Juventus – Inter 2 – 4, LE PAGELLE: Perisic è l’eroe della finale. De Ligt disastroso

JUVENTUS – INTER 2 – 4 d.t.s | Marcatori: 7′ p.t. Barella (I), 5′ s.t. Alex Sandro (J), 7′ s.t. Vlahovic (J), 35′ s.t. Calhanoglu (I) su rigore, 8′ p.t.s. Perisic (I) su rigore, 12′ p.t.s. Perisic (I)

L’Inter batte la Juve in finale e trionfa in Coppa Italia per l’ottava volta nella sua storia. Dopo la vittoria in Supercoppa, Inzaghi supera ancora una volta Allegri e lo fa di nuovo ai supplementari. E, questa volta, l’eroe è Ivan Perisic, autore di una doppietta straordinaria.

Una finale ad altissima intensità, che cambia tante volte padrone: parte fortissimo l’Inter che segna con Barella, ma, poi, si addormenta. La Juve ne approfitta e riesce a ribaltare in due minuti il risultato, con Alex Sandro e Vlahovic. A dieci dalla fine, però, la squadra di Allegri rallenta e si fa ‘schiacciare’ dai nerazzurri, che pareggiano col rigore (fallo di De Ligt) di Calhanoglu.

De Ligt la combina ancora più grossa nei supplementari franando su De Vrij e concedendo un altro penalty all’Inter, che realizza con Perisic. Proprio il croato, due minuti, segna il colpo di grazia: una bordata da fuori area che stende la Juve e regala la Coppa all’Inter.

JUVENTUS (4-2-3-1): Perin 6; Danilo 5,5 (dal 41′ p.t. Morata 6,5), De Ligt 4, Chiellini 6,5 (dal 44′ s.t. Arthur 5), Alex Sandro 6; Zakaria 5 (dal 22′ s.t. Locatelli 5,5), Rabiot 5,5; Cuadrado 6,5, Dybala 6,5 (dal 10′ p.t.s. Kean 5,5), Bernardeschi 6 (dal 22′ s.t. Bonucci 5,5); Vlahovic 7. 

 

INTER (3-5-2): Handanovic 6; Skriniar 5,5, De Vrij 7, D’Ambrosio 5 (dal 18′ s.t. Dimarco 6, dal 10′ s.t.s. Bastoni s.v.); Darmian 5 (dal 18′ s.t. Dumfries 5,5), Barella 6,5, Brozovic 7, Calhanoglu 6 (dal 45′ s.t. Vidal 6), Perisic 8,5; Lautaro Martinez 6,5 (dal 45′ s.t. Sanchez 6), Dzeko 5,5 (dal 18′ s.t. Correa 6).

I MIGLIORI

Perisic: la Coppa Italia dell’Inter porta interamente la sua firma. Due gol – uno più bello dell’altro – nei supplementari che decidono le sorti della finale: prima un siluro col destro su rigore sotto al sette; poi quello di sinistro, da fuori area, ancora all’incrocio. Non soltanto la doppietta, però, perché per 120′ fa tremare i terzini bianconeri, puntandoli in continuazione e battendoli sempre nell’uno contro uno.

Brozovic: si conferma il maestro del centrocampo nerazzurro. Gestisce la squadra e si vede, ad esempio, quando è costretto a farsi ammonire per non mandare in porta Dybala e richiama i suoi compagni, che avevano lasciato l’argentino solo.

De Vrij: ottima prestazione difensiva e, soprattutto, ha il merito di conquistare il rigore che porta al terzo gol dell’Inter, che chiude definitivamente la finale.

Vlahovic: il migliore sia quando la Juve gioca male, sia quando è ‘in palla’. Movimenti da centravanti vero: attacca la profondità e mette sempre in difficoltà la difesa nerazzurra (soprattutto Skriniar, uno che difficilmente fatica). Nel primo tempo un miracolo di Handanovic gli nega il gol, che poi arriva comunque dopo un progressione fenomenale di 50 metri e una finta che mette fuori gioco D’Ambrosio.

Chiellini: grinta e cuore nell’ultima finale (con ogni probabilità) con la maglia della Juventus. Quando la Juve affonda, nel primo tempo, lui non sbanda e, anzi, con i suoi anticipi fa ripartire sempre i compagni in attacco.

I PEGGIORI 

De Ligt: ancora una volta, dopo due anni che commette lo stesso errore, è troppo goffo in area di rigore e finisce per combinare dei pasticci. Non uno, ma ben due rigori concessi ai nerazzurri: il primo per fallo di ostruzione su Lautaro; ancora peggio il secondo, perché travolge De Vrij, che non aveva neanche controllato il pallone.

D’Ambrosio-Darmian: disastrosa gestione difensiva sul contropiede che porta al 2-1 bianconero. Darmian, prima, temporeggia troppo lasciando in posizione regolare Vlahovic; D’Ambrosio, invece, si fa beffare troppo facilmente dalla finta del serbo. Entrambi deludono anche in fase di palleggio e spinta. Inzaghi li cambia appena può.

Zakaria: né filtro, né regista. Partita anonima del nuovo acquisto bianconero, che gioca in ombra per tutta la partita. Si vede solo quando lascia tirare tutto solo Barella al sesto minuto… non una grande idea.

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