Palermo, avvocati in campo per la gara più difficile. Il futuro è un rebus

FOTO PUGLIA

Può succedere tutto e il contrario di tutto. Ma “qualcosa” dovrà pur succedere. E il futuro del Palermo dipenderà da quel “qualcosa”. Sarà bene che tutti i protagonisti di questa storia pensino bene alle prossime mosse, perché non sarà una situazione facile da dipanare.

REAZIONI PUBBLICHE E PRIVATE

La cronaca “ufficiale”, dopo la “bomba” dell’addio di Di Piazza, lascia spazio a blande reazioni. Il presidente Mirri, come fanno di solito i capi azienda, ha provato a minimizzare la portata dell’accaduto parlando solo di “formalizzazione di ciò che era già noto” e sottolineando che “poco cambierà nel percorso intrapreso”. Il suo socio (ormai ex) Tony Di Piazza ha evitato dichiarazioni roboanti limitandosi a un post social dedicato ai tifosi con cui il rapporto è sempre stato eccellente. Ma la lettera “privata” che Mirri ha inviato a Di Piazza, “elegante” nella forma ma durissima nei contenuti (LEGGI QUI) come del resto “dura” era quella di Di Piazza, lascia intendere che il prossimo futuro sarà molto acceso e non c’è neanche una remota possibilità di un nuovo riavvicinamento tra le due parti che dopo l’idillio iniziale hanno fatto molta fatica a dialogare serenamente.

BATTAGLIA LEGALE

Nelle retrovie si comincia a lavorare sodo: gli avvocati sono stati investiti di tutte le questioni, a cominciare dall’effettivo diritto al recesso invocato da Di Piazza che, in caso di successo, potrebbe portare a una “liquidazione” milionaria. L’attuale maggioranza invece lavorerà per contrastare “le numerose inesattezze e gli errori” che sarebbero imputati all’italoamericano. Come in tutte le separazioni che di consensuale non hanno niente la partita si giocherà in tribunale. E non sarà una bella partita.

LASCIA O RADDOPPIA

Considerato che per Hera Hora sarà praticamente impossibile trovare un nuovo socio di minoranza che prenda il 40% delle azioni per restare nelle retrovie, gli scenari possibili non sono tanti. Mirri dovrà tracciare il nuovo percorso. Può prendersi una pausa di riflessione perché da qui a sei mesi la gestione della società andrà avanti per come era stata pensata in estate. Ma il quesito a cui dovrà rispondere, sostanzialmente, sarà: lascio o raddoppio? E non è una decisione di poco conto. Prendere il 100% della società impone un sacrificio economico non indifferente, specialmente in questo periodo di crisi e con tante nuvole all’orizzonte. Un’alternativa potrebbe essere quella di provare a vendere la società, cercando di recuperare buona parte dei capitali investiti, ammesso che con questi chiari di luna si riesca a trovare un compratore serio e affidabile. Ma difficilmente il prezzo di vendita potrà avvicinarsi davvero al valore nominale della società che ha un capitale sociale di 15 milioni.

BILANCIO IN ROSSO

Soltanto una miracolosa promozione, al momento oggettivamente poco probabile, potrebbe salvare il bilancio societario che anche per la prossima stagione sarà in deficit, non più di un milione e centomila euro circa come quello della passata stagione che è stato approvato lunedì sera ma per una cifra che si aggira tra i 4 e i 6 milioni perché i costi in C sono aumentati e i ricavi sono quasi a zero. Il Covid ha fatto danni incalcolabili e oggettivamente non del tutto preventivabili e i risultati del campo sono stati finora lontanissimi dalle aspettative. Ripartire anche il prossimo anno dalla Serie C, con una squadra da rinforzare notevolmente, rappresenterebbe un ulteriore onere che la famiglia Mirri deve valutare.

LEGGI ANCHE

LE DICHIARAZIONI DI SAGRAMOLA

DI PIAZZA E IL “RECESSO”: COSA DICE L’ARTICOLO 2473 DEL CODICE CIVILE


27 thoughts on “Palermo, avvocati in campo per la gara più difficile. Il futuro è un rebus

  1. Articolo lucido e realistico, come sempre da. Guido Monastra. Scelte difficili. Resto dell idea che con un po di sana politica societaria tutto questo si poteva quanto meno ritardare di qualche anno. Ma tanto è….. E saranno scelte da fare.

