Tedino: “Parma è un esame. Nuovo modulo, un rischio calcolato. I ragazzi sono uniti”

Lunga e intensa la conferenza stampa di Bruno Tedino alla vigilia della partenza per Parma. Non poteva essere diversamente dopo una settimana in cui il Palermo è precipitato all’inferno ed è miracolosamente riemerso, dopo l’addio di Lupo e l’arrivo di Valoti e di nuove persone dello staff e alla vigilia di una partita che lui stesso ha definito un esame.

Ore 12.35 – Quali sono le sue impressioni sulle scelte di Zamparini? Si sente più solo o Parma è un nuovo esame? Tedino: “Io capisco la situazione, ma dobbiamo essere concentrati sul match di domani. Dico solo che Lupo è stato sempre con noi e con me ha svolto un lavoro importante, una persona di grande qualità e competente, non sta a me commentare nulla. E’ e rimane un professionista e avrà sempre a cuore le sorti della squadra, anche dall’esterno. Farà il tifo per noi e noi giocheremo per chi tifa per noi”.

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Ore 12.39 – Conosce Valoti? Tedino: “Non mai lavorato con lui, ma lo conosco. Ci siamo confrontati in questi giorni: le persone che arrivano ci possono aiutare a colmare possibili lacune. Bordon può dare una grossissima mano. Abbiamo fatto un buon percorso con qualche piccolo incidente. Chi arriva può darci una mano, non entra a gamba tesa. Non mi sento solo, mi sento circondato da persone con cui posso confrontarmi. Mental coach? Non credo sia il classico azzecca garbugli. Il messaggio è stato quello di un direttore che mette a disposizione una persona preziosa, non quello di un allenatore che non sa motivare la squadra”.

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Ore 12.44 – “In serie B in tanti hanno più esperienza di me. Io non faccio mai niente da solo ma sono comunque il responsabile: la prassi sarà simile a quella svolta finora. Mi piacerebbe che le persone che arrivano sia contente di quanto fatto, della professionalità mostrata finora. Parma è un esame? Lo è per me, lo è per tutti. Dobbiamo avere continuità. Le gare iniziano a non essere moltissime, ci vuole qualcosa in più sul fronte della sostanza”. Palermo guarito dopo Ascoli o convalescente? “Nessuna delle due. Già a Perugia abbiamo fatto una buona partita e con il Foggia 60 minuti buoni. Anche a Vercelli meritavamo di più. I pareggi contano: per la continuità e perché portano punti. I punti pesano: bisogna stare attenti anche a non perdere. Solo ad Empoli siamo stati scadenti, soprattutto per approccio mentale. Certo, in 3 partite non abbiamo raccolto nulla, ma non siamo mai stati malati né siamo guariti”.

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Ore 12.50 – “Io difficilmente esulto. Ma dopo il gol del 2-1 mi sono… fatto schifo perché ho esultato come un ebete (ride, ndr,). Per come è arrivata, la vittoria di Ascoli può darci slancio. Rajkovic? Avevamo trovato un giocatore forte anche sul piano tattico; perderlo ci dispiace tantissimo, è una perdita pesante soprattutto per l’uomo; un ragazzo che ha dimostrato di nuovo di essere un calciatore forte”. Il nuovo modulo? “Abbiamo subito il palleggio dell’Ascoli: Clemenza formava una specie di rombo e andavamo in inferiorità, sapevamo che era un rischio. Se giochi con giocatori di inserimento e due punte è normale rischiare, ma il rischio è calcolato. Un solo tiro in porta concesso all’Ascoli è un’ottima cosa”.

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Ore 12.53 – “Voci su Reja? Le scelte dirigenziali non spettano a me. Non ho avuto alcun tipo di segnale. Se dovesse succedere non lo so, ma non mi sono mai sentito messo in un angolo. Lavoro al massimo, ma se questo non basta non spetta a me dirlo. La squadra mi segue e io continuo a lavorare. Il Parma è imprevedibile perché ha tantissimi giocatori di grande gamba, per fortuna non giocano tutti. Una squadra con seguito e blasone e ben allenata. Spesso ha giocato con il 4-3-3, ma a fare la differenza è l’organizzazione in entrambe le fasi, non i numeri”.

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Ore 12.55 – La Gumina? Sta bene e a Perugia ha speso tanto. Con l’Ascoli non mi è dispiaciuto ed è migliorato nello smarcamento. Rajkovic? A Perugia è uscito per crampi, sul sintetico abbiamo preferito non rischiare. Col senno di poi è facile dire che potevo toglierlo sul 3-1: non si è fatto male muscolarmente, ma a livello traumatico”. Soluzioni in difesa al posto di Rajkovic?  “Abbiamo provato sia Accardi che Szyminski, vedremo chi schierare. Moreo? Soffre a livello pubalgico e usiamo il bilancino per gestire l’infiammazione. Stiamo valutando se metterlo in campo dall’inizio, certo non possiamo giocare in 14. La Gumina sta facendo bene e Nestorovski è in crescita sul piano fisico e stiamo recuperando tanti giocatori”.

Ore 13.01 – Coronado e la sua esultanza? Alle volte vedi buio e prendi tante botte, quando poi trovi l’interruttore provi tanto sollievo. Anche Nestorovski ha esultato così: non era un’esultanza polemica, è sollievo. In queste situazioni liberi la tensione. Sottolineo i tanti abbracci tra i ragazzi, viene la pelle d’oca a pensarci. Non mi ha dato fastidio l’essere in bilico ma il fatto che siano stati minati dei rapporti fra giocatori. Spogliatoio diviso? Ma dove? Ci sono stati sguardi duri e mandate a… fanculo. Ma per vincere, per dare il massimo. Se facciamo male non è per i rapporti tra i ragazzi. Sono stati costruiti castelli per aria su cose su cui avevamo lavorato da inizio stagione. In Igor ho scoperto un giocatore diverso da quello che mi era stato detto. In fase di non possesso vede tante cose, è intelligente. Deve essere bravo a sveltire la manovra, ma è un ragazzo positivo e qualitativo. Igor sa di aver fatto una cretinata contro il Foggia: il gol all’Ascoli è stata una liberazione anche per questo”.

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Ore 13.06 – “Le voci sulla squadra mi hanno dato tanto fastidio. Un graffio al campionato? Sarebbe bello fare quello che abbiamo fatto a Bari, con una prestazione di maturità. Lo abbiamo dimostrato e ne abbiamo voglia”.


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