Palermo come un film di Hitchcock, ci accontentiamo di poco. Le pagelle ironiche di A&F

FOTO PEPE / PUGLIA

Ci interroghiamo ininterrottamente da domenica pomeriggio sulle ragioni per cui saremmo dovuti andare allo stadio mercoledì sera per “goderci” Palermo – Virtus Francavilla, dopo la ignobile prestazione contro la Turris. Per il lauto compenso che ci eroga il Magnifico Direttore? Non ci da nulla di nulla, neanche una Birra Messina ogni tanto! Per recuperare i soldi dell’abbonamento? Ormai sono piccioli buttati! Per goderci la fresca serata autunnale alla Favorita? Ormai siamo così acciaccati che l’umidità ci penetra fin dentro le ossa! Per contestare la squadra? Ci “passò il prio” pure di fischiare, anche dopo partite indecorose come quella da ultimo disputata! E allora? Non lo sappiamo ma siamo ancora qua… eh già! (citazione vascofila).

E dobbiamo dirvi che quando varchiamo il cancello d’ingresso e vediamo il prato verde illuminato e le maglie rosa che lo calcano, siamo felici come un gruppo di universitari Erasmus ad Amsterdam alla prima uscita serale al Red Light District. Instupiditi dalla nostra stessa stupidità ci accovacciamo sui sediolini del Barbera dopo una abbondante dose di Caffè Borghetti per entrare in clima partita senza chiederci chi, come e perché gioca. Consapevoli che tanto cambia poco e per vincere ci serve soprattutto una bella botta di culo.

Dopo 25 minuti annotiamo sul nostro liso Moleskine da stadio un paio di minchiate difensive dei rosa, fortunatamente senza grossi effetti collaterali, e un buon piglio offensivo nella manovra, seppure con conclusioni velleitarie. Al 30’ i rosa rimangono giustamente in dieci perché Perrotta ha appena finito di vedere la seconda stagione di “Cobra Kai” su Netflix e non vuole essere da meno dei protagonisti del combattimento finale.

La partita si scalda e anche noi abbandoniamo il nostro tradizionale aplomb inglese quando proprio allo scadere il Palermo fallisce una facilissima occasione per sbloccare la partita. Dopo una bella punizione di Valente, respinta del portiere, Luperini da dentro l’area piccola, a porta spalancata, calcia malamente in curva Nord superiore. Non possiamo esimerci dal mandare a quel paese lui e tutta la sua razza fino alla settima generazione.

Nella ripresa il Palermo sembra paradossalmente più tonico. E gli da una mano al 57’ il Francavilla con una cappellata difensiva del tipo di quelle che solitamente fa il Palermo. Brunori appena entrato è pronto ad approfittarne e solo soletto sigla il vantaggio. Il clima in campo si fa rovente, le squadre si allungano, e da una parte e dall’altra le occasioni fioccano. Poi succede di tutto con gli animi sempre più incandescenti. Prima il cartellino rosso sventolato in faccia all’allenatore ospite che scaglia furiosamente una bottiglietta d’acqua non si sa bene per quale ragione.

Poi tra crampi, perdite di tempo, girandola dei cambi, scontri all’ultimo sangue, mischie furibonde in area, giocatori abbattuti sul terreno di gioco, c’è tempo per altre due espulsioni dei giocatori ospiti, tra cui il portiere che lascia maglia e guantoni ad un compagno di squadra. Dopo sei interminabili minuti di recupero arriva il fischio liberatorio che sancisce una vittoria tutto cuore e grinta dei rosanero. E noi, che ci accontentiamo di poco in fondo, per serate come queste continueremo ad andare allo stadio. Forza Palermo!

Pelagotti 6 – Quando la palla gli arriva vicino regna sempre l’incertezza. Però non subisce gol. Inviolato.

Buttaro 6,5 – Non si risparmia mai. Baluardo.

Peretti 5 – Era stato disastroso nell’ultimo match e riesce a confermarsi anche questa sera. Certezza.

(dal 1’ s.t. Lancini) 5,5 – Non riesce a dare la sicurezza che servirebbe al reparto. Sprecato.

Perrotta 4 – Impazzisce al 30’ e fa un intervento al limite del codice penale che gli costa il rosso. Così, di botto, senza senso. Karateka

Doda 6 – Si applica di più delle ultime uscite e ci strappa una sufficienza. Rivedibile.

De Rose 6 – Imposta poco ma randella molto. Sostanza.

Odjer 6,5 – Tanta corsa e poca lucidità. Virrina.

Valente 6 – Meno pericoloso del solito ma corre sempre a perdifiato. Motorino.

(dal 28’ s.t. Giron) s.v.:

Silipo 5,5 – Più confuso del solito, sbatte sugli avversari come una mosca su un vetro, avvitandosi su se stesso. Derviscio.

(dal 28’ s.t. Almici) s.v.:

Fella 5 – Gioca abbastanza tempo e sufficientemente male per confermare che forse hanno mandato il cugino scarso al suo posto. Controfigura.

(dal 36’ p.t. Luperini) 6 – Ha sul piede la palla del vantaggio quando siamo già in inferiorità numerica. La spreca e poi si spende in un oscuro ma prezioso lavoro di contenimento. Settepolmoni.

Soleri 6 – Si muove. Si sbatte. Ma non è serata. Inane.

(dal 10’ s.t. Brunori) 8 – Entra e segna! Lotte e combatte! Hombre del partido!

Filippi 6 – I giocatori continuano a non avere idea di cosa fare con il pallone. Nessuno si muove senza palla. Il livello di tensione in campo somiglia a quello di un film di Hitchcock. Però indovina il cambio giusto e vince la partita. Fattore C.

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