  2. I parsimoniosi Mirri primanquasinchendi piazza avesse fatto un favore andando via adesso una guerra di avvocati perché manco lo vuole liquidare dei suoi soldi all’americano! !!chegente !!! Ma io lo penso e lobscrivondal primo giorno ho sperato che orlando non facesse la cazzata diregalargli la squadra sapevo che erano terribili si sono rivelati peggio sotto tutti i punti vista sportivo umano ecc e non dico altro ma chi li conoscevo chi ha lavorato per loro sa bene con chi si ha ache fare!!

  3. Lascia o raddoppia? In termini borsistici, stop loss o mediare (ovvero raddoppiare l’investimento, per abbassare il prezzo di carico, sperando in una rivalutazione del titolo). I trader (che di perdite se ne intendono) consigliano sempre lo stop loss. Insomma, quando la situazione si fa troppo rischiosa, meglio abbandonare subito, accollarsi la perdita, prima che diventi insostenibile o molto più gravosa. Peraltro, si sa, di speranza si può pure crepare. Di Piazza ha adottato, con velocità sorprendente, lo stop loss, limitando la perdita in quanto già versato, 3 milioni circa ( sempre meglio che i 6 previsti dal capitale sottoscritto mentre quello versato di fatto è già bruciato -v.bilancio primo esercizio e previsioni sul secondo- ). Eppure i due ex soci parlano ancora, entrambi, di cuore, di cuori. Ce n’è a bizzeffe di cuori in giro per il mondo, come nelle canzoni, sono i piccioli che mancano.

  4. Queste sono le cose che i tifosi non vorrebbero mai leggere ma è la realtà purtroppo Di Piazza si defila e vorrà indietro i soldi cioè il suo 40% dall’altra parte c’è Mirri che ha sempre fatto intendere che avrebbe acquistato senza problemi ma adesso leggiamo che entrano in campo gli avvocati ma allora i problemi ad acquistare Mirri ne ha e pure parecchi ma allora faccio bene a mettermi il cuore in pace e pensare che la serie C sarà la categoria che disputeremo e chissà per quanto deprimente!
    Spero tanto che Mirri faccia la cosa giusta per amore della città e dei tifosi metti in vendita la società!!!

  5. è così in tutto …se non si tocca il fondo non si può mai rivedere la luce. Soprattutto nelle cose già in partenza sbagliate.

  6. Scusi dott. Monastra, ma il Covid non ha fatto danni solo al Palermo, ma a tuitte le società.
    Solo che le altre società stanno facendo campagna rinforzi, il Palermo no.
    Vuoi vedere che questa storia delle dimissioni servirà a coprire il mancato mercato di gennaio?
    Ma non era meglio affidare la società a Colella?

  7. Complimenti davvero al piu’ serio , professionale e imparziale giornalista sportivo siciliano e non solo… che porta la degna firma di Guido Monastra che seguo con grande stima e ammirazione dai primi anni 80-
    Lucido e realistico articolo che in poche righe punti fotografa verosimillmente la situazione in seno alla societa’.

  8. Situazione ampiamente prevista. Del resto, le valutazioni fatte da Colui che lo sa fare (si vitti) sono, ancora oggi, coperte da segreto di stato. Se poi è vero che, a discapito di tutto, si è provveduto ad aumentare lo stipendio dell’amministratore delegato la gestione oltre che inadeguata appare poco trasparente. Ovvero tutto l’opposto della favoletta raccontata dal Messia e dalle sue cheerleader. Ma anche questo era stato ampiamente previsto.

  9. Non abbiamo bisogno di iniziative di “facciata”, ma di solidi ed efficaci interventi sostanziali idonei a raggiungere nel triennio lo scopo ufficialmente dichiarato: Riportare il Palermo, la città, ed il tifosi dove meritano: cioè la serie A.
    Vero è che è stato un anno anomalo per via della crisi dovuta al “covid”, ma tale generalizzata situazione non può creare alcun alibi. Il traguardo dichiarato da raggiungere non deve avere limitazione di mezzi (compresa l’eventualità di cedere la società a chi seriamente garantisce la linfa economica necessaria). La priorità è quanto promesso in sede di acquisizione della società, i musei e le iniziative prettamente propagandistiche vengono dopo. Infine, i prolungati silenzi non portano da nessuna parte e creano dubbi ed allarmismi nei tifosi.

