Palermo, il “frullatore” di sogni ed emozioni. Le pagelle ironiche di A&F

Ogni partita è un terno al lotto. Non sappiamo mai cosa succederà e non riusciamo neanche a capire bene cosa aspettarci. Sembra di stare sempre dentro a un frullatore e che non si riesca mai a trovare il tasto per spegnere e resettare. Arriviamo allo stadio spaesati e affamati e ci fiondiamo al bar dove, complice l’inflazione galoppante, ci troviamo a richiedere un prestito al consumo al primo strozzino disponibile per pagare un kit kat, un caffè e mezzo succo. Lucioni si azzoppò di nuovo e non sappiamo se comincerà già da quest’anno la carriera da dirigente. Coulibaly è recuperato ma pare sia meglio tenerlo dentro una teca di vetro. Il nuovo acquisto Ranocchia neanche ha fatto in tempo a farsi la doccia a Torretta. E così, salvo il rientro di Gomes, tutto uguale per Corini.

Il Palermo parte forte e si vede che c’è voglia di cambiare passo. E così, dopo neanche 8 minuti, il solito Segre mette dentro di testa un bell’assist di Henderson! E siamo avanti! Ci teniamo a ringraziare il numero 3 del Modena che ha rimesso in gioco una palla già fuori e che crediamo sarà fustigato nello spogliatoio nell’intervallo. Nei minuti successivi i rosa si fermano e provano a controllare la partita ma noi, che non ci fidiamo mai e sappiamo che la difesa rosanero ha la stessa efficacia della linea Maginot, vorremmo almeno il secondo gol per cominciare a respirare.

E ovviamente arriva il pareggio del Modena, sul solito cross dalla fascia e conseguente amnesia sull’attaccante avversario. L’unica magra consolazione è che il gol è arrivato presto, perché tanto almeno uno sappiamo che ci tocca prenderlo. Mentre ci chiediamo se valga la pena schierare ancora i difensori arriva il gol di Brunori che si libera di un avversario, spalle alla porta, e insacca nell’angolo più estremo della porta. Il difensore si finge morto a terra come colpito da una saetta di Zeus e arriva una lunghissima consultazione al Var, che però ci dà ragione! I minuti di recupero sono un vero e proprio assedio esagerato ma il fischio arriva e si va al riposo, per giunta con un rigore dubbio su Brunori non concesso.

Nel secondo tempo il copione non cambia più di tanto, con il Palermo che non alza il ritmo e consente al Modena di sperare. Entra Vasic per uno stanchissimo Henderson mentre Di Mariano sostituisce Insigne. Su una punizione inutile da trequarti, sotto la pioggia battente, il Modena pareggia di nuovo. La palla sbatte sul terreno viscido e Pigliacelli respinge senza bloccare. Sul rimpallo arriva indisturbato un giocatore del Modena che insacca. E si ricomincia. Il tempo trascorre nell’attesa che succeda qualcosa ma attendiamo invano come un turista straniero al capolinea del 628.

Entrano anche Aurelio e Soleri per tentare il tutto per tutto. Arriva una traversa quasi per caso verso la mezz’ora ma i minuti trascorrono inesorabili, la pioggia aumenta, anche sotto la copertura della tribuna che fa più acqua dei bilanci del Palermo di Matta e Schillaci, e la speranza di vincere si affievolisce come la fiamma del gas di un cliente moroso passato al mercato libero. Entra Mancuso per Brunori e si accende qualche mischione in più. Poi, all’improvviso, arriva il guizzo che non ti aspetti: Segre vede l’inserimento di Soleri e lo lancia rasoterra. L’attaccante part-time gira un tracciante in diagonale che si insacca! Comincia l’interminabile recupero.

Il Modena sfiora il gol proprio al termine sul solito cross con colpo di testa. Moriamo di paura! Il Palermo segna anche il quarto con il raddoppio di Soleri! Segnalano il fuorigioco ma il Var convalida! E siamo pazzi di gioia! Il Palermo vince regalandoci la solita altalena di emozioni! Non ci interessa il gioco, non ci interessa la tecnica e neanche lo spettacolo! Siamo sull’ottovolante e ci vogliamo restare fino alla fine, all’inseguimento di un sogno! Forza Palermo!

