con entusiasmo ed emozione gli anni passati in Croazia, dove frequentava le varie rappresentative nazionali con un certo Ivan Juric, attuale tecnico del Genoa. L’intervista del Corriere dello Sport rivela tutti i segreti di questa amicizia e anche le considerazioni del croato su questo Palermo: “Eravamo giovani, i nostri avversari si chiamavano Del Piero e Inzaghi. Io e Ivan facevamo vita in comune nelle varie rappresentative. Un giorno mi invitò a Spalato, a casa sua. Furono sette giorni intensi e gioiosi. Mi trattavano come un figlio. Suo padre amava la musica e mi coinvolgeva facendomi ascoltare canzoni impegnative, di sinistra. Sprizzava energia, trasparenza, un uomo senza peli sulla lingua. Come Ivan. Poi ci siamo persi di vista, ognuno per il suo sentiero ma il legame resta. Ivan sta svolgendo un bel lavoro col Genoa e non solo. È stato anche a Palermo con Gasperini, in un anno deludente. I talenti esistono, bisogna riconoscerli. L’avesse preso il Palermo all’inizio di questa stagione, forse ci avrebbero considerati matti. Lo rivedrò volentieri, ma l’amico sa bene che siamo a caccia di punti”. 

Dario si dice innamorato del presidente Zamparini e fiducioso per questo Palermo: “La fiducia non manca. Peccato per i risultati. Capisco la delusione generale che è la mia. Sono stato dal presidente, lo stimo, non è facile contenere la sua passione. Però sa riconoscere quando le cose sono fatte bene. Io dal calcio ho solo guadagnato, lui ha rischiato di persona. Abbiamo dovuto calmarlo. Vuole che il Palermo si salvi e l’ultima sconfitta francamente non l’ha digerita. Non era il solo. Cerchiamo il riscatto. Sembrava tutto in discesa, era rifiorito l’entusiasmo… Strategie? Pensare positivo, giocare in maniera concreta, difendere e ripartire. Le armi di chi deve salvarsi. Il successo non arriva per caso, richiede impegno serio e costruttivo. Dunque calma. Corini sa come procedere, noi gli daremo una mano. Inutile applicarsi a tante cose, ne bastano poche fatte bene. Io sono un filtro tra allenatore e presidente ma anche un manager per aiutare dove c’è necessità”.

“Ci vuole anche fortuna – conclude Simic, parlando anche di mercato- a trovare il giocatore adatto, non è detto che tutti vogliano venire a Palermo, in una squadra ultima in classifica. E puoi trovare società con altri traguardi e con più soldi che ti precedono. Inoltre, se sei bravo e anticipi tutti non è scontato che la scelta sia quella giusta. In questo mare di gol e di problemi, siamo pesci piccoli e bisogna nuotare veloci per non farsi mangiare. La ricetta per guarire? Tranquillità, ottimismo, idee buone e condivise. Non vince un uomo solo, ma la squadra”.

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