Bettella: “Ho già vissuto la B. Non serve essere egoisti, ma compatti”

Emozioni, sensazioni e la ricetta per il campionato perfetto. Davide Bettella interviene in conferenza stampa e racconta i momenti che lo hanno portato a Palermo. “Ero in vacanza e mi è esploso il telefono con la chiamata di Rinaudo e ho accettato subito la trattativa”. Dai sorrisi alle problematiche, il difensore torna alla sconfitta contro la Reggina e spiega la necessità di trovare un’amalgama.

“Una partita – racconta Bettella – in cui eravamo nove nuovi e mancava un po’ la compattezza che troveremo allenamento dopo allenamento. Abbiamo avuto un atteggiamento sbagliato, io compreso per essermi fatto buttare fuori”.

Poi il punto su questa stagione di B: possibilmente tra le più impegnative degli ultimi anni per i nomi coinvolti. “Ho vissuto di tutto in Serie B. La differenza la fa il gruppo: se sai che al tuo fianco hai compagni che danno il massimo puoi raggiungere obiettivi memorabili”. Il segreto è ascoltare Corini. “I risultati arriveranno, se pensiamo al nostro orticello non andiamo da nessuna parte”.


Ore 12.00 – INIZIA LA CONFERENZA STAMPA

Ore 12.03 – “Ero in vacanza e mi è esploso il telefono con la chiamata di Rinaudo. Sono rimasto molto colpito: Palermo è una piazza grande e ambiziosa. Ho accettato subito la trattativa, ho dato subito il mio sì per venire qui. Ho incontrato grandi persone che mi hanno accolto e fatto sentire a casa. Con le giuste sistemazioni potremmo toglierci grandissime soddisfazioni. Le idee del mister sono chiare”.

Ore 12.05 – “Una partita in cui eravamo nove nuovi e manca un po’ la compattezza che troveremo allenamento dopo allenamento. Abbiamo avuto un atteggiamento sbagliato, io compreso per essermi fatto buttare fuori. Ci penso sempre, non posso permettermelo. Avevamo un big match e mi sarebbe piaciuto giocarlo. La mia testa è a Frosinone”.

Ore 12.06 –“Due giorni prima della partita ero venuto qui e solo ad immaginare la gente avevo i brividi. Uno stadio che ti può trascinare sempre, con tanta energia. I palermitani sono tifosi unici. Una forza in più. Dal Barbera non deve passare nessuno. Vedere i tifosi anche a reggio è stato motivo di orgoglio”.

Ore 12.08 – “Nella scorsa stagione non ho giocato molto, ma il mio impegno è sempre stato massimo. Il nostro obiettivo era andare in A. Volevo giocare di più ma sono contento ugualmente. Esperienza indimenticabile. Ora sto bene e mi sono allenato al massimo”.

Ore 12.10 – “Monza è stato raro: aveva l’obiettivo e nel giro di due anni abbiamo cambiato tutti i calciatori. C’era un po’ di pressione da parte di tutti. Il primo anno lo abbiamo passato benissimo ma mancava compattezza, quella che poi abbiamo trovato. Non è facile arrivare e giocare subito bene, bisogna adattarsi l’uno all’altro”.

Ore 12.12 – “In Italia il talento c’è e i giocatori pure. Sulla mia pelle ho passato momenti in cui magari giocavo un tot di partite bene e al primo errore mi mettevano un po’ da parte. In Italia siamo così, un po’ chiusi: c’è gap rispetto ad altri campionati. Basta crederci e far sbagliare i giovani”.

Ore 12.14 – “Ho vissuto di tutto in Serie B. La differenza la fa il gruppo: se sai che al tuo fianco hai compagni che danno il massimo puoi raggiungere obiettivi memorabili. Il gruppo è forte, vivo e allegro. Anche nelle difficoltà esce a testa alta. Dobbiamo ascoltare il mister e i risultati arriveranno, se pensiamo al nostro orticello non andiamo da nessuna parte. Questo è il segreto”.

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