Pigliacelli 5 – Soffre il campo bagnato e la palla scivolosa ed ogni volta che la palla, soprattutto se alta, arriva in area c’è da tremare perché di testa le prendono tutte i modenesi. Lipposo.

Graves 6 – Copre bene e dalle sue parti non si passa. Cerca anche di farsi vedere in avanti probabilmente galvanizzato dal clima quasi danese. Homecoming.

Nedelcearu 5 – Ogni cross, ogni traversone, ogni palla alta vagante nella nostra area ci causa tachicardia e attacchi di panico. E lui è uno dei responsabili. Cardiologia (per noi).

Ceccaroni 6 – Anche per lui vale quanto detto per Nedelcearu nei contrasti aerei, ma compensa abbondantemente con proposizioni e iniziative in fase offensiva che risultano decisive in almeno un paio d’occasioni. Spinterogeno.

Lund 5,5 – Per spingere spinge, fino a quando ha fiato (cioè 45 minuti), ma di difendere e contrastare in fase di non possesso non se ne deve parlare. Ibrido.

(dal 30′ s.t. Aurelio) s.v.

Henderson 6,5 – Tanta corsa, molte geometrie, un assist perfetto per il goal dell’uno a zero. Fino a quando c’è la benzina è uno dei migliori sulla mediana rosa, poi va letteralmente in panne. Gpl.

(dal 9′ s.t. Vasic) 6 – Si rivede dopo tanto tempo ed all’inizio scivola in continuazione e ci fa incazzare. Poi riesce anche lui a dare il suo contributo nell’offensiva finale che vale la vittoria e vogliamo incoraggiarlo. Bentornato.

Gomes 7 – Gioca un numero di palloni non quantificabile e molti, stavolta, anche con lucidità e pregevoli accelerazioni. Poi siccome ha solo due polmoni deve necessariamente rallentare e il Palermo, infatti, soffre da bestia. Esausto.

Segre 10 – Un gol – ed è il quinto in campionato, ancora una volta di testa come da repertorio -, un assist e mezzo, una potenza fisica straripante accompagnata da acume tattico e eccellente tecnica. Hombre del partido.

Insigne 5 – Parte bene con giocate intelligenti e anche qualche bella chiusura in recupero. Purtroppo è per l’ennesima volta solo un’illusione perché pian piano sparisce letteralmente dal campo. Disperso.

(dal 9′ s.t. Di Mariano) 6,5 – Entra e costringe gli avversari a picchiarlo senza risparmiarsi, sfiancandosi anche in un lavoro di copertura non indifferente. Perseguitato.

Brunori 7 – Il gol è un misto di classe, astuzia e precisione ed è la ciliegina sulla torta di una partita tutta giocata sugli standard cui ci aveva abituato in passato. Ci dicono sia stato ammonito a membro di quadrupede, perché noi non ce ne eravamo accorti, e che verrà squalificato, e questo ci fa imbestialire parecchio. Imprescindibile.

(dal 39′ s.t. Mancuso) 6,5 – Entra per mettere in campo forze fresche per l’assalto alla vittoria e la mossa risulta decisiva perché il Palermo segna due gol di cui uno grazie ad un suo assist su cui basta spingere la palla in rete. Talismano.

Di Francesco 6 – Sa che dai suoi piedi dovrebbero passare le iniziative più pericolose del Palermo e non si può dire che non ci provi però gli esiti non sono quelli sperati. Generoso.

(dal 30′ Soleri) 8 – Sembra di essere tornati nella sua prima stagione in maglia rosanero, quando entrava dalla panchina e segnava sempre. Stavolta ne fa addirittura due, in quella che un tempo si chiamava “zona Cesarini”, mandando in visibilio il pubblico della Favorita ed un chiaro messaggio a chi vuole metterlo sul mercato. Resta con noi.

Corini 7 – Il Palermo gioca una delle migliori partite della stagione per intensità, trame di gioco e voglia di crederci fino alla fine, purtroppo confermando tutti i limiti difensivi e di disattenzione che tanto stanno caratterizzando il campionato e su cui deve necessariamente trovare un rimedio, perché non si può sempre dover segnare un minimo di tre gol per vincere una partita, e talvolta per non perderla. Condottiero.

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