Messina, saltano ancora i pagamenti: in arrivo un’altra penalizzazione

L’ennesimo tentativo di salvare il Messina si è dissolto, lasciando la società sull’orlo del baratro. Dopo settimane di appelli del tecnico Simone Banchieri, l’Amministrazione comunale ha avviato un’iniziativa d’emergenza, supportata da sei imprenditori locali.
I fondi raccolti – 163mila euro – sarebbero bastati appena per la mensilità di febbraio, ma non per saldare i contributi pregressi di novembre, dicembre e gennaio. Il mancato pagamento entro il 16 aprile causerà una penalizzazione di almeno due punti in classifica, che potrebbe salire a quattro in caso di ulteriori inadempienze. Tuttavia, le sanzioni dovrebbero valere solo per la prossima stagione, a causa dei tempi tecnici ristretti.
A complicare ulteriormente la situazione c’è la fragilità della compagine societaria. L’Aad Invest Group, fiduciaria lussemburghese subentrata a Sciotto, si è dimostrata inadeguata, tra capitali irrisori e precedenti fallimentari. Né Doudou Cissè né Alexandre Chateaux – teoricamente i nuovi volti della dirigenza – si sono mai realmente manifestati. Il presidente uscente Stefano Alaimo si è dimesso, lasciando la società priva di una guida e in pieno caos gestionale.
Pietro Sciotto, dopo sette anni di gestione solitaria e alti e bassi economici, ha infine deciso di ritirarsi, frustrato dalle promesse non mantenute dai nuovi soci. Sebbene in possesso del 20% delle quote, non intende più sostenere le spese. Anche con i 62mila euro a suo carico, il salvataggio sarebbe stato comunque insufficiente. Una situazione tanto surreale quanto tragica, considerando il valore umano della squadra, che ha continuato a portare avanti iniziative sociali nonostante l’incertezza.
Nel frattempo, i tifosi restano attoniti. La mancata onorabilità delle quattro scadenze economiche e l’ennesimo nulla di fatto dal notaio Maiorana confermano una crisi ormai strutturale. Il club è formalmente in vendita a un euro, ma il tentativo del Comune ha prodotto solo una raccolta da restituire: mancano ancora 149mila euro per coprire tutto.
Il bilancio di questi mesi è impietoso. Messina, città da 220mila abitanti, non è riuscita a salvare la propria squadra neppure con una cifra modesta rispetto ai budget di club rivali. Gli errori della famiglia Sciotto e l’affidamento all’inconsistente Aad Invest Group hanno affossato una realtà che ora rischia la scomparsa.
Con la salvezza appesa a un filo, le ultime due gare stagionali hanno ormai perso pathos. Ma anche in caso di miracolo sportivo, senza risorse e con debiti da saldare, l’iscrizione alla prossima Serie C sembra un’utopia. Il rischio è la quarta ripartenza da zero in 32 anni. Un fallimento che pesa su tutta la comunità.
Può essere che il MESSINA calcio non interessi a nessun gruppo economicamente solido perchè è l’unico caso in Italia in cui si è progettato uno stadio nuovo di zecca, senza neppure una copertura della Tribuna autorità ? Progetto semplicemente sconcertante, classico esempio di cose fatte a metà e semi arronzate, per non dire alla messinese (per rispetto alla città). E la cosa agghiacciante è che nè Accorinti, nè De Luca nè Basile si sono interessati o si interessano della questione, che sarebbe da risolvere in tempi “rapidi”