  10. COME PUO’ UN IMPRENDITORE IMMOBILIARISTA COME DI PIAZZA NON SAPERE CHE ACQUISTANDO IL 40% DI QUOTE SOPCIETARIE AVRA’ SEMPRE LA MINORANZA NELLE DECISIONI IMPORTANTI RISPETTO A COLUI CHE DETIENE IL 60%? SARA’ STATO CONSIGLIATO E SEGUITO MALE DAI SUOI AVVOCATI? OPPURE AVRA’ UN ACCORDO PRIVATO CON LA CONTROPARTE ? INGENUO IN TUTTI E DUE I CASI. POI QUESTO SBANDIERAMENTO A TUTTI DELLA SUA PASSIONE ROSANERO, CHE LO SANNO PERSINO I MURI CHE E’ TIFOSO DA SEMPRE INTERISTA.

  11. Sono sicuro che i tifosi del Palermo, che tutto sanno e su tutto dissertano, dando consigli ed emettendo giudizi , consci dei bisogni (economici) impellenti, come sempre faranno il loro DOVERE, essendo il Palermo moralmente di loro proprietà. Nessun dramma: i tifosi liquideranno coi loro soldi le quote di Di Piazza, e parteciperanno attivamente (piccioli) al prossimo mercato di gennaio. Perché, notoriamente orgogliosi non vogliono sentirsi grandi coi soldi degli altri

    1. Non ci sarà bisogno dei piccioli dei tifosi perché, come tu stesso spiegavi ai tuoi accoliti di europalla, il calcio a Palermo si finanzia da sé. Viva il fallimento!

  12. siamo a mare. si prepara un altro calvario tipo Zmpa ,inglesi e romani ,siamo sfortunati ? O si poteva fare diversamente vero ORLANDO?

  13. Non voglio fare lo scienziato quando 5 minuti dopo la news del recesso di Di Piazza commentatai: adesso via ai legali.. Mirri cercherà di svalutare la quota di Di Piazza ed invece quest’ultimo vorrà addirittura e giustamente riconoscito un surplus per la promozione dalla D alla serie C. Mirri Non ha la capacità patrimoniale di finanziare i costi di gestione della stagione in corso + il rimborso (acquisto) della quota di Di Piazza maggiorata di buona uscita da riconoscere per la promozione dalla D alla serie C + mercato di gennaio + rafforzamento per la prossima stagione in riferimento al progetto (promozione in due anni). Quindi o trova un compratore subito ( accollandosi una grossa perdita) o prospettiva per noi tifosi di una serie C perenne fino a quando negli anni a venire, sperando che le cose si possano normalizzare o fallimento (non ci voglio pensare). Concordo che siamo a mare e naturalmente spero con tutto il mio cuore di sbagliare nelle mie valutazioni.

  14. mi unisco al coro sul fatto che Guido Monastra oltre che attaccatissimo al Palermo si dimostra bravo e imparziale!
    Personalmente se Mirri non dovesse vendere preferirei fallire subito e ripartire dalla D. Non vedo grosse differenze tra la D e un campionato in C da mezza classifica. Questa societa’ puo’ assicurare anche posizioni piu’ alte ma non da primo posto e promozione. Il prossimo anno salvo promozioni ai playoff Bari (o Ternana) e Catania saranno ben al di sopra del Palermo e una new entry ci puo’ essere come la Ternana quest’anno (l’Avellino?). Quindi davvero che mollino l’osso e permettano che qualcuno ci porti in serie A senza creasi troppi problemi a spendere alcune decine di milioni per farlo!

  15. La verità è che con i tempi che corrono non sarà facile trovare gente che viene a mettere soldi (soldi veri, non chiacchiere) nel Palermo. E onestamente nemmeno Colella o altri pretendenti a suo tempo offrivano garanzie migliori. Palermo poi è una città dall’imprenditoria estremamente debole, lo sappiamo bene e molti soldi che girano non hanno nessuna voglia di farsi vedere. Da questo punto di vista i palermitani che chiedono piccioli mi risultano (da plermitano) incomprensibili, visto che condividiamo tutti le stesse pezze al culo. I limiti di Mirri sono evidenti ormai, e anche quelli di Di Piazza. La preoccupazione vera è, perché qualcuno dovrebbe venire a Palermo ora a togliere le castagne dal fuoco a Hera Hora?

    1. Scusa, come fai a dire che Colella non offriva garanzie migliori di Mirri?
      Hai letto il suo programma o le cifre messe a disposizione?
      Se non mi sono perso qualcosa, tutte le offerte sono rimaste segrete (chissà perchè)
      Comunque, sappi che Colella ha alle spalle Alcott, Mirri la Damir, per cui una certa differenza c’è

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *