Palermo, il “Castellani” fa paura: una vittoria in undici precedenti

Feste ed abbuffate terminate: si torna in campo. Basta riposo, basta allenamenti, adesso parla il campo. Il momento della verità sta per arrivare, il Palermo non può più tirarsi indietro. Lo spettro retrocessione lo avvolge, non lo fa stare tranquillo, il mercato piange e la situazione è critica. Basta girarsi che la Serie B è lì che ti aspetta. Non sarà forse la morte, come sostiene Zamparini, ma fa paura. Non perché la stagione è sciagurata per eventi soprannaturali, come vuole far credere il patron, ma per errori ben noti, più volte sottolineati e mai affrontati e tanto meno risolti. Le speranze comunque sono ancora vive, guai se non lo fossero, ma Empoli rappresenta una tappa da quasi dentro o fuori.

Eppure, dici “Castellani” e vedi tutto nero. Niente rosa. Lo stadio toscano è ostico, per tutti, ma per il Palermo è un incubo. Che sia Serie A o Serie B. I precedenti parlano chiaro: undici incontri sul terreno di gioco in quel di Empoli, bilancio di una vittoria per il Palermo, cinque pareggi e cinque sconfitte. Che dire, inizio non incoraggiante. L’anno scorso terminò con uno scialbo 0-0, stesso risultato delle prime tre sfide di sempre del Palermo al Castellani, nelle stagioni ’47/’48, ’83/’84 e ’85/’86. Nell’ultimo anno in cadetteria, fu Tavano a spezzare i sogni di gloria rosanero dopo il gol illusorio di Lafferty. Nell’anno successivo, le due compagini si ritrovarono nella massima serie e la squadra di Iachini fu schiacciata dagli uomini di Sarri, che in 63 minuti chiusero il match sul 3-0

Per andare a cercare l’unica gioia palermitana in terra empolese, bisogna andare indietro di undici anni. Un bel tuffo nel passato, altra epoca si può dire. Quel Palermo era guidato da Papadopulo, una delle tante vittime di Zamparini. C’era Andujar in porta, una squadra piena zeppa di futuri campioni del mondo con l’Italia come Barzagli, Grosso, Zaccardo, Barone. Senza dimenticarci di Biava, Tedesco e Di Michele. Fu una gara vibrante, tante occasioni per entrambe ma con i padorni di casa più pericolosi. Non mancarono gli episodi, come l’espulsione di Codrea che lasciò in 10 il Palermo oppure un gol regolare annullato a Caracciolo che aveva portato in vantaggio i rosanero e che Farina cancellò per una spinta inesistente. Ci pensò Barzagli, al 92′, ad indovinare l’incornata giusta che valse i tre punti e l’unica vittoria al Castellani.

Domani sarà un’altra gara, una storia a parte. Ma al momento di scendere in campo è giusto non guardare al passato, perché non darebbe la spinta giusta. Le condizioni per violare il tabù Castellani non sembrano esserci, ma il Palermo è un po’ pazzo, si sa. Undici anni dopo il Palermo è chiamato a ritrovare la vittoria su quel manto verde che spesso ha regalato solo amare delusioni, solamente che questa volta i punti pesano più delle precedenti sfide. Ed anche tanto. Palermo, sei pronto a superare i tuoi limiti?


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