Martin, il “giramondo” ha messo radici. Ora vuole stupire Palermo

E’ il francese gentile che incanta col tocco palla. Il filosofo del centrocampo che affronta il campionato di C con la ragione invece che con i muscoli. E quando è sceso in campo c’è riuscito. Malaury Martin prova a prendere sulle spalle il destino del Palermo. Vuole fare un dono a quella città che lo ha accolto come un figlio e che lega le sue due più grandi passioni: il calcio e il mare. “Lo amo – ha dichiarato – . Da piccolo la mia famiglia aveva una barca piccolissima e andavamo sempre a pescare insieme”. Destino e ricordi.

In verità il centrocampista non ha avuto un attimo di pace. Dalla conquista della Serie D, dove ha saltato pochissimi incontri, soltanto sfortune e peripezie. Prima il Covid, devastante, che bloccò tutta la sua vita. Sia quella dentro che quella fuori dal campo: Martin era lontano dalla famiglia e dal terreno da gioco. Sognava di riabbracciare i figli che intanto lo chiamavano “Bebè” piangendo dal telefono e la moglie Bianca, fermati in Francia dalla pandemia. E intanto respirava triste l’aria di Mondello mentre attendeva la chiamata dei rosanero.

La riconferma, anche se già nell’aria, fu pura gioia. Ma non bastò per garantirgli presenze dal primo minuto che Boscaglia riservò ad altri. Poco dopo, infatti, arrivò la silente esclusione. Un giocatore difficile da gestire per l’età (32 anni)? Forse. Poca esplosività? Anche. E sicuramente non è un centometrista. Per un motivo o per un altro Martin era fuori dai radar e i tifosi si chiedevano perché. Si dice che la Serie C sia un campionato tutto sostanza e poca tecnica. Vero, ma è proprio in queste condizioni che il genio deve risultare più splendente e cristallino. Pur con i suoi limiti s’intende. Malò non è Cristiano Ronaldo e neanche Xavi, ma ha quel tocco che in pochi hanno in questa categoria, esperienza internazionale e visione di gioco.

Inoltre, Martin è un simbolo di quella continuità con il passato che i tifosi rosa vorrebbero riabbracciare. Uno dei superstiti della nuova squadra di Mirri che vinse la Serie D e riportò la voglia di calcio dopo pagine buie. Pochi potevano rimanere della formazione di Pergolizzi – si sapeva – ma Malò sembrava proprio uno di quelli, grazie ai suoi trascorsi splendenti in squadre come il Monaco. Già da giovane si immaginava regista alle spalle di Trezeguet, suo idolo, a regalare assist vincenti. Purtroppo il futuro è stato meno luminoso del previsto e il calciatore stesso ha confermato di aver sbagliato alcune scelte.

Ha poi girato il mondo senza trovare mai un contratto che lo soddisfacesse appieno: Middlesbrough, Losanna, Lillestrom e Heart sono solo alcune delle squadre in cui ha giocato. Dalla Norvegia alla Danimarca, quindi, passando per Scozia, Inghilterra, Francia, Svizzera e poi, infine, l’Italia. Una meta che lo convinse subito. E dire che nacque tutto a causa di una… battuta. Martin era in procinto di scegliere la sua prossima destinazione che probabilmente doveva essere l’ultima della sua carriera. “Mi sono stancato di muovermi perché non è nel mio carattere”, confessò al Corriere dello Sport.

Un amico di famiglia che conosceva Sagramola gli parlò del nuovo progetto rosanero e lui per scherzo esclamò: “Digli di Martin!”. Detto, fatto. Sul piatto, però, vari elementi dovevano combaciare per un matrimonio perfetto: il calcio, la felicità della sua famiglia e una terra speciale in cui fermarsi definitivamente che incarnasse le sue passioni. Trovò Palermo e la Sicilia, quindi. E se ne innamorò. Dichiarò addirittura – quando era ancora in D – di voler arrivare in A con la nuova squadra. Un sogno che quest’anno è sembrato infrangersi contro le scelte dell’allenatore che non lo vedeva adatto al suo gioco. E sulla realtà della classifica.

Poche presenze, soprattutto se si considerano le attese di inizio stagione: ma è interessante notare come il Palermo non abbia mai perso quando lui è sceso in campo da titolare. Dopo un girone di andata in chiaroscuro può tornare protagonista. Nell’ultima giornata Boscaglia lo ha schierato mezzala, un ruolo che potrebbe chiedergli meno compiti difensivi e più “libertà” E il centrocampista si è reinventato, regalando una buona prestazione e il suo primo assist stagionale nell’ultima gara vinta contro la Turris (2-1). “Le mie caratteristiche sono altre ma mi trovo bene”, aveva confessato in conferenza stampa dando massima disponibilità al tecnico per il futuro.

In ogni caso Martin vuole concludere la stagione da protagonista, nonostante le difficoltà. Tanto il francese è abituato a qualche sconfitta e si è sempre rialzato. E poi ama il Palermo. E l’amore non perde mai.

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7 thoughts on “Martin, il “giramondo” ha messo radici. Ora vuole stupire Palermo

  1. Ce l’avessero in tanti il suo tocco di palla, poi mi sembra una persona molto matura ed un grande uomo spogliatoio! Come ho detto in un altro commento, neanche Liverani era veloce come Bolt… Grande Martin

  2. È indubbio che ha piedi buoni, ma i suoi limiti fisici(lentezza contrasto recupero atleticità) sono di molto superiori a quelli di qualunque altro “lentone” del suo ruolo nel calcio professionistico.
    Comunque per chi non crede, il tempo come sempre sarà giudice incontrovertibile.

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